san miniato. GLI AUGURI DEL VESCOVO E L’INTERVISTA A «LA DOMENICA»

San MIniato, 20 dicembre 2015. Mons. Migliavacca entra nella Diocesi
San Miniato, 20 dicembre 2015.
Mons. Migliavacca entra nella Diocesi

SAN MINIATO. Mons. Andrea Migliavacca si appresta a vivere la prima Pasqua come vescovo di San Miniato. In quest’occasione si rivolge alla diocesi per i tradizionali auguri, invitando la comunità cristiana a “vedere e credere” alla luce di Cristo Risorto.

Inoltre, mons. Vescovo ha fatto un primissimo bilancio dei primi “100 giorni” in Diocesi, rilasciando al settimanale «La Domenica» la prima intervista da quando ha fatto il suo ingresso a San Miniato.

Ecco il testo integrale degli auguri e dell’intervista.

«E vide e credette»

Gli auguri per la Santa Pasqua 2016

“E vide e credette”: così il vangelo di Giovanni ci racconta lo sguardo e il cuore del discepolo amato che, insieme a Pietro, entra nel sepolcro vuoto, la mattina di Pasqua.

È questa la notizia bella della Pasqua: “e vide e credette”, cioè è il vedere che diventa vita nuova; è il vedere che diventa incontro con un vivente, il Risorto, Gesù.

Da allora questa avventura si ripete ogni giorno, nella Pasqua la celebriamo solennemente, da sempre la Chiesa la annuncia.

In questi tre mesi da quando sono arrivato nella nostra terra di San Miniato posso raccontare la stessa esperienza dei discepoli: “e vide e credette”. Così posso annunciare e raccontare la notizia straordinaria della Pasqua, di una vita dopo la morte, della presenza operante di Gesù risorto in mezzo a noi.

Molte sono le immagini, i volti, i momenti, gli incontri che nel corso di queste settimane con voi, a San Miniato, fin dal giorno della mia ordinazione episcopale, sono stati occasione per “vedere”.

Ho visto la forza dello Spirito di Dio e la sua Grazia operare in me e nella vita di altri fratelli e sorelle, in particolare il giorno della mia ordinazione episcopale e del mio arrivo qui; ho visto i sorrisi e i volti carichi di curiosità, di cordialità, di simpatia in tanti incontri fatti nelle parrocchie e in altre occasioni; ho visto l’avventura del lavoro nelle fabbriche insieme alla intraprendenza e alle speranze di tante famiglie; ho visto volti di sacerdoti col gusto della fraternità, della cura pastorale, della condivisione; ho visto anche sfide e obiettivi che dovremo cercare di comprendere e di raggiungere, con la fiducia nella guida della Provvidenza; ho visto la presenza di chi è più povero, di chi è nel letto di un ospedale, dell’immigrato, di chi è segnato dal dramma del lutto… Ho visto che è Pasqua.

“E vide e credette”. L’avventura dei primi apostoli del Risorto è esperienza nella Chiesa di oggi, anche nella Chiesa di San Miniato. Se si riesce a vedere si scorge anche l’alba della Pasqua, la luce del Risorto, il Vivente.

Auguro a tutti di poter “vedere e credere”, per vivere una Pasqua di rinnovata fede, di gioia e di pace.

Vi benedico e buona Pasqua.

+ Andrea
Vescovo


GLI INCONTRI E LE SFIDE DA AFFRONTARE

I PRIMI PASSI DEL VESCOVO IN DIOCESI

San MIniato, 20 dicembre 2015. Mons. Migliavacca entra nella Diocesi
San Miniato, 20 dicembre 2015.
Mons. Migliavacca entra nella Diocesi

 

– Eccellenza, sono già passati quasi cento giorni dal suo ingresso in diocesi, può fare un primissimo bilancio di questi mesi?

Per fare un bilancio penso sia ancora presto. Si può dire che l’avventura dell’iniziare il cammino in diocesi, un percorso per me assolutamente nuovo in ogni senso, ha comportato l’incontro con volti, situazioni, realtà ecclesiali, civili, lavorative che mi hanno dato modo di avere una prima comprensione della realtà diocesana. E ho potuto apprezzare come in ogni diverso luogo, parrocchia, realtà si trovino elementi promettenti e positivi, insieme a sfide da affrontare. Potrei riassumere così: finora è stato il tempo dell’incontro e della conoscenza; credo che questa fase debba ancora proseguire. Poi riflessione e confronto aiuteranno a proseguire il cammino, fare le scelte necessarie, promuovere il bene che già c’è.

– Ha visitato la quasi totalità delle parrocchie e buona parte del territorio, che sensazione ha avuto? 

Anzitutto la sensazione di una grande accoglienza, cordialità e offerta di collaborazione. Ho trovato tante porte aperte… In generale potrei dire che ho provato la sensazione dell’entrare in una famiglia e di cominciare a sentirmene parte. Inoltre ho apprezzato la vivacità del territorio sia nelle realtà parrocchiali, con la presenza dei preti e dei laici, sia nelle realtà civili come la presenza delle contrade. Non posso dimenticare anche la sensazione di pace e di serenità che regala il bellissimo territorio toscano sul quale si distende la nostra diocesi.

– Cosa l’ha colpita di più?

La voglia di incontrare della gente, i tanti sorrisi, strette di mano, desideri di incontrarsi. Tutto questo poi collocato in realtà ecclesiali e parrocchiali notevoli, anche dal punto di vista artistico oltre che per le opportunità pastorali. Inoltre mi ha colpito anche la realtà lavorativa, con le diverse imprese del comparto conciario e quindi il pensiero alle tante famiglie coinvolte in questo mondo.

– Dopo questo primo giro di visite, qual è secondo lei l’urgenza primaria, o le prime indicazioni, per la comunità diocesana.

Credo sia necessaria una riflessione su quelle che vengono chiamate unità pastorali e quindi la collocazione dei preti nelle varie parrocchie, insieme alla promozione dei laici: le forze diminuiscono e occorre pensare a come affrontare le situazioni future. Oltre a questo mi pare che ci sia la necessità di promuovere la pastorale giovanile, soprattutto creando occasioni di incontro e di dialogo con i giovani; penso anche alle famiglie, nelle varie situazioni che incontrano e alla attenzione che si deve dare ad esse; infine si dovrà dare attenzione alla realtà culturale, facendo tesoro di quanto emerso al Convegno ecclesiale di Firenze riguardante il nuovo umanesimo.

– Una domanda personale, le manca Pavia?

Risponderei così: mi fanno piacere le occasioni di incontro che ho talvolta con la mia famiglia, con tanti amici pavesi, con la chiesa di Pavia, in particolare il seminario. Sono realtà che porto nel cuore e verso le quali sono particolarmente grato. La serenità che questo regala rende ancor più bella per me la presenza a San Miniato e il mio camminare con la nostra chiesa.

[*] – Comunicatore Diocesi San Miniato, ospite

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