«SANT’AGOSTINO? UN PERCORSO DI GUERRA ABBANDONATO A SE STESSO!»

La «porta Inferi» di Sant’Agostino
La «porta Inferi» di Sant’Agostino

PISTOIA. La zona industriale di Sant’Agostino è senza adeguati collegamenti bus con Pistoia città. Lo sostengono Valeria Cacciapuoti e Maria Patrizia Barbara esponenti locali di Sinistra Ecologia e Libertà nonché dipendenti dell’Agenzia delle Entrate con sede nell’area e residenti in zone limitrofe, secondo cui l’inadeguatezza del servizio bus è dovuta più in generale a «disfunzioni legate all’incuria e alla disattenzione della zona concepita originariamente come industriale – dicono in una nota scritta – sviluppatasi poi selvaggiamente e trasformatasi in zona di servizi e commerciale senza alcun criterio logico e/o strutturale».

Affermano infatti che le corse della linea 35 sono sporadiche, con fermata pomeridiana a S. Agostino alle ore 13:31, 14:36, 15:25 e 18:20. La linea 5 invece prevede partenze ogni mezz’ora, effettuando un percorso circolare agevole in andata, ma nel tragitto di ritorno «che dalla rampa di accesso al cavalcavia di raccordo con la tangenziale – si legge nella nota – rientra in città riportando i viaggiatori alla stazione Ff.Ss. con fermate intermedie molto distanti dal tragitto di andata, con disagio dei viaggiatori che, qualora intendessero scendere nel tratto compreso tra la stazione e via Fermi, sono costretti a rimanere sul bus per arrivare allo Scornio e successivamente riprendere il percorso di andata». La M-Il Micco invece, terza linea disponibile, arriva solo al parcheggio Cellini, a circa 1 km di distanza ad esempio dall’Agenzia delle entrate.

Via Fermi in Sant’Agostino. 1
Via Fermi in Sant’Agostino. 1

«Ciò nonostante i risultati di sondaggi distribuiti a suo tempo dal Copit stesso tra i dipendenti degli uffici della zona» dicono Cacciapuoti e Barbara, ricordando che su 105 questionari compilati all’Agenzia delle entrate, 80 attestavano l’interesse ad usufruire del trasporto pubblico, un servizio sollecitato anche dalla Cgil Funzione pubblica provinciale.

In una nota scritta l’azienda di trasporto pubblico ribatte che la linea 35 effettua nei giorni feriali nove corse andata/ritorno in S. Agostino nell’arco giornaliero del servizio invernale, con tempo di percorrenza di 9 minuti da via Fermi a piazza S. Francesco non comprendendo la stazione, raggiungibile invece con la linea M, mentre la linea 5 effettua corse ogni mezz’ora nei giorni feriali ed ogni 60 minuti nei festivi a partire dalle ore 13:15, con percorsi ad anello di 12 minuti da via Fermi alla stazione e di 16 minuti per raggiungere piazza S. Francesco.

Le due esponenti politiche ritengono comunque che per raggiungere la zona industriale l’unica alternativa all’auto «viste anche le difficoltà nel reperire un parcheggio», sia il percorso a piedi o in bicicletta giudicato lungo e pericoloso.

«Partendo da viale Arcadia – scrivono – si può utilizzare le scalette dissestate che dalla porticina di ferro di fronte al vicolo Arcadia portano in via Fermi, oppure è possibile camminare lungo le mura urbane che quasi sempre significa affondare nel fango fino al semaforo tra viale Arcadia e via Fermi, da qui in poi si cammina letteralmente sulla carreggiata senza alcun percorso pedonale protetto».

Segnalano dunque strisce pedonali semicancellate o inesistenti anche in punti nevralgici come l’incrocio con via Cellini; marciapiedi inesistenti o «occupati selvaggiamente dalle auto in sosta» i quali sembrerebbe che siano in realtà «“resede private” delle attività commerciali e quindi utilizzabili come parcheggio dagli utenti di tali attività» e poi auto che passano veloci inquinanti l’aria con i loro gas di scarico, manto stradale dissestato, sporcizia, fossi lungo la strada, fermate bus utilizzate come parcheggi di auto e camion, Polizia municipale assente.

Via Fermi in Sant’Agostino. 2
Via Fermi in Sant’Agostino. 2

«Una zona in stato di abbandono – affermano – seppur prospiciente le antiche mura della città», chiedendo all’amministrazione comunale un percorso a misura d’uomo, scoraggiando l’uso dell’automobile nel rispetto dell’ambiente, al posto del tragitto segnalato che mette «a rischio la propria incolumità, con ripercussioni anche sul piano psicologico: spesso c’è chi rinuncia ad uscire per la pausa pranzo – dicono, riferendosi a coloro che lavorano in S. Agostino – per evitare il percorso “di guerra” necessario per raggiungere il bar più vicino».

Non va meglio per chi proviene dal parcheggio Cellini utilizzando la linea M, in quanto il tratto dall’incrocio di via Fermi con via Cellini al ponte della superstrada è ritenuto il «più caotico e privo di protezione per il pedone o per chi viaggia in bici».

Riguardo alle recenti modifiche del traffico stradale in via Fermi, sottolineano la mancata ridisegnatura delle strisce pedonali e la pericolosità della segnaletica mobile degli orari di accesso al sottopasso di via Erbosa, spostata continuamente in mezzo alla carreggiata nella curva all’incrocio con via Cellini».

Cacciapuoti e Barbara osservano infine la contraddizione della scelta del Comune di non prolungare la linea M per mancanza di risorse e successivamente con l’aver finanziato invece «le linee notturne Night bus dei bus navetta, negli orari della movida, perennemente vuoti».

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