PISTOIA-EMPOLI. È stata inaugurata stamattina (lunedì 14 dicembre) la nuova centrale operativa 118 Empoli-Pistoia, che ha sede nella Ausl 3, da cui vengono fatte partire 24 ore al giorno e 365 giorni all’anno le ambulanze e le automediche. E, inoltre, anche la centrale unica per la gestione delle maxiemergenze a livello regionale.
La centrale è operativa dallo scorso 7 maggio quando con lo switch off c’è stata la “fusione” tra i 118 di Empoli e Pistoia.
All’inaugurazione erano presenti le massime autorità istituzionali e politiche regionali e locali, tra questi l’assessore regionale alla tutela dell’ambiente con delega anche alla protezione civile, Federica Fratoni, i sindaci, i presidenti delle conferenze dei sindaci di Pistoia e della Valdinievole, rispettivamente Samuele Bertinelli e Pierluigi Galligani, Enrico Sostegni della terza commissione regionale sanità e politiche sociali, l’assessore Davide Spalletti in rappresentanza degli amministratori dell’area empolese, e tutte le associazioni di volontariato oltre ai rappresentanti della Prefettura, della Questura, della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco.
Sono anche intervenuti il dottor Federico Federighi capo servizio emergenza sanitaria e assistenza alla popolazione dipartimento nazionale Protezione Civile e Stefano Cinquini, responsabile Toscana-Marche-Umbria di Telecom Italia/Tim.
Era presente il dottor Paolo Morello Marchese commissario Asl Toscana Centro, il direttore del dipartimento di emergenza e urgenza Piero Paolini, il vicedirettore del dipartimento Alessio Lubrani e responsabile del 118 di Empoli, la coordinatrice infermieristica della centrale Laura Selmi e il responsabile infermieristico della centrale Fabio Pronti oltre a tutto il personale, tecnico e sanitario della centrale.
È stato un momento di grande festa al quale hanno partecipato numerose persone. È intervenuto anche il coro della scuola Civinini diretto dalla professoressa Lucia Caramelli.
La struttura. La nuova centrale operativa è stata realizzata sia utilizzando i locali della precedente struttura del 118 di Pistoia, sia quelli dell’ex pronto soccorso del vecchio ospedale del Ceppo.
I lavori sono iniziati nel dicembre 2014 e terminati nell’agosto 2015, ed hanno avuto un costo complessivo pari a 269 mila euro finanziati in quota parte (euro 180 mila) dalla regione Toscana.
I lavori di adeguamento ed ampliamento sono stati minimali, sia dal punto di vista strutturale che economico, e ciò nonostante è stata realizzata un’opera dai contenuti tecnologici di altissimo livello e per certi aspetti unici nel panorama nazionale.
Dal punto di vista funzionale è stata suddivisa in due aree: una (nel vecchio pronto soccorso) che comprende le sale riunioni dove si riunisce la Unità di crisi quando viene attivata in presenza di eventi catastrofici (l’ultima volta si è riunita lo scorso 5 marzo per la tempesta di vento).
Le sale possono essere rapidamente adattate per ospitare ulteriori postazioni di rete, radio ed elettriche. Sono poi presenti gli uffici di supporto e amministrativi e di formazione per il personale; l’altra area è costituita dalla parte operativa vera e propria trattandosi del “cuore pulsante dell’intera struttura” con il locale degli apparati tecnologici.
Un vero bunker. L’edificio è in grado di funzionare di fronte a qualsiasi evento, soprattutto se imprevisto, perché qualsiasi cosa accada i servizi di emergenza e urgenza devono sempre funzionare.
La nuova centrale è stata quindi progettata per non crollare se c’è un terremoto: in caso di sisma è provvista dei dispositivi idonei e risponde anche ai criteri di non alluvionabilità.
Gli accorgimenti tecnici rendono l’intera struttura sicura e “inattaccabile” da qualsiasi calamità naturale o evento avverso. Per dare l’idea basti pensare che il tetto è collaudato per l’atterraggio degli elicotteri. Una particolare protezione è stata riservata alla centrale tecnologica.
Gli ambienti sono areati e illuminati avendo presenti le attività specifiche svolte all’interno della centrale, considerando che il personale deve stare molte ore fermo a un monitor con una cuffia telefonica in testa, e che i turni devono coprire le 24 ore. Molta attenzione è stata quindi dedicata agli spogliatoi, ai servizi igienici provvisti di doccia, alle aree dove è possibile ristorarsi e fare delle pause.
Gli standard di sicurezza sono al massimo e la centrale può operare anche in caso di black out elettrici e/o telefonici.
Da qui “la regia” dei soccorsi. Nell’area operativa ci sono 20 postazioni: qui arrivano le richieste di soccorso che sono circa 115 mila all’anno, con una media di 315 al giorno e l’attivazione di circa 88 mila mezzi di soccorso, tra i quali 11 automediche, 3 ambulanze infermieristiche e 33 ambulanze dotate di Blsd (Basic life support with defibrillator-defibrillatori automatici) delle associazioni di volontariato e della Cri.
La centrale coordina un territorio di 2 mila Kmq, per un totale di 37 comuni (22 dell’area pistoiese e 15 dell’empolese) e quasi 550 mila abitanti.
La cartografia dei soccorsi è stata articolata in sei zone: Pistoia, Valdinievole, Montagna Pistoiese, Empoli, Valdarno, Valdelsa.
All’interno dell’area operativa sono presenti 3 infermieri, 2 operatori tecnici ed un medico nelle 24 ore; ulteriore personale è nelle ore diurne: in particolare un operatore si occupa della maxiemergenza e un altro del trasporto ordinario.
La presenza continua di un medico in centrale è un ulteriore elemento di sicurezza: in questi mesi è stata di supporto agli operatori.
In totale nella centrale operano 21 infermieri, 19 operatori tecnici e 10 medici che di alternano nell’attività di centrale e nei soccorsi sul territorio.
Tecnologicamente all’avanguardia. Sapere esattamente quale punto raggiungere per salvare una vita umana e essere in grado di “guidare” i mezzi di soccorso nel posto preciso dell’intervento è ovviamente fondamentale.
Tutto quello che oggi la moderna tecnologia e l’informatica offrono si trovano concentrate nella nuova centrale operativa 118: monitor in grado di dire al millimetro dove si trova il numero civico di una strada e di guidare il mezzo di soccorso, tablet che contemporaneamente all’invio del mezzo registrano i dati anagrafici e la situazione clinica del paziente, software gestionali tra i più avanzati oltre a nuove cartografie digitali e “geolocalizzatori” che sono in grado di acquisire automaticamente lo stato di avanzamento dei soccorsi e permettono un dialogo costante, e in tempo reale, con gli operatori della centrale.
Si tratta di un sistema unico ed innovativo, unito ad un impianto radio collegamenti efficientissimo, che permette alla centrale di avere sempre sotto controllo la flotta dei mezzi addetti all’emergenza: identifica con estrema precisione la posizione della zona dell’intervento, visualizza in tempo reale lo spostamento delle squadre di soccorso, compresa la velocità di navigazione, e con una cartografia di ultima generazione permette di rilevare la posizione dei mezzi rispetto a specifici punti di riferimento presenti in zona (ad esempio supermercato, ufficio postale, ecc..). Grazie agli strumenti informatici è possibile inviare sul posto il mezzo medicalizzato competente per territorio più vicino all’evento: da Vinci a Montecatini, da Fucecchio a San Marcello, da Cerreto Guidi a Quarrata, il “sistema” gestisce ciò che prima era suddiviso tra le centrali 118 di Empoli e Pistoia.
I dati clinici “viaggiano” con il paziente. Alla telemedicina, ai massaggiatori automatici e ai defibrillatori automatici, già attivi da tempo, sono stati aggiunti i tablet: mentre la persona viene trasportata verso l’ospedale i suoi dati e le sue informazioni cliniche sono già disponibili per gli operatori sanitari anche nel pronto soccorso di destinazione del paziente. Sul tablet sono anche segnalate patologie particolari o croniche, eventuali allergie e quindi le principali informazioni sanitari che lo riguardano e che possono aiutare ad un primo inquadramento diagnostico quando ancora è sul mezzo di soccorso.
La “grande” ricchezza del personale e la “forza” del volontariato. Solo attraverso la concreta sinergia, tra tutti gli operatori e il contributo del volontariato, che rappresenta l’elemento portante della rete dei soccorsi, è stato però possibile arrivare all’inaugurazione della centrale unica 118. A questo risultato si è giunti dopo mesi e mesi di intenso lavoro per condividere protocolli assistenziali, percorsi diagnostici e terapeutici, gli standard di appropriatezza e i modelli organizzativi. Passione e impegno sono stati l’energia che ha condotto a realizzare una rete dei soccorsi che è motivo di orgoglio per l’intera comunità.
Alla centrale 118 Empoli-Pistoia è stata infine assegnato anche il coordinamento regionale della funzione sanità maxiemergenza e, a breve, saranno aggiunte ulteriori postazioni e una avveniristica sala di unità di crisi multimediale a servizio dell’intero territorio regionale e del dipartimento di Protezione Civile nazionale in caso di maxiemergenze.
[ponticelli – asl 3]
FIDES SINE OPERIBUS…
MORTUA EST: la fede senza opere è morta. Così scriveva, duemila anni fa, il buon San Paolo. E qui – scusateci – di fede stiamo parlando. Una fede che fa smuovere le montagne in «2mila Kmq, per un totale di 37 comuni (22 dell’area pistoiese e 15 dell’empolese) e quasi 550 mila abitanti».
I risultati li vedremo solo vivendo (Lucio Battisti) o solo morendo (molto meno poeticamente noi).
Qui si lanciano i botti di Natale e Capodanno e poco più in là – nell’articolo successivo, con l’Intersindacale di Pistoia (vedi) – si asserisce l’esatto contrario. E a dirlo non è il supercommissario Morello Marchese, l’uomo del Ciocco da 100mila euro (di cui questo comunicato stampa è una fedele fotocopia d’intenti), ma chi la sanità la vive ogni giorno, in mezzo alla gente vera che rischia ogni momento di schiantare perché Rossi, Marroni, Saccardi e il loro caro Pd, hanno deciso che i toscani (in questo caso di area vasta) devono farla finita di chiedere ed esigere sanità uguale per tutti e garantita; e devono iniziare a pensare che anche in sanità, come ormai in tutto il resto, è – come direbbe qualche filosofo dello sbando – meglio meno.
Contrabbandare questo disfacimento della sanità toscana come il futuro radioso del sol dell’avvenir è bestemmiare Dio, che a nostro modesto avviso non c’è, o avrebbe freddato, sì, i ladri della prima Repubblica, ma molto più ancora quelli di questa insofferibile seconda repubblica (con la minuscola).
E qui dovremmo iniziare subito e tutti a porci delle domande sull’informazione e su certa informazione: a cominciare dallo stesso Ordine dei Giornalisti che, in casi come questo, non ordina un bel niente – e presto, abbiate un po’ di pazienza, diremo perché.
Per ora invece di danzare per le vie come gli orsi instupiditi che i russi facevano ballare in strada nei più famosi romanzi di quella terra, grattiamoci in testa. Se preferite, strappiamoci i pochi capelli rimasti – ché gli altri ce li hanno portati via con i risparmi i salvatori d’Europa e d’Italia.
Facciamolo con maggior realismo e più attenzione ai mali che la sanità politica del disastroso Enrico Rossi vuol farci sembrare dei doni divini, mentre sono, ormai da qualche anno, la nostra forca quotidiana.
Al grido di Avanti, popolo! e amen.
Edoardo Bianchini
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