FIRENZE-MONTAGNA. Come da copione. La strategia dilatoria che da due anni a questa parte va in scena sul palco sempre aperto del “teatrino della politica”, che riprende slancio e brio con l’approssimarsi di qualsiasi tipo di elezioni, da quelle comunali a quelle europee, passando per le provinciali, continua ad animarsi con un movimento perpetuo e inconcludente come fa la ruota dei criceti il cui unico scopo è far consumare energie.
La decisione sulla concessione della “Zona disagiata” propedeutica al ripristino del Pronto Soccorso nell’ex-eccellenza dell’Ospedale Pacini, ridotto, unico caso in Italia nell’orrenda sigla “Piot”, manco contemplata dalla normativa nazionale, non viene presa e verrà rimandata a data da destinarsi.
La tattica attuata in montagna con la costituzione della Consulta della Salute strumento per tenere a bada ed arginare il dissenso generatosi all’indomani dello “scippo” del Pronto Soccorso, avvenuto nottetempo e avvallato dalle amministrazioni di sinistra (?) e di destra (?) dell’epoca camuffate da liste civiche con la firma dei Patti Territoriali, si ripropone nella stessa forma in Regione.
LA MOZIONE PD
La mozione 1759 “Pd-Niccolai” datata 8 maggio 2019 (quella di Quartini per essere messa in discussione ci sono voluti 9 mesi), dopo avere richiamato:
- la mozione 1105/2018 In merito alle prospettive dell’assistenza socio-sanitaria nei territori periferici presentata su iniziativa del consigliere Marco Niccolai;
- la mozione 1381 “Quartini” per la richiesta di area disagiata sulla Montagna Pistoiese;
- il documento preparato dal Sindaco di San Marcello Luca Marmo e approvato dal direttivo di Anci Toscana;
- il documento della Consulta della Salute su “Valutazioni progettuali circa l’organizzazione del Sistema Sanitario sulla Montagna Pistoiese”;
- la proposta di deliberazione del Piano Sanitario e Sociale Integrato 2018-2020, in cui non si menziona il Dl 70/2015, per intenderci quello che da la possibilità alla Regioni di istituire nelle “Aree disagiate” ospedali, proporzionati alle esigenze del territorio, ma completi di tutti i servizi di base compreso il richiestissimo (8145 firme) Pronto Soccorso;
- la strategia Nazionale per le Aree Interne;
- il progetto pilota “Isole Minori e Località caratterizzate da difficoltà di accesso” impacchettato ed incluso nella proposta, buttata giù come acqua fresca e salutare dai Sindaci Luca Marmo e Diego Petrucci, nel documento loro consegnatoli il 12 aprile scorso in Regione e propagandato come una “vittoria” del territorio;
- e altri e vari distinguo e precisazioni;
dopo tutto questo, ubriacante richiamo a norme, documenti e atti, che come le voci alte e fioche del Canto Terzo della Divina Commedia “facevano un tumulto, il qual s’aggira / sempre in quell’aura sanza tempo tinta, / come la rena quando turbo spira”, l’unica cosa che gli otto proponenti tutti Pd, tra cui il sempre presente Marco Niccolai, sanno proporre è quella di chiedere alla Giunta regionale l’istituzione di un osservatorio “Sanità nelle aree interne e insulari”, ennesimo organismo la cui unica funzione sarà dilatare tempi, con la produzione di documenti e relazioni di ogni tipo per non arrivare mai ad una decisione.
Unico obbiettivo: rimandare e cercare di salvare le apparenze. In fondo basta rimandare ancora per un anno, poi nuove elezioni regionali, e si riparte da zero.
Non c’è poi da meravigliarsi della richiesta di produrre documenti, relazioni e raffronti.
Nella penultima Assemblea della Consulta della Salute i due Sindaci hanno chiesto ai membri la produzione di documento in cui venisse messo a confronto l’Ospedale di ieri e il Piot di oggi e cosa prevedono i vari dispositivi legislativi. Evidentemente e se lo chiedono gli amministratori, non è ancora chiaro.
Le associazioni si sono rifiutate.
Tornado alla mozione “Niccolai-Pd” tra i documenti e atti richiamati, ne mancano un paio, fondamentali, di cui uno istituzionale:
- La delibera congiunta dei Consigli Comunali di Abetone Cutigliano e San Marcello Piteglio, votata all’unanimità due anni fa ed inviata alla Regione
- Il documento che attesta il volere popolare con cui sono state consegnate in Regione le 8145 firme con cui le associazioni della Montagna hanno chiesto il ripristino del Pronto Soccorso, protocollato ed agli atti della Regione.
Di questi, forse perché scomodi, non v’è traccia, strano? Forse no. Che fine hanno fatto?
Poi, anche se camuffata, la perla: nella mozione “Niccolai-Pd” si arriva a giustificare il mancato ripristino del Pronto Soccorso “per ragioni – che tradotto dal politico-burocratico forse significa carenze – di dotazioni strutturali”.
Come mai ci sono queste “ragioni-carenze di dotazioni strutturali”? Il Pacini non era stato “potenziato”?
Sono arrivati all’assurdo di giustificare la loro impossibilità di fare, perché precedentemente hanno tolto: chirurgia-ortopedia, sala operatoria e pronto soccorso.
Kafka a confronto era un dilettante.E intanto il “teatrino” non solo in montagna continua…
PUNTATE PRECEDENTI
- san[t]ità montane. Quando consultare la consulta?
- san[t]ità montane. La regione approvi l’area disagiata
- san[t]ità montane. “I contribuiti” del dopo consulta
- san[t]ità montane e regionali. Si vota per la zona disagiata
- san[t]ità montane. Area disagiata: ennesimo rinvio in Regione
- sanità degli spregi. La montagna ha il diritto di vivere
- san[t]ità. Area disagiata: cosa bolle nel pentole della Regione?
I DOCUMENTI
- Consigliere Quartini Mozione 1381 del 28 Agosto 2018 Ospedale di San Marcello
- Mozione 1759 Pd dell’8maggio 2019
- Mozione 1105-2018 prospettive sanitarie zone periferiche
- PSSIR 2018-2020.pdf
- PSSIR 2018-2020 slide di sintesi.pdf
- Proposte regione_0001-1 12_04_2019 Incontro Sindaci della Montagna con Enrico Rossi
- Documento considerazioni proposta Rossi
- Documento di Anci Toscana su Sanità e presidi ospedalieri nei comuni montani
- Osservazioni Documento di Anci Toscana su Sanità e presidi ospedalieri nei comuni montani
[Marco Ferrari]
marcoferrari@linealibera.it