Leggere, prego.
Una coppia da anni residenti sulla montagna pistoiese – dove prestano attività saltuaria di badanti – aveva creduto davvero che la Sanità facente capo alla Regione Toscana fosse – in assoluto – tra le migliori d’Italia.
Questo convincimento ha portato i due coniugi ad accogliere festosamente l’istituzione del servizio dentistico in quello che fu l’Ospedale L. Pacini di San Marcello pistoiese sia per la vicinanza che per i prezzi assai agevolati per chi ha bassi redditi.
Oddìo, c’era da aspettare per entrare in lista sia per le cure che normalmente si svolgevano con cadenza diluita nel tempo fin quando – giorni fa – le “ricette rosse” sottoscritte dal medico non sono state accolte dal Cup con la motivazione che non c’era posto in lista perché era stato deciso (da chi?) che a fruire del servizio fossero le “urgenze” e di conseguenza gli appuntamenti di marzo venivano spostati a settembre.
Comprensibile lo sgomento di chi – senza preavviso e dopo essersi fatto togliere i denti – aspettava la agognata protesi.
Una vocina carbonara però ci ha assicurato che tutto è legato al fatto che il medico affidatario del servizio è andato in pensione e che l’Asl non trova sostituti perché la Montagna è di difficile accesso con tempi che tolgono spazio alla libera professione.
Fin qui la lettera che un nostro cortese lettore ci ha inviato.
La proponiamo assieme alla signora che attende da mesi di sapere se deve fare la chemio, la radio o andare a ballare al Maeba, insomma una situazione normale che normale non è [vedi sopra La Nazione].
I due casi hanno un comune denominatore: la pensione del medico e la “vacatio” (= il buco) delle prestazioni conseguenti.
Ci sarebbe materia per fare dell’ironia, ma città e Montagna sono stanchi di queste inqualificabili assenze.
Perché la Sanità noi ce la paghiamo e vorremmo fare a meno di pagare “ballate” di euro a medici che non hanno mai preso in mano uno strumento diagnostico né mai hanno auscultato un polmone con lo stetoscopio.
Sono i famosi medici super pagati che hanno tutti la specializzazione in prevenzione, cioè… in niente.
Sono tutti ai vertici della Sanità, a cominciare dall’ex Sindaco Berti, quello delle macchinine a Panorama.
È uno schifo. Speriamo che i nuovi Sindaci eletti sulla Montagna Pistoiese prendano di petto il problema e smettano di fare “da potta e da culo” con la politica sanitaria regionale. È un chiedere troppo?
A proposito, ma la velineria dell’Area Vasta, ex Asl, ex Usl, ex spazzolone, ex stracci e cenci da dare nei corridoi, non dice niente?
Eppure noi paghiamo anche per conoscere le magagne, non solo “le beltà” di questa disgraziata Sanità.
Buona giornata e, se potete, state lontani dal “gommone” San Jacopo. Potrebbe andarvi male e dover attendere per anni…
[Felice De Matteis]
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LA LOGICA. Dobbiamo chiedere l’autorizzazione all’ufficio stampa dell’Area vasta Centro Toscana per esprimere le nostre libere critiche ex art. 21 della Costituzione?
Se sì, da quando è entrata in vigore la nuova legge che ci impone di prendere ordine da chi prende ordini da Enrico Rossi e Stefania Saccardi?
Diogene