san[t]ità montana. OSPEDALE “SAN” LORENZO E AREE MONTANE DISAGIATE, ANCHE I COMPAGNI SEMBRANO AVER CAPITO IL PROBLEMA…

Moreno Seghi, presidente del consiglio

 

SAN MARCELLO-MONTAGNA. Seduta comunale in video collegamento giovedì 30 aprile per il Comune “fuso” di San Marcello Piteglio. Una premessa: una tristezza non vedere più le vecchie corna del fu Piteglio nel nuovo arabesco del neo Comune, ma, via, insomma, bisogna accontentarsi. O ci sono ancora?

La seduta era interessante perché si sarebbe dovuto parlare di sanità, con specifico riferimento al fu ospedale “San” Lorenzo Pacini, ma la maggioranza consiliare aveva fatto i conti senza l’oste, e quando parliamo di maggioranza ci riferiamo al Sindaco ed al Presidente del consiglio comunale perché gli altri, anche se non ci fossero stati…

La discussione sul regolamento della Tari, cioè sulla tassa dei rifiuti, ha fatto sballare i piani della tempistica che il buon Moreno-Presidente avrebbe voluto, ovvero votare “signorsì” (come poi accaduto) senza considerare che esiste anche una opposizione che in questa circostanza si è dimostrata piuttosto “rompicoglioni”.

L’approvazione del regolamento è passata, ma non in modo indolore, perché i compagni non hanno compreso che i cittadini hanno eletto anche una opposizione che deve fare il proprio dovere; soprattutto quando si tratta di soldi e carrozzoni pubblici dove i compagni, un tempo defensores fidei (cattocomunista) dei più deboli – storicamente a chiacchiere – adesso infilano spavaldamente le mani in tasca a spese dei cittadini pensando di poterla fare sempre franca.

Giuseppe Montagna

È stata una bella discussione, ma poiché siamo in democrazia e i voti si contano e non si pesano, il regolamento fatto a capocchia è passato con l’accettazione di rivederlo ed eventualmente correggerlo. Vedremo.

Dopo il dibattito temporalmente non previsto nella sua complessità, perché complesso è chiedere soldi al popolo, cari compagni, si è arrivati al punto della sanità dove maggioranza e opposizione hanno concordato un comune documento che contraddice quanto fino ad ora sempre espresso e attuato dalla maggioranza consiliare.

Si sono armonizzati i due ordini del giorno, uno della maggioranza e uno della opposizione Montagna-Ducci con una novità che sembra essenziale: la maggioranza ha accettato/ingollato il principio che la sanità in Montagna debba ripartire dal decreto Balduzzi 9.2.2 accettando solamente come “contentino”, ma niente affatto bastevole, quanto già promesso dalla Regione con gli zuccherini offerti ai sindaci dei comuni montani.

A questo punto, la mozione Quartini approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale mesi or sono e messa in un cassetto dal caterpillar Saccardi, può tornare al consiglio regionale ancora più forte di prima; forte anche dell’approvazione di un ordine del giorno approvato all’unanimità dal consiglio comunale di San Marcello Piteglio a guida cattocomunista.

Non ha vinto l’opposizione e neppure ha vinto la maggioranza: ha prevalso, finalmente, il buon senso, ed era l’ora!

Costretto in casa, ma non per questo, ho assistito direttamente al consiglio in videoconferenza che gli acculturati chiamano streaming… ed ho rilevato, nel dibattito, alcune “perle”. In maniera molto sintetica, ne enuncio alcune tirando le orecchie alla minoranza Montagna-Ducci dei quali ho osservato lo “sghignazzo”.

Il vicesindaco Roberto Rimediotti

Ho ascoltato l’intervento del vicesindaco Rimediotti che mi ha fatto addormentare e fatto perdere gli “attributi” che ho ritrovato sotto un cantero restaurato a mobile il giorno dopo.

Ha detto, questo signore, che “non si può più parlare di ospedale” intendendo una sanità diversa, cioè cure intermedie, r.s.a. etc. dove evidentemente una appendicite con rischio peritonite si va a curare alla Baccarini… perché, come dice questo ex medico, bisogna avere «l’onestà intellettuale di ammettere, etc. etc.».

Pensavo di avere sentito abbastanza e invece il capogruppo cattocomunista Mandolini mi ha fatto repentinamente risvegliare. Ha affermato che: «il futuro della sanità non sarà quello passato». Presumo, e lo dico a sua scusante, che non avesse ancora digerito i piatti per i quali va famoso e che chiamansi “arte culinaria”: probabilmente salsicce e fagioli con salsa di castagne rifatte al cognac.

Venusia Ducci

Parlavamo di buon senso; quello che Montagna e Ducci hanno preteso e ottenuto facendo inserire nel comune documento approvato il riferimento principale al decreto Balduzzi 9.2.2 sulle aree “particolarmente” disagiate e non solo “disagiate”: un termine riduttivo, quest’ultimo, sul quale troppo si è giocato e preso in giro la popolazione che non ha il dovere di conoscere certe differenze terminologiche – a differenza di coloro che si propongono per rappresentarla.

Sia come sia, una strada potrebbe veramente aprirsi per il futuro della sanità in Montagna perché sembrerebbe che anche gli asini comincino a capire.

Il Presidente del consiglio comunale, il bravo Moreno Seghi, ha giustamente affermato «vogliamo contare sul piano tecnico e sul piano politico».

Bravo, lo vada a dire a quel filibustiere del suo compagno Rossi!

Felice De Matteis
[redazione@linealibera.it]


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