SAN MARCELLO MONTAGNA. Si è tenuta ieri mattina in Comune a San Marcello Pistoiese alle ore 12 e zero zero, con una puntualità nordica tipica dei milanesi, una conferenza stampa su Gaia e le difficoltà finanziarie derivanti dai mancati rimborsi, dovuti dal gestore idrico, delle rate dei mutui pagate dal Comune accesi prima del 2005, anno in cui Gaia è subentrata nella gestione della rete idrica.
L’ammontare delle rate non rimborsate al Comune di San Marcello da Gaia assomma, al 31.12.2013, a ben 2 milioni di euro. Considerando che la media annuale delle rate è di 150 mila euro, e le ultime scadranno nel 2029, ci saranno altri 2,5 milioni di euro da richiedere indietro.
Per un piccolo Comune, con un bilancio di circa 8 milioni di euro, le cifre sono importanti e pregiudizievoli per il buon andamento finanziario dell’ente. Proprio su quest’aspetto è intervenuta recentemente la Corte dei Conti stigmatizzando in negativo la criticità finanziaria del bilancio comunale.
L’atto, ha riferito la responsabile dei servizi amministrativi del Comune, Barbara Cecchini, è stato comunicato per posta certificata mercoledì 2 aprile alle ore 19:13, lo stesso giorno in cui il Sindaco era impegnato nella conferenza territoriale n. 1 Toscana Nord (vedi comunicato): forse, se il Sindaco avesse appreso la notizia con tempestività, le eliche, non quelle del caccia intercettore SSG – … già perché non c’era l’assessore al bilancio a dare notizia del ricevimento dell’avviso di pronuncia specifica, una sorta di avviso di garanzia con cui si evidenzia al Comune che è stato messo sotto indagine amministrativa dalla Corte dei Conti? – sarebbero girate con più velocità e forza e al momento di votare l’aumento delle tariffe richiesto da Gaia, avrebbe, invece dell’astensione, pronunciato un bel secco e liberatorio “no”!
La situazione ha del grottesco:
- il Comune paga le rate dei mutui su beni, gli acquedotti, passati a Gaia e di conseguenza non riscuote più le bollette dell’acqua
- Gaia non rimborsa le rate dei mutui già pagate dal Comune, in compenso però incassa i proventi derivanti dalla gestione della rete idrica
- il Comune, su pressioni della Corte dei Conti e per garantire stabilità al bilancio, è costretto ad accantonare e vincolare in apposito fondo rischi su crediti, un importo pari alla somma non rimborsata da Gaia
- la rata del mutuo non rimborsata da Gaia viene sostanzialmente, pagata una seconda volta togliendo liquidità e risorse al Comune
- la Corte dei Conti non vede chiaro in questa situazione e chiede spiegazioni agli amministratori sanmarcellini del perché in bilancio vi è un ammontare così elevato di residui attivi vecchi, cioè di crediti non riscossi e chiede d’intervenire urgentemente entro 60 giorni.
Ricapitolando: si paga (becchi), non viene rimborsato il pagato (bastonati), si ripaga accantonando in bilancio il non rimborsato (ribastonati) e, per finire, vengono chiesti lumi sul perché si paga ma non si riscuote il dovuto (viene chiesto in sostanza se si è sentito abbastanza male?).
In questa situazione kafkiana, il Comune è costretto a dare spiegazioni del suo operato alla Corte dei Conti, evidenziando che:
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ha portato al massimo le aliquote Imu e Irpef
- a fronte di 6 pensionamenti avuti negli ultimi due anni, non sono state fatte altre assunzioni
- non sono stati accesi nuovi mutui, tanto che il Comune ha un tasso di indebitamento molto basso
- sono state dismesse le partecipazioni in altri enti e società
- viene rispettato il patto di stabilità
- gli amministratori hanno rinunciato ai rimborsi-spese
- si tenta, infine, di vendere parte del patrimonio Comunale, ma purtroppo senza esito.
La Corte dei Conti Regionale giustamente solerte e attenta, mette in evidenza, si legge nella comunicazione inviata, la grave irregolarità e solleva dubbi sulla veridicità delle partite di bilancio chiedendo fatti.
Nel caso le controdeduzioni non siano ritenute, da parte dell’organo di controllo, sufficienti a giustificare i dati di bilancio, gli amministratori saranno chiamati in Regione in “adunanza”, da cui potrebbe derivare la messa in stato di pre-dissesto finanziario dell’ente montano, situazione già verificatasi nel vicino Comune di Cutigliano, unico Comune, da evidenziare, che nel marasma del problema Gaia, è riuscito, con un decreto ingiuntivo dotato di esecutività provvisoria, a mettere alle corde la società che gestisce l’acqua e a portare nelle casse comunali parte (250 mila euro) del credito vantato e ammontante a oltre 800 mila euro.
Il Comune di San Marcello si sta movendo nella stessa direzione e già da tempo ha dato mandato al suo avvocato per predisporre un analogo decreto ingiuntivo su cui verrà chiesta l’esecutività provvisoria.
La sostanza è che le presunte economie di scala con l’istituzione di mega carrozzoni fanno acqua da tutte le parti e un bene comune quale è l’acqua viene pagato dalla collettività due volte con nefaste ricadute negative su tutta l’economia.
Era meglio quando era peggio?