PISTOIA. Mentre domenica scorsa il collega Leonardo Biagiotti (vedi) parlava di cittadini di serie A e cittadini di serie B, anche La Nazione, ieri, è uscita dando spazio a un comunicato del sindacato Fials; una nota che noi di Linee Future abbiamo riportato integralmente, anche perché siamo assolutamente convinti che niente la dice meglio delle parole, vere e tutte, di chi interviene in una diatriba da… massacro (vedi).
E bene ha fatto, La Nazione, a prendere – come si dice – una posizione: anche se rischia di essere strattonata dal signor Marchese Del Ciocco, molto suscettibile con il quotidiano fiorentino, come si sente bisbigliare.
Insomma: quando ce vòl, ce vòle. E, soprattutto, tra cittadini di serie A e cittadini di serie B, la funzione della stampa non è forse quella di scegliere la parte debole e che, per ben che vada, è sempre costretta a vedere andar male le proprie cose per colpa di quelli che democraticamente fanno come vogliono tanto nessuno li becca (generalmente) mai?
Ci bisbigliano all’orecchio che la cosa sta proprio in questi termini. Ma per noi di Linee Future il problema delle strattonate non si pone, dato che siamo così abituati a stare dalla parte dei diseredati (e tra Rossi, Marroni e Saccardi di risorse ai pistoiesi ne sono state tolte fin troppe, pensateci bene) che non ci facciamo più caso e che ormai, o bene o male, siamo depositari di tutti i rèfoli di sussurro che spirano (anche in senso agoniàle) dalle stanze di via Pertini e da quelle, insufficienti e strette (vedi) del glorioso gommone-San Jacopo, l’ospedale più umido del mondo, di cui, stando a quel che ogni giorno sfugge al controllo aziendale, c’è davvero poco da stare allegri…
Insomma, per farla breve, ai cittadini di serie B (frai quali va messo anche il “personale di truppa” della sanità pistoiese: infermieri, Oss e quant’altro, compresi anche i sindacati non-organici e non-allineati) starebbe ora toccando una strigliata da parte dei primari che sentirebbero scricchiolare le poltrone sotto i loro augusti popò.
È quello che si sente dire e – per parlar pistoiese – “non ci manca il credere”.
Già che all’Asl la libertà garantita dall’art. 21 della Costituzione è un vero e proprio optional (ed è per questo, forse, che si partirà dal Senato, per arrivare anche qui: così poi saremo a posto. Pensate alla proposta di dare 9 anni di carcere ai giornalisti che diffameranno un politico o un giudice, mentre in tutta Europa la materia è depenalizzata!); già il non-governo del non-eletto mazziato ai ballottaggi ha cancellato, di fatto, le libertà, sindacali: se poi si arriva anche alle minacce di peggio, che dovrebbero fare i cittadini di serie B che lavorano nelle Ausl (Aziende Uniche Senza Libertà) della Toscana? Rivolgersi all’intercessione della Beata Maria Elena Boschi d’Etruria? Ritirarsi in romitaggio e preghiera all’Eremo del Ciocco?
O dovranno passare in mesticheria e acquistare cinque metri di fune per poi trovare un sicomoro adatto come fece quel famoso signore noto a tutti che dette un bacio a un tale, anch’egli molto molto famoso…?
Nel frattempo, tre pater ave e gloria alla san[t]ità toscana!
[Edoardo Bianchini]
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One thought on “san[t]ità & portoghesi. E CHE ORA TOCCHI (DAVVERO) AI DIRIGENTI!”
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