PESCIA. Forse si è trattato di un malinteso perché non corrisponde a verità che ad una bambina disabile l’ospedale di Pescia avrebbe rifiutato l’esecuzione di un esame radiologico perché è affetta di allergia.
Da un’accurata indagine condotta dal direttore della unità operativa radiologica è infatti risultato che le persone del reparto contattate telefonicamente dalla madre della bambina (segretaria della accettazione che ha chiesto consulenza al tecnico di radiologia in servizio), hanno risposto alla signora che se non avesse deciso di eseguire l’esame presso altri enti, avrebbe dovuto sia prendere un appuntamento al Cup della Ausl e avvertire perché gli operatori potessero preparare la stanza per la data prevista per l’appuntamento.
Le dette procedure sono stabilite da un specifico protocollo aziendale, mediante le quali non esiste alcun problema ad eseguire in sicurezza. Un esame diagnostico a persona affetta da nota patologia allergica.
Non risulta quindi un rifiuto alla esecuzione di un esame che ancora doveva essere richiesto al Cup e, ascoltando il personale, è invece emerso che sia stata data ampia disponibilità a risolvere il problema non appena conosciuta la data prevista per l’ esame.
Spiace che il giornalista estensore dell’articolo dal titolo “L’odissea di una disabile con allergia respinta da una sanità non attrezzata”, prima della pubblicazione come suo dovere non si sia rivolto all’azienda sanitaria, in maniera di esser più preciso nelle sue dichiarazioni.
[ponticelli – coordinamento ufficio stampa azienda usl toscana centro]
DOMANDA
DELLE CENTO PISTOLE
Secondo voi l’Asl ammetterebbe mai di avere sbagliato?
È possibile rispondere fino al 25 dicembre 2016.
Estrazione a sorte a Befana e, primo premio, una radiografia gratis all’ospedale di Pescia.
l.f.