
FIRENZE. La legge regionale 18/2012 ha reso la Toscana prima regione italiana ad avere una normativa sulla cannabis terapeutica. A distanza di 4 anni tutte le province toscane, ad eccezione di Prato e Lucca, hanno un Centro di terapia del dolore e cure palliative che utilizza i cannabinoidi.
Il Movimento 5 Stelle chiede alla giunta i motivi di questa “discriminazione”, nell’attivazione di un servizio d’eccellenza.
I cannabinoidi possono alleviare le sofferenze di molte patologie, tra le quali il dolore cronico neuropatico dei pazienti affetti da sclerosi multipla e cancro. La Toscana è all’avanguardia in questo servizio, ma vive il paradosso che in due ospedali nuovi, Prato e Lucca, non siano attivi i protocolli terapeutici a base di cannabis dei Centri di terapia del dolore.
La ragione presumibile è che le farmacie di queste nuove strutture mancano di un laboratorio galenico in grado di elaborare i dosaggi. Questa ennesima mancanza costringe i cittadini di Lucca e Prato colpiti da patologie complesse a rivolgersi ad altre strutture ospedaliere, o al privato, per poter usufruire di un servizio di terapia del dolore che è assicurato in tutti i “vecchi” nosocomi toscani.
«Errare è umano, dicevano i latini, ma con questi nuovi ospedali si persevera» dichiarano i consiglieri regionali M5S.
Atto disponibile al seguente link http://bit.ly/23EwfTq
M5S Prato