PISTOIA. Dal 7 gennaio ci stiamo occupando dell’assurda vicenda che riguarda l’entrata principale dell’ospedale San Jacopo.
Con il primo articolo abbiamo denunciato come le quattro porte automatiche dell’ingresso principale, studiate per aprirsi in maniera sfalsata così da mantenere il microclima all’interno dell’ospedale, non funzionassero come dovevano. In pratica l’apertura alternata non “proteggeva” gli addetti della hall, tanto che a poche settimane dall’apertura (7 luglio 2013) due porte sono comunque rimaste sempre chiuse (vedi).
Con un secondo articolo abbiamo denunciato come, pur con l’istallazione sopra le porte nel 2014 di quattro “lame d’aria”, per una spesa complessiva di 38mila euro, due porte restavano sempre chiuse, pur con le “lame” accese (vedi).
Con un terzo abbiamo denunciato come le soluzioni trovate non risolvevano il problema perché, come ci ha detto un operatore del ricevimento, avendo costruito l’ingresso a Nord, “d’inverno fa freddo e d’estate si muore dal caldo” e che l’unica soluzione era, a suo parere, quella di tenere due porte sempre chiuse. Barriere o non barriere.
Chi ha ragione? Lo abbiamo chiesto alla Asl (vedi). Purtroppo ad oggi (2 febbraio 2016) non abbiamo avuto risposta dalla Asl. L’unica certezza è che due porte sono sempre chiuse.
A nessuno piace sparare sulla Croce Rossa, ma non possiamo non continuare la nostra denuncia. Le “lame d’aria” non sono state installate solo sopra le porte dell’entrata centrale, ma due “lame d’aria” sono state installate anche sopra l’entrata del Pronto Soccorso ed una all’entrata del reparto di radioterapia.
Siamo andati a controllare cosa era stato fatto al Pronto Soccorso e siamo rimasti increduli. Come fanno vedere le foto, non c’è alcun “congegno” che sembri una “lama d’aria” simile a quelle installate sulle porte d’ingresso. Forse l’apparecchio è diverso? Magari è sistemato sopra il cartongesso del soffitto? Di certo dalle varie grate non passa un filo d’aria.
Siamo allibiti. All’ingresso dell’ospedale le “lame” funzionano ma non servono a niente, mentre al Pronto Soccorso non si sa dove sono.
Per rispetto verso la “Croce Rossa” abbiamo rinunciato ad andare a vedere cosa c’è, o non c’è, all’entrata di Radioterapia.
A questo punto la domanda è semplice: con chi abbiamo a che fare? Con degli incompetenti? Con persone “de-efficienti”? Si comprano apparecchi che vengono accesi dopo anni e quando si accendono non risolvono il problema? Si comprano aparecchi e poi non si capisce dove vengono messi? Tutto spendendo ben 38mila euro? Siamo sicuri, domandiamo, che questa storia sia regolare?
Qui ci fermiamo. Altri dovranno rispondere a quest’ultima domanda. Per quanto ci riguarda chiediamo una cosa sola alla Asl: quello che fate, lo fate con i nostri soldi e se dobbiamo pagare a peso d’oro un biglietto per vedere le comiche, almeno dateci dei posti in prima fila e pop-corn!