ISOLA D’ELBA. Non che ci aspettassimo un reparto di rianimazione o un pronto soccorso adeguato a persone civili con servizi igienici in sala di aspetto o una astanteria con impianto di aerazione. Non che ci aspettassimo una attenta valutazione per quei medici del pronto soccorso che in turno da soli devono visitare contemporaneamente 8/10 persone, ma almeno un po’ di considerazione per la Comunità Elbana che dal 2008 non riesce più a curarsi nel proprio distretto sanitario perché svuotato di servizi e di reparti di eccellenza.
L’incontro di giovedì 4 febbraio con il nuovo Direttore generale dell’area vasta Nord Ovest Toscana dottoressa De Lauretis, ci ha lasciato perplessi perché se si riassume quanto ci ha detto, il tutto si riduce a promesse, “tante” (siamo stufi, sono 8 anni che puntualmente le ripetono), e alla notizia che arriveranno, non si sa quando, due anestesisti.
Noi di Elba Salute crediamo che la priorità andrebbe per un ortopedico (nel 2015 l’ortopedia elbana non si è avvalsa neanche del suo “Primario a scavalco” che all’Elba ha operato solo 3 volte) o per un medico al 118 e un altro in medicina anche perché non abbiamo un reparto di rianimazione o di terapia intensiva. Crediamo che sia riduttivo per un anestesista limitarsi a qualche piccolo intervento o ad anestetizzare per una piccola incisione.
La vera notizia comunicata dal Direttore generale ai Sindaci della conferenza comprensoriale e ai Comitati cittadini è che il 29 febbraio il nuovo ascensore aprirà al pubblico.
Questa notizia in primis è stata data dal Presidente della Conferenza dei Sindaci dando per certo, pericolosamente dal lato politico, tale data. Che l’ascensore sia importante è nella storia del nostro Comitato Elba Salute che ne ha fatto un principio sociale, però sono ingiustificate tali “esaltazioni” che se rapportate alle attuali condizioni di precarietà in cui versa il nostro ospedale sia come personale medico e paramedico, sia come struttura architettonica fanno capire il perché di questa passività.
Abbiamo cercato di spiegare al nuovo Direttore generale cosa patiscono gli utenti delle zone servite sanitariamente da solo ambulanze, abbiamo cercato di far capire, con testimonianze tragiche, che chi vive a pochi km da Portoferraio rischia la vita per la mancanza di un medico a bordo delle ambulanze periferiche che nei casi di emergenza/urgenza si affidano a rendez vous. Solo che molte volte l’appuntamento non riesce perché l’unico medico di servizio sul territorio è impegnato altrove. Abbiamo cercato di spiegare quali tormenti fisici e psicologici subisce un anziano preparato con liquidi lassativi che deve affrontare il mare, a volte mosso, per recarsi il mattino buon ora a Piombino per un esame endoscopico.
Nulla da fare, è stato più importante imbottirci di promesse e presunti progetti che poco interessano la nostra Isola e al nostro sistema sanitario. Ci ha parlato anche del futuro sblocco di un investimento regionale, (chissà quando) una parte del quale destinato all’Elba, però non ha saputo rispondere quando le abbiamo chiesto precise spiegazioni inerenti alla spartizione della somma che sarà oggetto di riunione, nel mese di aprile, con i Sindacati di Piombino e che l’Elba non risulta invitata a quel tavolo.
Il Presidente della Conferenza dei Sindaci, dopo l’incontro con il Direttore generale, ha detto di essere soddisfatta per come si era svolto l’incontro e di aver percepito che il Direttore dimostrasse di avere a cuore le criticità sanitarie dell’Elba. La storia di questi ultimi 10 anni di quanto grave è accaduto sulla nostra sanità, dovrebbe indurre ad essere più prudenti, guardinghi se non anche sospettosi visto il ruolo che si ricopre.
Comitato Elba Salute