san[t]ità-montagna. ELISOCCORSO SÌ, ELISOCCORSO NO

Il campo Sportivo Severmino di San Marcello

SAN MARCELLO. I lavori di inerbimento del campo sportivo Severmino di San Marcello, sono a buon punto.

Completati i lavori, la struttura, potrà così essere adibita a superficie di atterraggio dell’elisoccorso.

I lavori furono commissionati a metà novembre dello scorso anno, con data ultima di consegna dopo 30 giorni.

Il termine fissato, troppo ottimisticamente, ha subito però innumerevoli slittamenti, dovuti alle condizioni atmosferiche avverse, causando inevitabili ritardi.

Poche sono le zone del terreno di gioco ancora da coprire con il manto erboso ed è prevedibile che la stesura completa avvenga nella settimana entrante.

Le condizioni meteorologiche hanno quindi giocato e pesato notevolmente sui tempi di realizzazione dell’elisoccorso e alla fine sono risultati cinque volte superiori alle previsioni

Quasi tutto inerbato

Pioggia, neve, vento, tutti elementi che possono, soprattutto in montagna, in autunno ed in inverno, interrompere le attività umane “a terra”, come le uova, figuriamoci quelle in aria con due paia di pale che girano.

E stamani mattina, causa non meglio specificate condizioni meteo avverse, proprio l’elisoccorso, panacea e placebo politico di tutti i problemi della sanità montana, è rimasto come si suol dire “al palo” e ha dovuto interrompere la missione di recupero sciatore e far rientro alla base.

All’Abetone, da quanto appreso da notizie on-line, sembra non ci fossero le condizioni favorevoli, forse nuvole basse, per poter permettere al Pegaso di atterrare.

Strano, perché la giornata non è stata delle peggiori, anzi tutt’altro, tanto che il Centro Funzionale di Monitoraggio Meteo della Regione Toscana, ha descritto così la situazione di domenica 19 marzo:

Il Meteo secondo il Cfr della Toscana

Cielo: in mattinata ancora addensamenti intensi sulle zone di nord ovest, ma in miglioramento.
Poco o parzialmente nuvoloso altrove con ampie zone di sereno in particolare sulle zone centro meridionali e addensamenti più consistenti in Appennino.

Vento: deboli tra occidentali e meridionali.

Comunque e qualunque sia stata la causa ostativa che non ha permesso al Pegaso d’intervenire, l’infortunato di turno caduto sulle piste da sci, è stato caricato sull’autoambulanza e giù, non per le piste, ma per le strade sempre più “potenziate”, Ss12 e Sr66, con destinazione finale il Pronto Soccorso più vicino, cioè quello del San Jacopo di Pistoia distante 51,3 e con tempi medi di percorrenza, verificabili con Google Maps, di 1h e 11

Domande:

  1. quanto tempo è trascorso dal momento della chiamata al 118 al momento in cui lo sfortunato sciatore è arrivato al Pronto Soccorso del San Jacopo di Pistoia?
  2. Quali erano le condizioni meteo all’Abetone?
  3. Perché l’ambulanza non si è fermata al Punto di Primo Soccorso di San Marcello, dato che, come raccontava la Asl 3 Pistoia di Abati, non è cambiato nulla e in questo presidio si continua a fare quello che veniva fatto prima?

[Marco Ferrari]

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