san[t]ità. DISABILITÀ INTELLETTIVA, IL PERCORSO DEL SAN GIOVANNI DI DIO

Ausl Toscana Centro
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FIRENZE. Non è facile garantire anche le cure più elementari ai pazienti con disabilità intellettiva: deve essere prima di tutto organizzato un percorso di sicurezza e accoglienza in continuità tra il domicilio e il ricovero ospedaliero.

Per fare questo è necessario realizzare ed impegnare, équipe multidisciplinari e multiprofessionali, pienamente integrate tra territorio ed ospedale.

Al San Giovanni Di Dio ci sono riusciti: un paziente autistico ha effettuato un intervento chirurgico combinato con il servizio odontoiatrico, perché aveva anche un problema dentale.

È stato così realizzato un percorso assistenziale personalizzato che ha coinvolto una ventina di sanitari, prima nella valutazione collegiale delle problematiche organizzative e cliniche e successivamente nella gestione del caso in sala operatoria e poi in reparto.

Non era la prima volta che accadeva: da quasi otto anni all’ospedale di Torregalli è viva l’attenzione alle esigenze di questi particolari pazienti e a come affrontarle.

Nel caso specifico non era però mai accaduto che il percorso iniziasse già a casa del paziente nei tre giorni precedenti l’intervento chirurgico con la presenza degli specialisti ospedalieri che hanno anche seguito il trasferimento in ospedale. L’intero percorso assistenziale, prima e dopo il ricovero, è stato condiviso anche con il medico di medicina generale.

Una volta in ospedale al paziente e stata dedicata un’équipe multiprofessionale (in particolare anestesista, chirurgo, psichiatra) con un potenziamento del personale infermieristico. L’intervento chirurgico programmato e la totale sinergia tra gli operatori sanitari ha ridotto a un giorno la degenza, un tempi ideale per pazienti che spesso mal sopportano le lunghe attese e i contatti fisici prolungati con persone estranee.

“Ho manifestato direttamente agli operatori la mia stima e la mia ammirazione per la gestione di questo particolare ricovero che costituisce un importante esempio di equità di accesso alle cure per tutte le persone che per le loro complessità assistenziali rischiano di ammalarsi ulteriormente e in particolare – ha fatto sapere il direttore sanitario dell’ospedale dottor Simone Naldini – ho apprezzato la sensibilità di tutta l’équipe che ha strutturato uno specifico percorso che sarà ulteriormente diffuso e migliorato”.

Dal 2009 è attivo un numero verde (800 729 729) gestito dai volontari dell’Associazione “CUI I Ragazzi del Sole” che funziona come un vero e proprio call center e gestisce i percorsi di accesso dei pazienti con disabilità intellettiva verso le Aziende ospedaliere universitarie di Careggi e del Meyer e gli ospedali fiorentini.

Nell’area fiorentina sono circa 8 mila le persone con disabilità intellettiva di cui 7 mila circa in età adulta. Molti di loro hanno bisogni di tipo sanitario più frequenti della restante popolazione a parità di anzianità.

[ponticelli – ausl toscana centro]

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