MONTAGNA. Bisogna veramente avere i paraocchi e la testa altrove quando leggiamo in cronaca su La Nazione le dichiarazioni della Signora Cormio.
Per chi non lo sapesse, la signora Cormio è Sindaco di Limestre, un comune che ha, come importante frazione, San Marcello, dove sono ubicati gli uffici comunali.
Le menti e i cervelli, come più volte detto, sono a Limestre, accanto ( o dentro?) alla Dynamo, che esercita sul territorio una presenza discreta e collaborativa con la popolazione. O no?
Modestissimi politici che dovrebbero essere ex, solamente per pudore, quelli storici e che saranno ricordati per il “bene” fatto al loro territorio, sono gli invisibili mèntori di questa Signora-Sindaca che quando parla “in proprio” riesce solo a creare sconforto.
Già qualche ragazzina abituata a frequentare gli scantinati di qualche pub si starà sfregando le mani: presto si dovranno pubblicizzare le candidature per i nuovi Comuni fusi…
Valerio Bobini, presidente del Crest, offre ufficialmente l’appoggio del suo movimento a difesa della Sanità (vedi) invitando il Sindaco di Limestre-Dynamo-San Marcello a chiedere, in Regione, per la Montagna, la qualifica di zona disagiata, e “lei” ci viene a dire che se ne guarderà bene dal farlo perché, per lei, la Montagna tale non è (= territorio disagiato).
Va detto che solo attraverso questo riconoscimento sarebbe possibile, grazie al decreto Balduzzi, poter “riottenere” almeno un pronto soccorso e un ospedale in funzione di piena emergenza e urgenza h 24.
Si rende conto, questa Sindaca, che questo potrebbe essere l’ultimo treno sul quale la Montagna potrebbe salire?
Come si può affermare cum grano salis, quantunque infimo, che la Montagna non è zona disagiata?
Addirittura, se la cronaca riporta il vero, la stessa presenza di rappresentanti del Crest locale, sempre secondo la Cormio, è più che bastevole nella commissione sovracomunale e, quasi, vien da comprendere, mal tollerata. Ne consegue: Bobini, Presidente del Crest, che c…o vuoi? E voi locali rappresentanti di questo comitato, a partire dalla Zeno Colò, cosa rompete l’anima?
Questi interrogativi si pongono spontanei perché i componenti del Crest rappresentano visivamente e fisicamente il fallimento totale di politicucci da quattro soldi che hanno depauperato, prima, e violentato, poi, con la buffonata finale dei referendum sulle fusioni dei Comuni (già precedentemente stabilite nelle segrete stanze dei cialtroni regionali) ciò che resta della dignità civile che la Montagna ancora si sente in obbligo e in dovere di esprimere, e che vuole e pretende gli sia riconosciuta.
La Cormio presiede il comitato della commissione sovracomunale per l’ex ospedale Pacini: gli altri Sindaci della Montagna sono d’accordo con queste affermazioni o vorranno pubblicamente dissentire?
Non solo a parole, bensì facendosi attori in prima persona per richiedere lo stato di zona disagiata per la Montagna e “sperare” di poter accedere agli eventuali benefici in campo sanitario.
Non crediamo di essere lontani dal vero sentire e pensare degli abitanti della Montagna se affermiamo che certe risse di corrente, certi prevedibili “accoltellamenti” politici e vagonate di sterco di Bartoliana memoria, pronte ad entrare in azione dentro il P[artito] D[isfatto] saranno ricordate al momento opportuno.
L’ultima “uscita” del Sindaco Cormio è la acclarata dimostrazione di quanto la politica degli asini volanti sia sempre meno con i piedi, pardon gli zoccoli, per terra e quanto sia sempre più invischiata nella maleodorante politica di vecchio stampo, ancora diretta dai vecchi e incapaci servi del Pci.
Ridateci la Prima Repubblica, ridateci Orlando, l’ospedale, le strade decenti, gli uffici postali e le agenzie bancarie. E tanto altro ancora che prima c’era e adesso non c’è più.
Compagni, i pomodori di Manes tenéteveli per voi!
[Felice De Matteis]
Vedi: https://www.linealibera.it/santita-bobini-forza-cormio-riportiamo-il-ps-in-montagna/