SAN MARCELLO-MONTAGNA. Il Consiglio Comunale di San Marcello Piteglio, tranne Carlo Vivarelli, ha approvato all’unanimità la proposta regionale relativa al Piot di San Marcello.
Insomma, popolo della Montagna, voi avete fame e noi – Regione – vi diamo acqua; i politici in progress, quelli cioè che ambiscono a fare carriera e si servono del territorio per proprie finalità, saranno d’accordo; la cittadinanza, forse, un po’ meno.
Tanto più che (così almeno si legge) Comune e Regione hanno firmato un accordo “per adibire a servizi ospedalieri l’ex conservatorio di Santa Caterina”. Che poi il Conservatorio sia di proprietà dell’omonima Fondazione, che sia commissariato e non di proprietà comunale o regionale, è solo un piccolo dettaglio nel mare magnum della improntitudine politica.
L’unica cosa che sicuramente fa capo al Comune sono i ponteggi posti a tutela della via sulla quale incombe il dissestato conservatorio e che, al pari di quelli che sorreggono il ponte all’ingresso di San Marcello, qualcuno pagherà. Già, chi paga? Sarebbe interessante riempire questa piccola parentesi.
Lo Stato ha richiesto al rosso-Rossi il rientro di alcune centinaia di milioni con la minaccia di un ulteriore taglio ai fondi della sanità, ed il sig. Paolo Morello Marchese, capintesta della nostra area [de]vasta[ta], ha risposto con la nomina di alcuni super direttori per super aree cliniche con conseguenti super stipendi… Per quelli i soldi non mancano mai!
Volete sapere cosa importa a questi indefinibili personaggi della sanità toscana dei problemi sanitari della Montagna? Una beata minchia!
Dunque perché accettare il nulla che è stato offerto in cambio di una battaglia ben più sostanziosa da portare a compimento e che da anni si sta svolgendo su tutto il territorio montano?
Il sindaco di Cutigliano Abetone, che pure si è allineato anche lui sulla proposta minimale dei furbastri della Regione, ha però lanciato quella che a me pare una civile e giusta provocazione all’intero territorio.
In buona sostanza afferma di accettare l’elemosina regionale ma condizionata a quanto la Consulta della Salute vorrà esprimere in merito.
Ci sembra una corretta interpretazione del volere popolare e dei sacrifici tramutatisi in svariate manifestazioni nel corso degli anni con le più di ottomila firme raccolte a sostegno di una sanità reale sul territorio.
È una condicio sine qua non che giustamente impegna la Consulta in una posizione chiara e definitiva.
E perché la Consulta possa esprimere un motivato parere, è necessario che la quinta colonna che la dirige e che è anche vice sindaco di San Marcello, faccia il canonico passo indietro e rimetta il suo mandato.
La si intenda come si vuole, ma questa è reale partecipazione attiva alle scelte del territorio ed è un’occasione da non perdere.
Siamo sicuri che se si fosse interpellata la popolazione di San Marcello, allora, quello sconcio del campo sportivo ridotto ad elisoccorso non funzionante “non sarebbe passato”.
Si sta addirittura parlando di un ulteriore investimento su quel campo sapendo benissimo che polvere, venti e altro ancora non faranno mai del Severmino un vero elisoccorso.
Sarebbe il caso, ma torneremo sull’argomento, di porre all’attenzione della Corte dei Conti questa spesa già fatta e quella di cui si va vociferando?
Quanti problemi, Montagna mia!
Felice De Matteis
[redazione@linealibera.it]