san[t]ità. UN ASSESSORE, UNA CONSULTA E UNA COMMISSIONE

Marco Poli, Lega Nord

SAN MARCELLO. Mi ero ripromesso di tacere per un po’ sulle vicende dell’ospedale Pacini, ma a volte gli avvenimenti sono tali da togliertele di bocca.

Da molti anni seguo le battaglie e il destino dell’ospedale di San Marcello, prima come blogger, poi come facente parte dei comitati e infine come attivista politico, quindi non è che tante cose mi si possano mandare a raccontare.

Penso che i comitati e le associazioni locali stiano facendo un lavoro egregio nel portare avanti la battaglia per riavere un pronto soccorso operativo sulla montagna pistoiese.

Non commento spesso la loro lotta per il semplice fatto che sapendo che è veramente nata dal basso, non voglio strumentalizzarla come forza politica, anche se vedo che non c’è tutta questa accortezza dalle altre forze politiche, sia di sinistra che di destra.

Sono altresì conscio che per cambiare qualcosa la lotta a livello locale è insufficiente e bisogna andare ai piani alti per avere delle chance ed è lì che voglio operare.

Detto questo, quanto si è consumato negli ultimi tempi è quantomeno ridicolo.

Chi segue la mia attività di blogger (che continuo tutt’ora), sa che ho ben descritto che cosa poteva fare Luca Marmo, ben prima di diventare sindaco del nuovo comune di San Marcello-Piteglio e che non ha fatto, né quando era sindaco del fu comune di Piteglio né nei ruoli di presidente e assessore dell’unione dei comuni.

E ora cosa ha fatto? Ha nominato assessore con deleghe alla sanità il dottor Rimediotti, che pur riconoscendo che è stato un ottimo medico, si è subito adeguato al suo nuovo ruolo politico, tanto è che mi domando se ha già preso la tessera del Pd.

Anche se probabilmente sta aspettando per via della persona che da dietro le quinte lo guida senza esporsi.

Piot Pacini di San Marcello P.se
Piot Pacini di San Marcello

Le sue dichiarazioni vanno nella direzioni in cui va il Partito Democratico e sappiamo dove siamo arrivati seguendo quella strada.

Poi è stato dato l’annuncio della creazione di una consulta della salute.

Una cosa più allargata rispetto alla vecchia commissione sovra comunale per l’ospedale Pacini, in teoria per allargare ed estendere la partecipazione a più soggetti possibili.

Però siccome so come funzionano le cose, mi viene da pensare che questo non sia altro che un ottimo sistema per diluire le voci contrarie mascherandole da democrazia allargata.

Si parla di una cinquantina di una associazioni e se nella vecchia commissione un paio contrarie avevano un determinato peso (anche se già insufficiente), su più del doppio la loro voce è notevolmente ridotta.

Sabato si è consumata un ulteriore presa in giro. Nel corso del consiglio comunale sono state create 3 commissioni, una cosa positiva di per se, ma su cui mi riservo di esprimermi nei prossimi giorni, in maniera più dettagliata.

Una di queste tre è la commissione per il sociale, la quale è completamente inutile per tre motivi ben precisi. Attualmente le funzioni sociali sono in carico all’Unione dei Comuni, alla quale il comune trasferisce semplicemente dei fondi, quindi le decisioni sono demandate tutte a questo ente non elettivo.

Poi a breve le funzioni sociali dovranno essere trasferite per legge alla società della salute, altro ente inutile e agli ordini della Regione.

Infine per quanto riguarda la sanità avevamo già un assessore, una consulta e ora anche una commissione comunale?

C’è da chiedersi qual è l’ordine di importanza di questi 3 elementi. Cosa è subordinato a cosa? Se la consulta ragiona in un determinato modo per risolvere un problema, ma la commissione o l’assessore vanno in un altra direzione, che si fa? L’impressione è la stessa di prima, creare molti organi di discussione per non arrivare a nulla e tenere ferme le proteste con la scusa della democrazia allargata.

Comune di San Marcello-Piteglio

A dimostrazione che la commissione sul sociale non serve a nulla, vi è il fatto che siano stati inseriti come componenti della minoranza Carlo Vivarelli e Alessandra Tomassi. Pur avendo rispetto dei due consiglieri comunali (la Tomassi è l’unica che rispetto del gruppo capitanato da Montagna), la loro designazione in questa commissione, escludendoli da quelle più utili, andate ad altri la dice lunga sull’inutilità di questa.

Il tutto senza scordare che con la legge regionale sulla sanità approvata a fine 2015 esclude di fatto anche il consiglio regionale e lo stesso assessore regionale alla sanità su certe decisioni, rimandando tutte le decisioni ai direttori sanitari delle tre macro aree e al presidente Rossi.

Difficile per non dire impossibile che qualcosa cambi, fino a che la guida della Regione sarà in mano al Pd.

In conclusione si sta creando tutta una serie di strumenti, mascherati da partecipazione allargata per arenare la discussione, in attesa di decisioni già prese dall’alto.

Marco Poli
Lega Nord Montagna Pistoiese

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