PISTOIA. Mentre devo ricordare a tutti, come del resto ho detto direttamente all’assemblea regionale dei giornalisti della Toscana, che i peggiori nemici dell’informazione e della democrazia sono proprio i giornalisti in persona (vedi), voglio narrarvi un’emblematica nuova vicenda che riguarda lo spettacolare ospedale San Jacopo di Pistoia: in pratica – secondo Rossi, poi Marroni, poi la Saccardi e, giù giù, da Roberto Abati all’avvocato (?) non iscritto a nessun albo (?) Luca Cei, ora felicemente tornato a Livorno, e, dopo di lui, la comunicatrice Daniela Ponticelli, capa dell’ambaradan supposte emollienti della sanità toscana, ma anche portavoce ufficiale prima di Abati e oggi di Paolo Morello Marchese del Ciocco – in pratica, secondo tutta questa gente, una sorta di Gerusalemme Celeste che incarna e rappresenta il paradiso della sanità toscana, peccato solo a danno dei cittadini.
Non sono mai stato incline ad abbassare la testa da giovane, figuriamoci ora che ho quasi settant’anni. E, in nome della libertà di stampa (e non di Asl – a cui non credo) ridirò, a dispetto anche della commissione di disciplina del nostro [dis]Ordine, che quello che i comunicatori dell’Asl ci dicono ogni giorno con i loro comunicati-stampa (?), è un emerito intruglio di propaganda-pubblicità ingannevole e in perfetta rotta di collisione con la realtà: quella che i politici del P[artito] D[istruttore] di Rossi non vogliono vedere e nascondono, ma che è compito dei giornalisti (quelli veri – e non i comunicatori delle sagre della frittella) raccontare ai cittadini.
E veniamo al dunque. Ieri per tutto il giorno un/una paziente della Piana ha avuto un serissimo problema che le provocava dolori tremendi e insopportabili.
Prima sono state fatte iniezioni di Lixidol: ma… niente. Alle 20, nella disperazione più totale, uno dei familiari del/la paziente è corso al pronto soccorso del San Jacopo-Gerusalemme Celeste di Pistoia. Ed è cominciata l’attesa che si è conclusa, con un codice giallo, solo alle 2 del mattino di oggi. Ma non è finita lì.
Stamattina la persona di cui sto parlando mi ha avvertito che la sanità gli sembrava un mercato e ha scritto: «Rossi (alludendo al Granduca…), Bianchi e Verdi, ma sono tutti Marroni…». Marroni ex assessore alla salute o… il colore della cacca?
Di fatto il/la paziente alle 8:57 di oggi, 6 aprile 2016, era ancora lì, sulla barella, al pronto soccorso, con altri 14 disgraziati in attesa di trovare un posto in ospedale: perché, per quanto la comunicatrice capo dell’ambaradan supposte emollienti abbia più volte e testardamente scritto che i letti dell’ospedale nuovo di Pistoia siano aumentati di numero, come noi abbiamo sempre sostenuto, la realtà è un’altra: che, con il nuovo San Jacopo-Gommone, di posti letto ne abbiamo persi parecchi, tantoché dovrà parzialmente essere riaperto anche il vecchio e glorioso Ceppo.
Bella conquista del Granduca, non c’è che dire! E di tutta la sua velineria scodinzolante P[rotetta a] D[overe] dall’apparato e dai tutori istituzionali della libertà di stampa e d’informazione.
Le ultime parole famose del nostro cittadino incazzato: «Povero noi! Bisogna correre a votare ! (il bottino!)». In Toscana il bottino si sa bene cos’è.
Ma i toscani – e i giornalisti – si renderanno mai conto di cosa sta facendo il Signor Rossi alla loro vita e ai loro diritti?
P.S. – Non facciamola lunga. Non stiamo denigrando nessuno. Quelli del pronto soccorso fanno quello che possono con ciò che hanno a disposizione dai P[olitici] D[ella] salvezza!
Ma se Rossi e la Saccardi danno a un chirurgo un coltello di plastica da lasagne al posto di un bisturi, si potrà poi pretendere che anche la rimozione di un callo riesca alla perfezione…?
[Edoardo Bianchini]
Caro Edoardo,
più chiaro di così non avresti potuto essere!
Di mio aggiungo solo una cosa: ma perché la signora di cui hai riferito, nonché gli altri che, a vario titolo, erano stamani in attesa di trovare un posto in ospedale, non fanno, intanto, un bell’esposto alla Procura della Repubblica, tanto per vedere se qualcosa si avesse a muovere? Mi sembra, così, a naso, che gli estremi per provarci ci siano tutti.
Anche se lo ho già scritto altre volte, giova ripetere che io, l’estate scorsa, all’Ospedale di Bolzano, attesi non più di cinque minuti per essere “rimesso a nuovo” di tutto punto dopo una caduta in montagna che avrebbe potuto essere rovinosa. Non oso immaginare cosa sarebbe accaduto se la cosa fosse avvenuta nei dintorni di Pistoia ed avessi dovuto confidare nel Pronto Soccorso di questo ospedale dei miei stivali, già tra l’altro sperimentato per averci accompagnato altre persone.
Piero
Edoardo Bianchini
6 aprile 2016 alle 12:51
AGGIORNAMENTO
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Alle 12:18 i familiari del/della paziente stanno ancora aspettando la visita medica.
Eppure… siamo nella Gerusalemme Celeste della sanità toscana: che costa – solo di affitto – più di 20 milioni di euro.
Cosa ha da dire l’ufficio veline dell’Asl in merito? Non ha sentito? Non ha letto? Sa dire solo «Tutto va ben. madama la Marchesa [del Ciocco]»…?
Ma che schifo questa sanità!
Comunque occhio: non quella dei medici e del personale di servizio. La sanità dei politici che ci salvano la vita prosciugandoci le tasche per i loro interessi di parte!
Buona Toscana a tutti!
NUOVO AGGIORNAMENTO
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Alle 13:41 la persona di cui stiamo parlando era ancora in attesa del posto letto.
In pratica le veline della ex Asl 3 hanno sempre sostenuto che con il nuovo ospedale c’erano più posti letto di prima, ma, alla resa dei conti, è chiaro anche ai ciechi che ci hanno regalato solo delle classiche e clamorose tromboviolinate da ambaradan da supposte emollienti.
Finalmente alle 16:05 arriva il medico e in redazione giunge un messaggio: «Ironia della sorte: il medico mi ha detto che “la situazione critica dell’ospedale è arcinota a tutti, basta leggere i giornali…”. Quali, ho chiesto io?».
«Comunque – ha aggiunto il nostro contatto – siamo ancora parcheggiati al pronto soccorso. Pare che entro le otto (le 20 – n.d.r.) [la persona di cui parliamo] vada in ***» da qualche parte all’interno del Gommone.
Vi ricordate l’inchiesta del Tg2 sull’ospedale di Bologna con una paziente rimasta in pronto soccorso per 24 ore? Ecco. Con questo caso, ci siamo arrivati anche a Pistoia: adesso non ci manca proprio niente!
E ora provi l’ufficio Izvestija di Rossi & C. a smentire dicendo che non è vero!
ULTIMO BOLLETTINO DI GUERRA
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Il letto, per la persona interessata, è arrivato alle 17:30.
Fate due conti, se avete fatto le elementari prima della scuola di Barbiana…
Sono la bellezza di 21 ore e mezzo di attesa per un intervento in pronto soccorso (pronto una mazza!).
21 ore e mezzo che andrebbero fatte provare a forza a Rossi, a Marroni, alla Saccardi, ai vertici dell’Asl (prima 3 e poi di Area Vasta Centro Toscana) e, infine, alle velinerie riunite: forse allora la smetterebbero di dire che il San Jacopo di Pistoia è la Gerusalemme Celeste.
E troncherebbero il tromboviolino del consenso in testa ai Politici Della dissoluzione…
Amen!
Se ho letto bene Direttore citava che dovrebbero riaprire il Vecchio Ospedale del Ceppo per risolvere i problemi del collassato gommone? Peccato che da qualche altra parte ho letto che l’ Ospedale del ceppo, “che doveva essere venduto per un ricavo di 43 milioni in modo da assorbire in parte l’ investimento multimilionario di questo splendido Ospedale definito dal mal Governatore Toscano uno dei più belli del mondo; vedasi le sue dichiarazioni in questo caso per quello di Lucca molto simile per…funzionalità a quello di Pisoia http://www.luccaindiretta.it/politica/item/65857-rossi-al-s-luca-territorio-decida-su-campo-di-marte.html” dovrà essere alienato e trasformato….a parte i vincoli a cui è sottoposto in parte ad area comune ed in parte ad uffici, dopo demolizione e costo di ulteriori 32 milioni a carico della ASL, ora Super, costo da sommare ai 43 milioni non ricavati dalla vendita e da sommare ai 23 milioni per la Trasformazione demolizione di quello di Prato oltre al non ricavato della ipotetica vendita. Questi sono i fruttuosi investimenti ed affari prodotti dal Projet Financing che pagheranno i contribuenti e cittadini di tasca propria per oltre 20 anni, oltre a godere il bellissimo panorama di un Pronto Soccorso dalla comoda barella per 21 ore ed aver modo di coglierne tutti i particolari in attesa di vedere ulteriori bellezze del resto dell’ Ospedale a meno di un….trasferimento a Pescia per mancanza di Posti letto. La Fanfara della magnifica Sanità Toscana con i suoi meravigliosi Ospedali continua, finchè il popolo non prenderà coscienza delle menate che gli raccontano, dei disagi che subisce e si decida a reagire ed a prenderli a calci in culo e mandarli a casa definitivamente in modo che smettano di fare danni.
Ossequi ai/alle Tromboviolini/ne che senza le loro deliziose novelle la sera non si riuscirebbe ad addormentarsi subito.