
PISTOIA. Direttore, chiedo ospitalità e dichiaro di scrivere a solo titolo personale. Non sono un giornalista, fortunatamente per me, e mi scuso nei tuoi confronti e verso coloro che pensano ancora che questa Italietta debba essere rispettata. Grazie.
Ora, signori del vapore dell’Asl 3 e “annessi”, fatela finita!
La Sanità in provincia di Pistoia fa schifo, è vergognosa, è criminogena (cioè a rischio incazzature senza appello, tipo, prima o poi, chi prendo, prendo) e nonostante ciò dobbiamo assistere alla inaugurazione del 118 con squilli di trombe giornalistiche-organiche e rulli di tamburo (prodotto di penne e ragionamenti indotti). Mentre si magnifica il 118, l’Ospedale di San Marcello è chiuso e quello di Pescia è lì lì.
Se qualcuno si incazza, facciamo un bell’esame di grammatica, sintassi, analisi del periodo e predisposizione al “pronubio”, inteso come accovacciamento a ciò che impone il Ciocco-resort, dove le scope diventano penne e gli stracci, miracolo natalizio, comunicati.
L’Intersindacale Medica, che è quella che interessa a noi cittadini perché rappresenta la Sanità nella sua accezione professionale, ci dice chiaramente che “il gommone” San Jacopo fa acqua (vedi); non quella che scorre sotto alla struttura, ma sostanzialmente i servizi, i turni, lo stress, la delusione professionale, la mancanza di assunzioni, non solo utili ma essenziali, e in generale l’organizzazione.
Personalmente me ne frego; porto nel taschino della giacca un biglietto con scritto: “portatemi a villa Donatello”, privatamente e alla faccia del popolo bue che, pensando di contare qualcosa, ha creato questo mostro che si chiama Sanità toscana. Con la speranza di poter disporre – somma presunzione – anche del mio domani “ospitaliero”.

Ho però compreso che chi non si adegua rischia grosso: e ciò accade perché la Sanità è divenuta una dependance della politica e il professionista che tiene famiglia e, se non vi dispiace, vigila o dovrebbe vigilare anche sulla nostra pelle, è un “paria” rispetto a uno scribacchino servile e compiacente della carta stampata e non solo.
I primi, i professionisti medici e paramedici, sicuramente nel loro curriculum universitario si saranno letti pure la composizione della società romana prima dei fratelli Gracchi; i secondi, gli scribacchini autorizzati, ci riferiamo al complesso della stampa cartacea di regime, forse, avranno letto Tex Willer, ma non possono nemmeno contare su una qualità che è connaturata allo spirito umano non per nascita o censo e che si chiama dignità.
Se qualcuno furbescamente pensasse di lucrare su queste mie argomentazioni, che sono uno sfogo e verso nessuno in particolare sono dirette, si sbaglia di grosso.
C’è stata una richiesta di referendum abrogativo della legge Sanitaria 18/2015 e mentre scriviamo ci giunge notizia che la protesta super legittima dinnanzi alla sede del Consiglio Regionale è stata in atto ieri, con ampio spiegamento di forze dell’ordine a tutela di questi massacratori delle libertà individuali che si concretizzano nel termine “Sanità – Diritto alla salute” che soggiornano in via Cavour a Firenze: adesso ne parlano anche i giornali e la televisione regionale perché costretti, ma prima? I leccapiedi di giornali, radio, Tv, scriveranno qualcosa? Ne avranno il coraggio?
I “lecchini”, credetemi, sono una razza numerosa, politicamente targata e con la lanterna in mano alla ricerca di una dignità perduta che, come acqua tumultuosa di torrente all’inizio, si quieta in prossimità del mare senza particolari sussulti: un mare che si chiama Regione Toscana, posto di lavoro, incarichi e emolumenti. Insomma: soldi.
Un mare puzzolente come un tempo era la foce del Serchio vicino a Torre del Lago, dove confluiva di tutto. Non sappiamo se lì sia stato realizzato un depuratore, ma di una cosa siamo sicuri: in via Cavour, sede della Regione Toscana, un depuratore va messo, anzi, va posto a monte per eliminare i “disponibili” che vengono premiati con avanzamenti di carriera e relativi benefici economici solo perché sono servi fedeli e compiacenti. Sono, dobbiamo riconoscerlo, però, capaci, anzi, capacissimi: capaci di tutto. Anche di dire che la Sanità toscana è una eccellenza nazionale!
Felice De Matteis
in veste di cittadino
Vedi anche: https://www.linealibera.it/informazione-asl-3-quando-un-dipendente-crede-di-essere-lazienda-stessa/
Quando qualcuno dice la verità nessuno commenta, chissà perché?
Con tutto ciò la maggior parte delle persone continuano a stare buoni e zitti. Eppure nella prospettiva di questo futuro dove non ci sono più certezze, ma anzi desolazione e paura qualche cosa dovrà succedere………..si spera.