san[t]ità. LE AREE PERIFERICHE E DISAGIATE, DIMENTICATE NEL PATTO DELLA SALUTE

La delegazione del Cisadep a Roma

 

ALTO RENO TERME. Il Coordinamento Italiano Sanità Aree disagiate e Periferiche, protesta energicamente contro le solite scelte della solita politica orientata esclusivamente ai numeri, ancorata ancora una volta ad una visione piatta del territorio, nonostante il 70% di quello Italiano sia costituito da montagne e colline e divenuto oggi “disagiato”.

L’intervento che segue, inviato al Ministero della Salute e tutti i presidenti di Regione e delle provincie autonome di Trento e Bolzano, nasce dalla cancellazione dal Patto della Salute nazionale dell’articolo che permetteva la ridiscussione e l’aggiornamento dell’ex Decreto Balduzzi relativo proprio alle zone disagiate.

Questo avrebbe permesso, secondo l’intenzione del Cisadep, di uniformare l’organizzazione sanitaria su tutto il territorio nazionale e non lasciare criteri di discrezionalità alle regioni, come attualmente previsto dalla normativa, in modo da non penalizzare, come avvenuto, i territori più fragili come quello della Montagna Pistoiese.

Un area disagiata nei fatti ma non riconosciuta dalla Regione Toscana e privata della fondamentale struttura di Pronto Soccorso.

Scarica: CISADeP Cancellazione dalla Bozza finale versione 38 Patto per la Salute ex art.16 Bozza del 27 Maggio 2019

Marco Ferrari
[marcoferrari@linealibera.it]
Molti sono i chiamati, pochi gli eletti – disse quello


A CIASCUNO IL SUO

Meglio una bella bistecca da Fagiolino…

I colleghi della Montagna Pistoiese si lamentano del fatto che Linea Libera sembra essere “prediletta” dal Cisadep, mentre loro no.
Bischerata. Ma se anche così fosse, dovrebbero farsene una ragione. Perfino Abele era prediletto da Jaweh, perché gli offriva devozione e succulenti sacrifici di agnelli, mentre il povero Caino sapeva dargli solo le primizie della terra: zucchine, melanzane, peperoni e cetrioli grigliati e bruciacchiati.
Il nostro giornale on line, povero e squattrinato, dà l’anima a tutti: e lo fa gratis. Lo ha sempre fatto. Certi giornali, ricchi (e spesso “distratti”), pensano più interessatamente a raccogliere pubblicità.
È evidente che qualche volta la cosa non funziona. Alla scelta tra Gesù o Barabba, contrariamente al cardinal Zuppi di Bologna che preferisce dei “libero” in campo, certi lettori optano per il cambio ragionato e scelgono Gesù, preferendo che Barabba resti in panchina.
D’altra parte cosa scegliereste voi? Una bella bistecca alla brace da Fagiolino o un peperone bruciacchiato alla griglia alla Caritas?


DOCUMENTO
CISADEP

Alto Reno Terme 30 Novembre 2019

Al Ministro della Salute On. Roberto Speranza
Al Viceministro della Salute On. Pierpaolo Sileri
Al Sottosegretario di Stato al Ministero della Salute Dott.ssa Sandra Zampa
Alla Direzione Generale della Programmazione Sanitaria Dott. Andrea Urbani
Al Dirigente del Ministero della Salute Dott. Roberto Laneri
Al Presidente della XII Commissione Affari Sociali On. Marialucia Lorefice

A tutti i Presidenti di Regione e delle Province Autonome di Trento e Bolzano
Regione Valle d’Aosta Dott. Antonio Fosson
Regione Piemonte Dott. Alberto Cirio
Regione Liguria Dott. Giovanni Toti
Regione Lombardia Dott. Attilio Fontana
Regione Veneto Dott. Luca Zaia
Regione Friuli Venezia Giulia Dott. Massimiliano Fedriga
Regione Emilia Romagna Dott. Stefano Bonaccini
Regione Toscana Dott. Enrico Rossi
Regione Umbria Dott.ssa Donatella Tesei
Regione Marche Dott. Luca Ceriscioli
Regione Lazio Dott. Nicola Zingaretti
Regione Abruzzo Dott. Marco Marsilio
Regione Campania Dott. Vincenzo De Luca
Regione Molise Dott. Donato Toma
Regione Puglia Dott. Michele Emiliano
Regione Basilicata Dott. Vito Bardi
Regione Calabria Dott. Mario Oliverio
Regione Sicilia Dott. Nello Musumeci
Regione Sardegna Christian Solinas
Provincia Autonoma di Trento Dott. Maurizio Fugatti
Provincia Autonoma di Bolzano Dott. Arno Kompatscher

Il Presidente del Cisadp Emanuela Cioni con il Sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi

Oggetto: Cancellazione dalla Bozza finale versione n. 38 del Patto per la Salute dell’ex art.16 della Bozza del 27 Maggio 2019 riguardante la revisione e l’aggiornamento del D. M. 70/2015.

Con profondo rammarico e rincrescimento siamo qui, come Cisadep, a sottolineare a tutti Voi la cancellazione dalla Bozza finale del Patto della Salute, versione 38, dell’ex art. 16 della Bozza del 27 Maggio 2019, che ci avevano assicurato oralmente che sarebbe rientrato, che prevede la revisione e l’aggiornamento del Dm 70/2015, che riportiamo integralmente dopo questa lettera in allegato.

Protestiamo energicamente con tutti Voi, perché il Dm 70, per come è stato concepito ed approvato, con numerose istanze da noi prodotte a Voi tutti, è lacunoso e carente in modo particolare per le Aree Periferiche, Ultrapetiferiche, Diasagiate e Particolarmente Disagiate del Paese e per la garanzia dei punti nascita in queste Aree, non assicurando compiutamente le garanzie previste dall’art.32 della Costituzione nelle stesse, perché i suoi criteri numerici, validissimi per le Aree Metropolitane ed Urbane, sono difficilmente applicabili in queste periferie, dove la dispersione della popolazione sul territorio, la carenza di infrastrutture, le difficoltà di comunicazione, dei trasporti e legate alla viabilità, rendono difficile se non critica e causa di desertificazione sanitaria la loro applicazione, specialmente per la garanzia dell’emergenza urgenza e dell’erogazione di tutti i servizi, oltre che a contraddire per molte Aree i principi della Snai.

Siamo molto delusi, perché in questo modo la politica si allontana ancora una volta dai cittadini e dai loro bisogni, non contribuendo a risolvere i problemi concreti dei territori.

I rappresentanti del Cisadep

Facciamo un ultimo appello a Voi tutti di correggere questa madornale cancellazione, prima dell’approvazione definitiva di questo importante atto, e di ripristinare questo articolo, particolarmente sofferto ed oggetto di richieste da parte di quasi tutta l’Italia che vive questi disagi, nella versione definitiva del Patto per la Salute, per ridare speranza agli Italiani nella politica, ed in special modo a tutti coloro che vi hanno sostenuto e votato, perché non possono essere delusi da Voi, rappresentanti in cui sperano.

Chiediamo altresì agli organi tecnici di considerare che le difficoltà della situazione sanitaria delle periferie è drammatica e di non arroccarsi dietro postulati e aridi numeri o idee programmatiche spesso influenzate da altri motivi, e piuttosto di valutare con buonsenso e ragionevolezza le posizioni rappresentate dalla società civile. Il Dm 70 va riconsiderato, rivisitato, rivisto, aggiornato tenendo presente la mission essenziale del Ssn e dell’art. 32 della Costituzione: oggi c’è questa possibilità che Vi invitiamo a cogliere, e non abbiamo paura di chiedere ai Governatori di porre il veto sul Patto per la Salute, se questa importante istanza non fosse recepita.

Distinti saluti

Emanuela Cioni, Flavio Ceccarelli, Teresa De Santo, Valentina Trambusti, Don Francesco Martino

Ex Art. 16 Patto per la Salute da ripristinare come scheda 16. Aggiornamento standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera” bozza del 27 Maggio 2019.

Il Decreto Ministeriale 2 aprile 2015 n. 70 “Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera” ha definito gli Standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera, assegnando alle strutture erogatrici ruoli specifici e strutturati secondo livelli gerarchici, definiti in base a caratteristiche standard quali il bacino di utenza, i volumi di attività erogati, gli esiti delle cure.

Con il citato decreto, Stato e Regioni hanno condiviso un sistema di regole nell’organizzazione dei sistemi sanitari regionali, con lo scopo sia di standardizzare i percorsi ospedalieri mediante l’introduzione di reti a complessità progressiva, che di garantire volumi minimi di attività cui corrispondo migliori esiti, attraverso la concentrazione della casistica in punti di erogazione predefiniti.

A quattro anni dalla sua adozione, si conviene sulla necessità di revisione e manutenzione del Decreto, aggiornandone i contenuti sulla base delle evidenze e delle criticità di implementazione individuate dalle diverse Regioni, nonché integrandolo con indirizzi specifici per alcune tipologie di ambiti assistenziali (es. punti nascita).


 

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