SANITÀ. IL FIALS DICE NO ALLA CONTRORIFORMA DEL PRESIDENTE ROSSI

Massimo Ferrucci  Segretario Regionale Fials Toscana
Massimo Ferrucci, Segretario Regionale Fials Toscana

FIRENZE. Un esame della proposta di legge Giunta Regionale Toscana n.77/2014 per il riordino del Servizio Sanitario Regionale desta rilevanti preoccupazioni e si pone in continuità con le disposizioni della delibera Grt 1235/2012.

La generalizzata condivisione di una riduzione della spesa per gli apparati non può sfociare nell’immediato in una farsa e a regime in un danno per i cittadini e i lavoratori.

La Giunta Regionale vuole accreditarsi all’opinione pubblica con l’iniziativa volta ad eliminare sprechi e privilegi nel Servizio Sanitario Regionale. La ragione vera di questa operazione pre-elettorale trae origine esclusivamente dalla diminuzione dei trasferimenti statali e dalla esigenza di tappare falle del bilancio regionale originate anche dalla vicenda della Asl 1 di Massa.

Il risparmio per la spesa per gli apparati dov’è? Il modello sanitario toscano mantiene alcuni enti inutili; le Società della Salute non sono state cancellate, gli Estav da tre sono stati ridotti ad uno (Estar) caratterizzato da grandi problemi di funzionalità e da elevati costi di gestione.

Le previsioni del Pdl 77/2014 ci raccontano di tre mega Asl territoriali (una per l’area vasta centro, una per l’area vasta nord ovest ed una per quella sud est) e di tre Aziende ospedaliere universitarie. Questo assetto che andrà a regime nel 2016 e si sostanzierà di una fase transitoria che prenderà avvio dal 1° marzo 2015 con la nomina di commissari di area vasta, commissari coincidenti con gli ambiti delle future aziende e vice commissari per ogni azienda.

La cessazione degli incarichi dei Direttori generali, sanitari, amministrativi in questa fase porterà risparmi modesti alla luce del reimpiego dei medesimi in altre funzioni di commissario, vice commissario o negli staff dei medesimi.

La necessità di fare cassa della Regione Toscana si realizzerà nella possibilità per il commissario della Azienda Usl (art 10 comma 2) e per il Direttore generale Aziende ospedaliere universitarie (art 12 comma 3) di dichiarare l’eccedenza di personale a seguito dei processi di riorganizzazione e determinare il prepensionamento degli operatori.

Questa non è una ipotesi è una certezza alla luce della istituzione da parte delle Aziende dei Dipartimenti unici aziendali “quale strumento organizzativo delle aziende unità sanitarie locali” che attraverso dipartimenti a carattere gestionale debbono garantire l’ottimizzazione delle risorse e l’omogeneità delle procedure operative e l’integrazione fra le prestazioni erogate in regimi diversi; in tale ottica si realizza la congiunzione con le Aziende universitarie ospedaliere attraverso la istituzione di Dipartimenti interaziendali.

Si configura un modello di gestione unico delle risorse dove i processi di mobilità del personale all’interno delle nuove aziende saranno possibili anche in considerazione della progressiva diminuzione del personale e della recente legge “Madia” che dispone la mobilità obbligatoria entro i 50 Km.

Su un versante più generale ci attende un periodo di instabilità e di riduzione immediata delle risorse, ne sono una prova eloquente in questa fase la diminuzione delle assegnazioni economiche alle aziende, ed un futuro incerto dove i commissari ed i vice commissari saranno deputati alla gestione ordinaria con precisi vincoli derivanti dalle compatibilità economiche regionali.

Il ruolo della Conferenza dei Sindaci di area vasta risulterà sempre più paragonabile ad una finzione e pertanto tutto il potere sarà concentrato nelle mani della Giunta Regionale. I cittadini subiranno un sicuro ridimensionamento delle prestazioni e i futuri assetti organizzativi sconteranno la distanza dai centri di direzione aumentando le disfunzioni e le inefficienze.

I lavoratori si troveranno all’interno di una autentica ristrutturazione soggetti a mobilità dentro un modello contrattuale bloccato da vari anni e pertanto senza alcun incentivo ma con la possibilità di un peggioramento delle condizioni economiche e di vita.

Il Fials si schiera contro la controriforma della sanità Toscana; una riforma seria deve essere il frutto di una ampia consultazione istituzionale, dei lavoratori e dei cittadini e non può nascere all’insegna dell’emergenza.

Massimo Ferrucci
Segretario Regionale Fials Toscana

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