san[t]ità montana. QUANDO LA MEDICINA LA FANNO GLI SCELTI DAL PD E DA ROSSI

Lucilla Di Renzo

MONTAGNA. Scusateci se molte volte arriviamo primi.

Purtroppo non siamo la Cinci (Lilly?) Gruber; siamo cavalli pazzi che cercano il vento della Verità e il sole dell’ottimismo.

Leggetevi il pezzo di Alessandro Romiti di un anno fa dal titolo sa[n]tità. La Di Renzo promossa e comprenderete subito.

Tutta gente che proviene dal settore di igiene e medicina preventiva, cioè medici senza bisogno di diagnosticare, di usare bisturi o stetoscopio. Cioè medici dai quali, personalmente, non mi farei toccare neppure il mignolo.

Questa signora, collega dell’ex Sindaco Berti, quello delle macchinine di Panorama, viene ad allocarsi a Pistoia dopo un travagliato percorso professionale che la vede “sbatacchiata” da Empoli, a Prato, a Pistoia. Roba che neppure le Ong del pregiudicato Casarini avrebbero potuto mai sopportare.

Mentre a questa Signora il permesso sanitario e non umanitario lo ha concesso il Pd del rosso-Rossi, con tanto di decine di migliaia di € annui per cotanto impegno e, magari, senza avere mai messo qualche punto di sutura (a parte quelli al suo Pd, comunque non bastevoli…), a tanti cittadini della Toscana questo cursus honorum de “noartri” non piace per niente.

La compagna Lucilla Di Renzo, segretaria Pd di Agliana e già assessore alle politiche sociali nello stesso Comune, è un classico prodotto del cattocomunismo nostrano. Si occuperà delle sale operatorie e di tutte le fregnacce che possano giustificare i suoi lauti emolumenti.

Si occuperà della programmazione chirurgica e delle sale operatorie; le catene di montaggio Smi o Fiat dei “padroni” Orlando e Agnelli avrebbero tremato per la concorrenza.

Piot Pacini di San Marcello

Facciamo umilmente notare a siffatto ingegno e a siffatta capacità manageriale, assurta a così elevato impegno per soli meriti professionali e non politici (?), come qualche invidioso sosterrà, che potrà fare a meno di occuparsi della gestione delle sale operatorie dell’ex Ospedale Pacini di San Marcello perché sono state smantellate assieme ai suoi reparti: la chirurgia, l’ortopedia la medicina e via dicendo.

Adesso questo ex ospedale si chiama vergognosamente Piot ed il suo significato lo conoscono solo Rossi (il suo capoccia), l’ex Marroni (quello di Renzi e della Consip), Morello Marchese e lo psichiatra dedicato. Dimenticavo la Saccardi, la nostra partigiana: è scappata il 19 u.s. da un civile dibattito ampiamente programmato da tempo a Campo Tizzoro. È tornata?

A questa Signora Di Renzo, meritevole, ma non perché del Pd, di cotanta e rapida carriera, vorremmo umilmente chiedere, come responsabile del “rischio clinico” al quale è preposta, se sia al corrente del termine e delle sue implicazioni.

Sa, questa vincitrice di concorso per meriti, cosa sia il rischio medico? E, se sì, sa, dunque, cosa sia il rischio del cittadino della Montagna Pistoiese, castrato dalla “golden hour”, dalle strade dissestate, da un elisoccorso costato più di € 120.000 dove però non si può atterrare nell’area dedicata, da ambulanze senza medico e da situazioni emergenziali alle quali né la telemedicina né le astruserie vigliacche di chi gestisce sanitariamente questo territorio può mettere riparo?

Si avvicinano le elezioni e poiché, come dice un mio amico “ignorante” ma molto più intelligente di altri, “le chiacchiere non fanno frutti”, ci attendiamo una visitina o, non sia mai, una convocazione in sede – perché le buche stradali risvegliano pregressi malanni – dei soliti sguatteri, magari del suo partito, il Pd, per “vedere, programmare, considerare, comprendere, etc.”.

Affinché tutto cambi perché tutto resti uguale. Come da anni l’azienda che lei rappresenta sta facendo in maniera sopraffina e vigliacca.

Cara compagna (fra compagni ci diamo del “te”, o del tu?), quando vieni a trovarci per valutare il tuo campo di “medicina preventiva” per cui ti becchi pure decine di migliaia di euro l’anno?

Ti aspettiamo, anche se come dice un altro amico, ignorante come chi scrive, una tirata di sciacquone, comunque pure quella, con le tariffe di Gaia, comincia a costare.

Non ce la fare tirare, per piacere, compagna!

[Felice De Matteis]

Diritto di critica


Print Friendly, PDF & Email