san[t]ità. “NON TI CURAR DI LOR MA GUARDA E PASSA”

San Jacopo
San Jacopo o… Grey’s Anatomy in Pistoia

PISTOIA. Tutti noi ci auguriamo di non avere mai a che fare con l’ospedale San Jacopo di Pistoia. Ancora di più con il suo eccellente pronto soccorso. Una donna di 69 anni cade dalle scale e aspetta ben 9 ore prima di poter uscire dalle porte dell’inferno.

Dalle 15:30 a mezzanotte e trenta. Questo il tempo occorso per avere una semplice radiografia alla parte inferiore della schiena. Il fatto è accaduto ieri, 17 febbraio. Data infausta sì, ancora di più se a mettere il dito nella piaga è proprio la sanità pistoiese.

“Non ti curar di loro ma guarda e passa” potrebbe recitare la scritta a caratteri cubitali al posto di “Pronto Soccorso”.

La donna cade dalle scale della propria abitazione intorno alle 14:30. Niente di grave, fortunatamente, almeno a prima vista, ma la figlia decide di portarla comunque al pronto soccorso. “Non ha battuto la testa, per fortuna, ma ha preso un forte colpo alla schiena – racconta la trentenne –, così siamo andate subito al San Jacopo”.

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San Jacopo o delle sinistre poliglotte che hanno scoperto il quattrino…

Arrivano intorno alle 15:30 e, nella stipata sala d’attesa, ricevono la lettera M. “Per la privacy, signora. I dati anagrafici li date dentro” dice la donna al di là del bancone.

“Dopo una mezz’ora ci hanno chiamate dentro, a quella che presumo sia una sorta di accettazione – continua la figlia –. Una giovane infermiera raccoglie la testimonianza della mamma e ci manda nella sala d’attesa all’interno, con codice verde. Una saletta microscopica, a differenza dei corridoi infiniti e dell’immane struttura stessa”.

Ecco che comincia l’attesa infinita. Non solo. Nella saletta, la cui scritta all’entrata è “Attesa post Triage” (….?), cominciano a entrare due o tre persone con la mascherina sul viso. Presunto contagio di meningite? Qualche malattia infettiva? Non ci è dato saperlo. Fatto sta che tutti sono “accolti” nella minuscola stanza. Possibile che chi porta una mascherina, soprattutto in un periodo in cui il terrore della meningite regna sovrano (proprio ieri si è verificato il primo caso a Pistoia di un ragazzo di 24 anni), debba stare insieme ad altra gente?

San Jacopo, dove grazie a Rossi si imparano le lingue...
San Jacopo, dove grazie a Rossi si imparano le lingue…

“Mia madre aveva dolori fortissimi e non aveva nemmeno preso antidolorifici a casa. Verso le 18, visto che non si era mossa una foglia, mi avvicino al bancone per chiedere, il più cortesemente possibile, a che punto fossero le visite”.

“Ma come si fa a saperlo?”, risponde una signorina con la frangetta e la faccia contrita. “Non lo so, ma mi dica il nome della madre. Ah, avete ancora altri 4 codici verdi e 4 gialli davanti, sempre che non ci siano emergenze – mi risponde, alquanto scocciata”.

Domandare è lecito, rispondere è cortesia, ci insegnano da piccini. Insomma, per stare al pubblico ci vuole una certa predisposizione, altrimenti non si fa quel mestiere.

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Stampa e propaganda di regime: leggete queste, di storie, non le loro…

“Verso le 20, dato che eravamo ancora in attesa, ho chiamato mio padre per darmi il cambio – continua la ragazza – non ce la facevo più, ero distrutta”.

Finale della storia? La sessantanovenne viene visitata intorno alle 21.30 e riaccompagnata in sala d’attesa, per aspettare i risultati della radiografia. Bene, via, ormai siamo quasi alla fine, uno penserebbe. Non ancora. I risultati (niente di rotto, fortunatamente) arrivano verso la mezzanotte.

Senza parole. Ulteriori commenti e descrizioni sarebbero superflue.

“Aiutaci a migliorare il Pronto Soccorso”, recita un cartello appeso alle pareti dell’angusta sala d’attesa, con sorrisi a trentadue denti del personale ritratto. Proprio come quello che si incontra nei corridoi, insomma.

Unico aspetto positivo di una giornata alla neo struttura pistoiese? Il sapone nei bagni. Quello mancava sempre all’ex Ceppo.

[Alessandra Tuci]

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STANCO DI FINZIONI [*]

 

San Jacopo - WP_20160217_18_30_54_Pro--SECONDO il sublime punto di vista dei P[olitici] D[ellasanità], giù giù a partire dal prode Enrico di Pontedera, filosofo aspirante alla segreteria del Pd, attraverso, poi, la Saccardi che si è stracciata la toga (Marroni, del resto, aveva spaccato i trattori come i No tav di Valdisusa perché in politica si divertiva di più che alla Fiat…) e poi Paolo Morello Marchese del Ciocco che può contare sempre su un portavoce che, nella favola toscana, riscrive e reinterpreta la figura del gatto con gli stivali (magari di piombo, però): secondo il punto di vista loro, dicevo, ogni giorno dobbiamo aprire le finestre al nuovo sole – come recitava una vecchia canzone – e credere che tutto quello che ci dice l’Asl, quando scrive i comunicati per gli straccioni del popolo e della corte dei miracoli, sia oro colato.

Le storie, invece, sono tante, milioni di milioni: e sono queste, cari lettori; non quelle che ci sparano addosso quelli che un giorno vennero definiti “comprati e venduti” dell’informazione.

«Gira gira, intorno al letto», dicono a Prato! Alla fine la zucca la batti lì, sulla verità. Tra il pronto soccorso di Katmandu e quello di Pistoia, non siamo lontani dal poter tranquillamente pensare che sarebbe funzionato meglio quello del Nepal per chi, come questa signora, per una lastra, ha dovuto aspettare 9 ore e passa. E per giunta in un cubo-sottoscala largo tre per due: senza mangiare, senza bere e senza pisciare.

Rispondano pragmaticamente su questo, i megauffici stampa dell’Asl dell’Area Vasta del Centro – centro in tutti i sensi, visto che ormai la san[t]ità Pd è una san[t]ità da vero P[artito] D[emocristiano]!

e.b. – Cattivissimo me

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Scarica, leggi e medita: Convention droits de l’homme

[Intervento di critica e commento ex artt. 21 Costituzione e 10 della Convention européenne des droits de l’homme]

[*] – Il titolo è tratto da un racconto di Primo Levi (per chi non lo sapesse). Lo scrittore che, prima iscritto al Pci, riflettendo ben bene ne stracciò la tessera…

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One thought on “san[t]ità. “NON TI CURAR DI LOR MA GUARDA E PASSA”

  1. Secondo me se dai risultati delle analisi veniva fuori qualche rottura o complicazioni varie…davano la colpa alla povera figlia di aver portato la malcapitata dopo ben 9 ore dall incidente!!!!!

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