PISTOIA-FIRENZE. Come altri professionisti anche il professor Francesco Mazzotta si è messo a disposizione della Ausl Toscana Centro per ricoprire temporaneamente l’incarico di direttore della unità operativa aziendale di malattie infettive nella ex Ausl 3.
L’incarico è stato svolto fino a ieri dal dottor Corrado Catalani che è andato in pensione, dopo aver presentato la domanda lo scorso novembre.
Mazzotta, unico direttore di struttura complessa di malattie infettive nell’azienda Ausl Toscana Centro, dirigerà quindi anche la struttura pistoiese, fino al momento in cui non sarà nominato il nuovo direttore.
È una modalità, questa, scelta dalla direzione aziendale, in questa delicata fase di riorganizzazione, che permette di garantire subito la direzione delle strutture, e quindi dei reparti e dei servizi, che altrimenti resterebbero senza “primari”.
Mazzotta dirigerà, quindi, contemporaneamente sia la struttura pistoiese che quella fiorentina dalla quale proviene.
Il medico, che ha 66 anni, dopo la laurea in medicina e chirurgia si è specializzato in gastroenterologia e successivamente in malattie infettive e igiene. Ha lavorato nell’azienda ospedaliera universitaria di Careggi e dal 1991 ad oggi nella Asl fiorentina.
Ormai da anni si occupa ed è esperto di malattie infettive: è consulente scientifico per le infezioni da Hiv e per le patologie infettive emergenti della direzione generale del diritto alla salute della Toscana ed è stato coordinatore scientifico della Commissione regionale toscana per l’Aids. Ha partecipato per conto del ministero della Salute alla stesura delle linee guida sull’utilizzo dei farmaci antiretrovirali e gestione diagnostico-clinica delle persone con infezione da Hiv”; è stato presidente della Società italiana malattie infettive e tropicali, e componente del Gruppo nazionale per la sorveglianza per le epatiti virali (Seieva, Istituto Superiore Sanità).
Attualmente è componente della Commissione regionale per gli indirizzi e le strategie vaccinali e per la prevenzione delle patologie infettive
È anche componente degli Auditor del centro regionale rischio clinico della Toscana per l’applicazione delle “Buone pratiche cliniche”.
È autore di oltre 250 pubblicazioni e comunicazioni scientifiche su riviste , convegni nazionali e internazionali.
Il professor Mazzotta stamattina si è recato all’ospedale San Jacopo di Pistoia per incontrare i colleghi e visitare il reparto di malattie infettive ed è rimasto favorevolmente colpito, ha poi riferito, dell’elevata qualità strutturale del reparto oltre agli aspetti organizzativi che gli sono stati presentati dai colleghi.
L’azienda sanitaria nell’occasione ringrazia il dottor Corrado Catalani per i numerosi anni dedicati al reparto e ai servizi di malattie infettive dell’area pistoiese, all’interno dei quali ha introdotto anche innovazioni e tra queste va menzionato il collegamento informatico tra i medici di medicina generale della montagna pistoiese e gli specialistici infettivologi per le consulenze mediche in tempo reale.
[ponticelli – coordinamento ufficio stampa azienda usl toscana centro]
BENVENUTI A GUANTÁNAMO
SENZA NULLA TOGLIERE al nuovo arrivo che viene dalla città, mi viene voglia – ma ormai tutti lo sanno che sono un rospo – di dirne una o due delle mie.
Non è ancora freddato il cadavere del pensionato Catalani (carissimo amico, persona di tutto rispetto, professionista serio e, soprattutto, non disteso ai piedi della sanità dell’asse Ro-Ber-To, Rossi-Marroni-Saccardi), che morto un Papa se n’è bell’e fatto sùbito un altro.
Lo sappiamo tutti che Catalani dava noia: ed era il suo onore e il suo pregio. Noi gli rendiamo gli onori delle armi e gli stringiamo la mano.
Evidentemente la sanità toscana di Rossi & C. vive di aziendalismo puro e non vede l’ora che la gente si levi di torno per procedere a quella che i romani chiamavano damnatio memoriae, la cancellazione del ricordo dal giro delle informazioni.
Che efficienza, quella della sinistra rossiana! Il Granduca e i suoi giannizzeri non si era/erano accorto/i di un ammanco di 450 milioni di € a Massa, ma del pensionamento di un dirigente a Pistoia sì. Del resto siamo dinanzi al mix catto-com: in cui si vede la pagliuzza nell’occhio del fratello e non la trave nel proprio.
Caro dottor Catalani, o – me lo lasci dire –, caro Corrado: si senta libero, almeno ora, di poter dire che davvero il pronto soccorso di Katmandu, in Nepal, funzionava meglio di quello degli ospedali di Rossi!
In fondo che potranno farle ora che è in pensione? Un baffo dove ne ha un altro…? La sua alba – come si diceva sotto le armi – è finalmente arrivata!
e.b. – cattivissimo me