san[t]ità in disarmo. POSTI LETTO DI OSSERVAZIONE INTENSIVA, UNA TRAGEDIA

Logo-FialsPESCIA-PISTOIA. In un comunicato della Asl Toscana Centro del 13 agosto si legge che, per lavori di ristrutturazione, i posti letto di osservazione breve intensiva (Obi) saranno temporaneamente trasferiti dall’area del pronto soccorso al setting cardiologico. Inoltre, “Nulla cambia per l’Obi pediatrica la cui attività resterà invariata: la consulenza ai piccoli pazienti sarà svolta in pronto soccorso con locali e personale dedicato”.

Dopo un mese ci chiediamo quale sia lo stato dell’arte:

  • In cosa consistono esattamente i lavori e sono iniziati?
  • Quali sono i tempi previsti? Come sta funzionando l’Obi nel frattempo?
  • La sistemazione presso la Cardiologia sta togliendo posti letto nel reparto?
  • Quanti sono i bambini che sono stati ricoverati nei due posti letto all’Obi pediatrico in questo periodo?
  • Di quanti operatori parliamo quando si legge nel comunicato che c’è “personale dedicato”?
  • Il personale in servizio è sufficiente a garantire standard ottimali di prestazioni sanitarie senza pregiudizio per la salute pubblica?
  • Viene integralmente rispettata la normativa europea e nazionale vigente in materia di orario di lavoro?

Dalla Asl è sempre difficile ottenere risposte.

Chiediamo ai Sindaci della Valdinievole e al Sindaco di Pistoia Bertinelli che rappresenta Pistoia nella Conferenza dei Sindaci di Area Vasta Toscana Centro di attivarsi a tutela della salute pubblica, con particolare attenzione ai bisogni dei piccoli pazienti.

Per quanto riguarda l’assistenza pediatrica, qualche mese fa i consiglieri regionali eletti a Pistoia, Baldi e Niccolai, si sono spesi in grandi rassicurazioni sul destino dell’ospedale della Valdinievole e sulla volontà dei vertici regionali di sviluppare i servizi di assistenza per i bambini dopo la chiusura del reparto di Pediatria avvenuta del settembre 2013.

CrestAlle parole e alle promesse, purtroppo, non sono seguiti fatti concreti. Anzi, il rischio sempre più forte è quello di veder depotenziato l’Obi pediatrico, con i bambini di Pescia e della Valdinievole spediti in altri ospedali dell’area vasta, non solo per le patologie più comuni, ma anche per le osservazioni di 24/48 ore, perché l’Obi è in sofferenza di personale dedicato, appunto.

Arriveremo al punto in cui “i numeri” per tenere aperto questo servizio minimo diminuiranno a tal punto che verrà soppresso?

Nel Piano Regionale dei Sevizi Socio Sanitari in vigore, per un ospedale con il bacino di utenza come quello di Pescia, è previsto il reparto di Pediatria quando in ospedale c’è un Punto Nascita.

Perché il reparto di Pediatria è stato chiuso allora, contravvenendo alle indicazioni della stessa Regione Toscana? Per carenza di personale, per non assumere medici, per risparmiare.

Ed ora, si sta aspettando forse che il numero dei parti diminuisca tanto da permettere anche la chiusura del Punto Nascita e concentrare l’intera area materno-infantile a Pistoia?

Siamo sulla buona strada, dai 1145 parti del 2010 siamo passati a 743 nel 2015.

Non ci resta che appellarci alla Ministra Lorenzin suggerendole che non serve una campagna come quella del Fertility Day per ricordare alle donne di fare figli. Servono, fra l’altro, servizi, assistenza, percorsi di cura e reparti di Pediatria vicini alle famiglie.

Perché i bambini sono portatori di diritti e non sono pacchi da far viaggiare avanti e indietro sulla A11.

La politica dia risposte.

Simone Pedri e Iaria Tarabori, Segreteria provinciale Fials Pistoia
Eva Giuliani, Crest-Comitato Regionale Emergenza Sanità Toscana

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