SAN MARCELLO. Sulle analogie riscontrate nel documento della Sanità per la Montagna Pistoiese redatto dalla Cgil e in molte parti identico a quello della Regione consegnato ai Sindaci e votato a maggioranza nei rispettivi consigli comunali, interviene Flavio Ceccarelli, esponente del Crest per la Montagna Pistoiese:
Lo scorso 11 giugno ero presente all’assemblea indetta dalla Cgil tenutasi nella Sala Baccarini di San Marcello Pistoiese, dove il dott. Corrado Catalani ha illustrato il progetto di sanità per la Montagna pistoiese.
Il dottore – prosegue Ceccarelli – ha asserito che il documento consegnato ai sindaci l’abbiamo fatto noi – riferito alla Cgil n.d.r. – lavorando giorno e notte, sempre in contatto con la Saccardi nelle due settimane successive all’incontro di Campo Tizzoro”, la famosa assemblea del 19 marzo, organizzata da Sindaci di San Marcello Piteglio e Abetone Cutigliano, dove avrebbe dovuto partecipare proprio l’Assessore alla Salute della Regione Toscana Stefania Saccardi, cui però, per non meglio specificati motivi improrogabili, all’ultimo momento disdisse la sua presenza.
Al sentire l’affermazione di Catalani – continua l’esponente del Crest – sono immediatamente intervenuto chiedendo conferma di quanto sentito al dottore, il quale confermava la versione. Ho inoltre aggiunto se secondo lui questo era normale, mi ha sorriso ma senza fornire nessuna risposta.
Ma è normale – si chiede Ceccarelli – che la Regione Toscana con tutto il suo apparato burocratico-sanitario, l’assessorato, la Asl Toscana Centro, la 3a Commissione Sanità, sovrastrutture come le Società della Salute presenti solo nella Toscana, faccia redigere il documento ad un sindacato?
Come riportato nell’articolo di ieri santità montana. Perché il documento della Cgil è uguale a quello della Regione?, le analogie e i punti di contatto tra i due elaborati sono evidenti.
Mettiamo in fila gli avvenimenti:
- Il Sindacato elabora una sua proposta e la recapita alla Regione (Vedi Documento Regione-Asl)
- La Regione fa sue le proposte della Cgil e le riporta sul progetto di Sanità per la Montagna Pistoiese che consegna il 12 aprile ai sindaci di San Marcello Piteglio, Luca Marmo e di Abetone Cutigliano, Diego Petrucci che esternano immediatamente il loro apprezzamento per il documento (Vedi Documento Cgil).
- Il 13 aprile si tiene la manifestazione a San Marcello per ribadire la necessità di avere un pronto soccorso sulla Montagna pistoiese
- Il 22 maggio si riunisce il consiglio comunale di Abetone Cutigliano e approva a maggioranza assoluta l’atto di indirizzo “Questione sanità montagna”, nient’altro che il documento ricevuto dal Sindaco dalle mani di Enrico Rossi e Stefania Saccardi nell’incontro del 12 aprile (vedi: Atto di indirizzo Questione sanità montagna)
- È la volta del consiglio comunale di San Marcello Piteglio, che il 5 giugno approva a maggioranza, con il solo voto contrario del consigliere Carlo Vivarelli, la “proposta della giunta regionale sull’adeguamento dei servizi sanitari sulla Montagna pistoiese” (Vedi: San Marcello Piteglio adeguamento servizi sanitari)
- Arriviamo all’11 giugno allorquando la Cgil, a giochi fatti, esce allo scoperto e presenta in assemblea alla popolazione della montagna il suo progetto di sanità, già recepito dalla Regione, con l’avallo dei consigli comunali, ma non con quello della Consulta della Salute, che, chiamata a votarlo, si astiene.
- In conclusione, il 14 giugno l’assessore regionale alla sanità Stefania Saccardi si preoccupa a mezzo stampa (vedi qui) di far sapere che “noi siamo d’accordo con le proposte avanzate dal dottor Corrado Catalani della Cgil Medici”.
E tutto questo osserva Eva Giuliani sulla pagina Facebook del Crest «senza raccordarsi con il territorio, con le associazioni… D’altra parte, non hanno neppure partecipato alla raccolta delle 8.145 firme che chiedevano il Pronto Soccorso. Con i Sindaci almeno avranno parlato o si sono rivolti solo a Saccardi e Rossi? Sembra di no. Con la Consulta, istituita dai due Consigli Comunali, di sicuro non si sono confrontati, perché ci siamo anche noi. Loro vanno per la loro strada».
Grande assente in questa “macchinazione” è infatti il tanto sbandierato confronto con il territorio e la tanto invocata unitarietà d’intenti voluta dai sindaci e incarnata da un organismo, la Consulta della Salute, che avrebbe, quindi, dovuto fare da “paravento” a scelte ancora una volta calate dall’alto, mentre l’unica richiesta fatta a gran voce dalla popolazione, quella del pronto soccorso, viene rimandata a data da destinarsi.
“La loro assemblea – conclude Ceccarelli – aveva soprattutto lo scopo che i cittadini accettassero la proposta Rossi, cosa che hanno detto apertamente ed è chiaro anche il messaggio riportato sulla locandina”.
Marco Ferrari
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