SAN[t]ITÀ, E ROSSI FU A BONELLE FRA SASSATE DEL PUBBLICO E CAREZZE DEI SUOI

Rossi a Bonelle, dans sa maison
Rossi a Bonelle, dans sa maison

BONELLE-PISTOIA. Martedì sera, a chiusura di marzo, si è svolto alla casa del Popolo di Bonelle un dibattito sulle prospettive della sanità toscana voluta da Enrico Rossi. Fra le 120 e le 150 persone hanno assistito alle oltre 4 ore di incontro, moderato da Luciano Mazzieri, segretario del locale circolo Pd.

Dopo una buona mezzora di introduzione e convenevoli del moderatore e di Riccardo Trallori, coordinatore provinciale del Pd di Pistoia, apre il dibattito un medico di famiglia recentemente andato in pensione dopo 45 anni di onorato servizio: Faustino Innocenti, un romantico disilluso dalle politiche sanitarie di Rossi e dalla gestione delle Asl.

Il dottore sognava un sistema sanitario migliore e ha sentito la necessità di scrivere una memoria da lasciare ai posteri, in cui, in maniera garbata, dissente dalla riforma sanitaria attuata a colpi di delibere di Giunta dal Presidentissimo Rossi. Con flash ha scandito i passaggi salienti che hanno contraddistinto l’evoluzione dell’organizzazione sanitaria nazionale.

Dalle oltre 400 casse mutue della metà degli anni 70, all’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale del 78 (Legge 833). Un servizio unico uguale per tutti i cittadini. Un servizio che non faceva più distinzioni tra operaio e commerciante, tra classe e classe sociale.

Per poi, dopo aver declinato il servizio unico sanitario in sistemi regionali e ora addirittura locali con i patti territoriali, arrivare all’oggi con le varie forme di previdenza e sanità complementari e integrative che altro non sono che la riedizione delle casse mutue di 40 e più anni fa.

Rossi a Bonelle poco prima dello... psicodramma
Rossi a Bonelle poco prima dello… psicodramma

Riforma della sanità? Oppure, anche se il dottor Innocenti non lo dice, ma è insito nel suo ragionamento, è più corretto parlare di controriforma della sanità?

La parola viene quindi data al pubblico e la raccoglie con coraggio Eva Giuliani, una vecchia amica di penna di Enrico Rossi, la mamma di Pescia inciampata nella sanità migliore d’Italia con uno dei suoi figli e che scopre che il Pesciatino non ha una copertura pediatrica territoriale e ospedaliera L’intervento di Eva, vice presidente del Crest, pacato nei toni ma duro nei contenuti, è riportato integralmente su queste colonne qui. Eloquente più degli applausi finali il silenzio attento del pubblico riservato alle sue inoppugnabili asserzioni.

Dopo l’antipasto leggero e un primo decisamente sostanzioso, è la volta del secondo servito da Silvana Daddi della Asl 3 Pistoia, offesa come infermiera dalle parole di Rossi, perché gli infermieri saranno anche troppi, “ma se soffrono della sindrome da burnout vuol dire che le condizioni di lavoro non sono buone e le responsabilità sono anche della Regione”.

“Sono stata insultata insieme agli operatori socio sanitari, perché quest’ultime importantissime figure professionali, si vorrebbe utilizzarle per compiti impropri, perché costano meno. A casa mia questo si chiama sfruttamento!

“E se le cose vanno male nella sanità della Toscana – aggiunge –, lei dott. Rossi, deve fare un esame di coscienza, perché è quindici anni che gestisce la sanità e ora si ripropone per i prossimi 5 anni, ci chiede tanto”.

Un Rossi sotto un attacco che non si aspettava in un circolo Pd, casa sua: e Enrico il nervoso – non è la prima volta che perde la calma e i giornali ce lo hanno scritto… – sbotta subito indispettito per cercare di uscire dall’angolo in cui è stato giustamente cacciato. Vuole interrompere quello che, secondo lui, sta andando in scena e che evidentemente non si aspettava: uno psico-dramma. Ma la sanità di Rossi non è anche peggio?

Inizia così una lunga e assai accesa dissertazione della sua riforma incentrata su: cifre, opere, risparmi, economia, bilanci certificati, dati e classifiche. Pil, impossibilità di aumentare le tasse, disoccupazione, incassi minori, lotta all’evasione, debito pubblico e ripiani di bilanci. Controlli sui bilanci, Lea più alti d’Italia, 300 milioni di tagli, budget e programmazione, percentuali, indicatori sanitari e bilanci da 7 miliardi di euro. E ancora tagli lineari, Irpef, Irap, gli 80 euro di Renzi, competitività, ristrutturazione, crisi economica, maggior produttività, carichi di lavoro da ridistribuire, pensioni, pre-Fornero.

Roberto Abati, direttore generale dell’Asl 3 Pistoia
Ms Roberto Abati lo ha consolato

In sostanza una marea di parole. C’è da risparmiare e tirare la cinghia, soprattutto quella degli altri. Spender di meno vuol dire anche ridurre il personale. Perché il Governatore ha scoperto che il comparto pubblico è grassoccio e ora – sono sue parole – bisogna fare cura dimagrante. Questo compito se lo sente addosso perché – ha detto – lui è di sinistra: ma spende a destra per i suoi dirigenti pagati fin troppo!

In conclusione, il problema della sanità, secondo Rossi, sono gli infermieri: sono troppi, sono laureati e costano troppo. Inoltre non è più tempo per la sanità di strutture con funzioni doppie, triple e quadruple, infatti sono stati costruiti 4 nuovi mega-ospedali fotocopia in raggio di appena 100 Km. E non li hanno certo chiesto i cittadini a cui sarebbero spettate cure e non tasse aggiuntive!

Questa la sanità spiegata da Rossi e che, più che una riforma sanitaria, sembra, per quanto sentito, una finanziaria, come quelle che usavano prima dell’arrivo al governo di Mario Monti e che erano sinonimo di tasse, lacrime (non quelle della Fornero) e sangue, definite ora come leggi di stabilità, nell’intento di impressionare di meno il cittadino-contribuente.

Dopo la lezione di economia, si sono avuti altri interventi nel solco profondo tracciato da Eva e Silvana. Paolo Tosi, eletto nella Rsu, ha detto che gli operatori sanitari, più che depressi sono arrabbiati. Alfio Zei, operatore socio sanitario, ha invece portato la sua testimonianza lavorativa dicendo: “Si dimettono pazienti che stanno ancora male, perché negli ospedali non c’è posto. La gente staziona in pronto soccorso anche 24 e più ore, e meno male che c’è ancora San Marcello che fa da polmone e valvola di sfogo”.

Poi il lungo intervento del direttore della Asl 3 Pistoia, Roberto Abati: “In montagna la devono finire di mistificare la realtà, perché a San Marcello non c’è mai stato un pronto soccorso ma solo un cartello che lo indicava e che niente è cambiato”. È un intervento assolutamente mistico, da vero diacono fedele alla linea danaro-gratificante che il vescovo Rossi gli concede dalla sua seggiola di Canapone toscano.

Poi l’intervento, tra filosofia e letteratura del Sindaco di Pistoia nonché Presidente della conferenza dei Sindaci Samuele Bertinelli. Ma qui siamo nel solco dell’ortodossia piddina.

Sarebbe stato contento Nanni Moretti perché, durante la serata, sono state dette tante cose, ma avrebbe, forse, mutato la sua celeberrima frase in: “Rossi, di’ qualcosa di sinistra!”. E allora per cercare di capire una politica in cui non ci sono più muri e ideali, dove le stagioni non sono più quelle di una volta, proviamo a semplificare il tutto e fare questa semplice equazione: sociale = sinistra, capitale = destra. Era così qualche annetto fa o no?

La copertina del libro di Angela Micaelli Battani
La copertina del libro di Angela Micaelli Battani

Da una parte alcuni cittadini spiriti liberi che parlano di problemi delle persone (sinistra), del disagio degli operatori del settore sanitario sul proprio luogo di lavoro (sinistra), dei problemi delle aree disagiate e periferiche (sinistra), delle liste di attesa interminabili (sinistra), dall’altra la sanità di Rossi fatta di cifre economiche (destra finanziaria), di mega direttori uomini forti da un milione e mezzo di euro (destra), di indicatori e performance (destra finanziaria), di aziende Asl con bilanci certificati ma bucati (destra finanziaria e, perché no?, berlusconiana), di riduzioni di personale (destra finanziaria padronale), di classifiche e indicatori benchmark di riferimento (destra finanziaria da chiacchieroni).

Dalla Montagna da segnalare la presenza del Presidente della Zeno Colò, Emiliano Bracali, che, consegnando i libri Spedale Pacini (vedi qui) curati da Angela Micaelli Battani, moglie del dott. Luciano Battani, al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, lo ha invitato a non fermarsi a Bonelle, in casa sua, ma a salire in montagna per vedere con i propri occhi come hanno ridotto l’Ospedale di San Marcello.

Nonostante tutto quello che può strombonare il suo ligio vassallo Roberto Abati…

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11 thoughts on “SAN[t]ITÀ, E ROSSI FU A BONELLE FRA SASSATE DEL PUBBLICO E CAREZZE DEI SUOI

  1. Roberto Abati: “In montagna la devono finire di mistificare la realtà, perché a San Marcello non c’è mai stato un pronto soccorso ma solo un cartello che lo indicava e che niente è cambiato”.
    su questo intervento resto basito, allora mi chiedo non è che magari c’èra il cartello di chirurgia, ortopedia cardiologia, maternità..ecc ecc. e magari dietro non esistevano i reparti ? ma perchè vogliamo farci prendere per i fondelli (per non dire culo) ?
    guardi sig. Abati allora le chiediamo senza mistificare la realtà rivogliamo quello che non abbiamo mai avuto quel pronto soccorso che non c’era, con tutti gli annessi chirurgia, ortopedia, cardiologia, e direi anche la maternità, perchè sembra che qui di figli abbiano ancora voglia di farne, anche perchè il risultato a monte implica un rapporto sessuale che a noi piace.
    per il resto visto che anche lei ha sempre detto che il pronto soccorso c’era e che attualmente dice che c’è anche se il cartello dice altro, com’è la storia vera c’è o non c’è e poi se i cartelli non vogliono significare niente li tolga è risparmio pure quello.
    per noi che abbiamo sempre creduto che quello che avevamo era un OSPEDALE e non ci siamo accorti che invece non lo avevamo dobbiamo farci curare …………..magari da uno bravo e magari non in pistoia e provincia.

  2. avrei voluto porre una domanda al nostro granduca di toscana l’altra sera al circolo di bonelle, detto anche lo Stan Lourel de noantri, almeno lui faceva ridere, quello vero, quello sosia fa molto piangere. La domanda sarebbe stata la seguente; Quando il granduca di toscana o Stan Lourel che dir si voglia, era assessore alla sanità toscana, quando sono spariti nel nulla dai 400 ai 600 milioni di euro, lui dove si trovava, non si è accorto di nulla perché è un incapace? Capisco perché sia diventato sgovernatore di toscana, nel pd funziona più o meno così più sei incapace e più sali di grado, basta vedere il bomba di rignano con tutti i suoi accoliti, oppure sapeva e si è girato di lato per non vedere, allora mi chiedo e vi chiedo elettori del pd come possiate votare uno così, se è incapace non va votato, se fosse in mala fede idem, come la mettiamo, non vi siete accorti dei danni che ha causato nella terra rossa di toscana? Dalla sanità che vuole privatizzare, dall’acqua che vogliono privatizzare, quelli del pd, la delibera regionale che consente di ingrandire i metri cubi dei ruderi dei cascinali nelle zone idrologicamente pericolose nonché alluvionabili, il danno della costruzione del canotto detto anche ospedale da lui fortemente voluto insieme al sindaco Berti, e per paura che possa un domani iniziare a navigare nell’ombrone, si vuole distruggere un’oasi come i laghi primavere facendo scempio dell’ambiente e apportando pericoli maggiori per coloro che vivono nelle vicinanze dei suddetti laghi, senza trascurare che il progetto prevede che l’acqua vada in salita…. a questo punto direi che uno così, che sia incapace o in malafede non dovrebbe essere votato, anche perché altri 5 anni con lui e arriveremo al disastro totale! PS: Per quanto riguardi il sig. abati (le minuscole sono di proposito quando parlo di certi personaggi) capisco che non si possa andare contro chi ti offre potere e protezione, però lei ne ha dette di fesserie per non dire peggio riguardo l’ospedale di San Marcello, PS2: volevo ricordare al granduca di toscana o Stan Lourel de noantri che il fascista è lui, perché a me fascista non lo si dice, perché se uno non la pensa come voi e vi dice in faccia quello che pensa, non si aggredisce e gli si mettono le mani addosso offendendo e strappando le maglie, capito granduca? E infine voglio dire un’ultima cosa, PANCIA PIENA NON SA COSA VUOL DIRE PANCIA VUOTA, MEDITATE PD MEDITATE!

  3. volevo dire altresì, che se continuano ad arrestarvi ad ogni piè sospinto, i vostri elettori del pd, chi dovrebbero votare in tal caso, continuando così siete costretti a candidare rom, albanesi, marocchini, qualcuno di forza italia, visto che siete culo e camicia. Ai posteri l’ardua sentenza. Un augurio di buona Pasqua da un purtroppo per voi piddini cittadino informato, che se si informassero anche i vostri prendereste il 2 per cento ad essere ottimisti. Salvatore Maiorano

  4. Per una volta concordo con il sig. Fabbri, io ex PCI.
    Il Dottor Abati è il peggior DG della storia dell’Usl 3 Pistoia, peggio anche di Domeniconi che qualcuno all’interno all’epoca definì la signora coriandoli.
    Il Granduca non vuole contestazioni, per lui se critichi sei M5S o dei movimenti e magari sono 50 anni che voti per i suoi.
    Come disse Berlusconi nel 2006 chi vota a sinistra è un cogl…, chi vota Rossi sopra Cireglio è un super-cogl…

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