san[t]ità. UN CLISTERE DI SPILLI O CHIODI, ALLA BISOGNA…

Un pensiero per i politici della santità: la macchina da clistere
Un pensiero per i politici della san[t]ità: la macchina da clistere
SARÀ OPPORTUNO ricordare che oltre all’addizionale comunale paghiamo mensilmente anche l’addizionale regionale. Attraverso le ulteriori tasse che paghiamo e che poi lo Stato rende in parte alla Regione (a differenza di quelle a statuto speciale che si riprendono tutto ed anche di più e che andrebbero ricondotte all’ovile del “tutti uguali”, ma questo nella proposta referendaria non c’era…), paghiamo specificatamente per il servizio sanitario anche un “balzello” quando stipuliamo e paghiamo un’assicurazione.

Lo sapevate? Se no, andatevi a guardare le voci di spesa delle vostre polizze assicurative.

Poiché la Regione Toscana è guidata da un bandito (in senso politico) che si chiama Enrico Rossi, tutti possono verificare il grado di degrado di questo servizio, miseramente fallito nella sua applicazione e foriero quotidianamente di mala sanità. E questo nonostante che la Toscana abbia votato sì al referendum del Pd, il Partito Deitagliaipoveri.

Ci spiace dirlo: anche con la compiacenza di coloro che nella sanità operano a livello medico e paramedico e che dovrebbero essere i primi a ribellarsi per l’indecoroso trattamento e per lo svilimento della loro professione.

Al vertice di questa piramide, lo ripetiamo, opera un bandito (in senso politico) che si chiama Enrico Rossi, figlio del Pd, il quale, moderno Caino, senza neppure attendere che il bomba-Renzi vada politicamente e definitivamente in necrosi, da buono sciacallo, da buon Giuda, da buon piddino, ha avanzato la sua candidatura a segretario di quel P[artito] D[isconnesso] che pretende ancora di guidare l’Italia.

Per quest’uomo, che a guardarlo negli occhi, in tv o sui giornali, offre quasi l’idea di una persona in cura psicologica o psichiatrica, il suo ruolo istituzionale è un mezzo per fare ulteriore carriera politica e non strumento messo al servizio della gente di Toscana.

Uno strumento caro al potere: il tromboviolino o violinofono
Uno strumento caro al potere: il tromboviolino o violinofono. Serve per magnificare la san[t]ità toscana
Nonostante le tromboviolinate a comando, la sanità è un disastro: voluto, programmato e finalizzato criminalmente alla privatizzazione del servizio.

Naturalmente continuando noi a pagare lui, la sua banda ed i suoi leccaculo nella maniera lauta che tutti conosciamo.

Dalla cronaca del Tirreno del 2 dicembre scorso apprendiamo che, sotto la direzione della Croce Verde, una cooperativa di medici e infermieri, nell’area Pallavicini, aprirà un ambulatorio medico dove verranno trattati i codici bianchi, naturalmente a pagamento e a supporto del Pronto Soccorso del gommone San Jacopo che è impossibilitato a sostenere la richiesta (o non era un’eccellenza, signora Daniela Ponticelli tromboviolinista della sanità di Rossi?).

La banda di Rossi già fa pagare 50 € a tutti coloro che si presentano al Pronto Soccorso “marchiati” in codice bianco e che hanno “la sventura” di essere dichiarati sani ma con piccoli malesseri: ovviamente e giustamente, aggiungiamo noi, l’unità di Primo Soccorso della Croce Verde si farà pagare e “il servizio sarà qualificato e a prezzi compatibili con quelli che i pazienti troverebbero rivolgendosi alla sanità pubblica”.

Croce Verde Pistoia
Croce Verde Pistoia

Parola del signor Salvatore Scarola, presidente provinciale della Croce Verde.

Lungi da chi scrive il voler criticare l’iniziativa: resta il fatto che un bene primario, già lautamente pagato e ripagato, compresi gli stipendi amministrativi di gente messa lì per tessera e non per competenza, viene di fatto “regalato” al privato che tramuterà questo servizio in giusto guadagno.

Qualcuno si rende conto che questo è il primo passo verso una sanità privata e verso la regola che chi può può, e chi non può vada a farsi fottere?

Certamente per simili progetti ci voleva tutta l’intelligenza e la cultura civile di “questa” sinistra che come tutti sanno è all’avanguardia su tutto, stabilisce chi sono gli intelligenti e gli intellettuali e chi “il popolino” populista, negazionista e tutto “ista”.

Speriamo che nei locali di prossima apertura vi possa essere una stanza adeguata per gli enteroclismi, volgarmente chiamati clisteri: e pure un letto di contenzione.

Favorire i privati per tenerseli buoni
Favorire i privati per tenerseli buoni

Vedi tu che a qualche gruppetto di mattarelli non venga l’idea di portarci, volente o nolente, anche qualche politico alla moda, di quelli “intelligenti” insomma, a cui “donare” un trattamento completo e magari a gratis.

Un Brunello di Montalcino da bere, un intervento cartaceo di trenta pagine, a scelta fra Rossi e Renzi, rigorosamente da mangiare. Tutto.

E come liberazione da tale e siffatta libagione, appunto, un bel clistere.

Un clistere di spilli o chiodi, alla bisogna, e rimesso alla democratica scelta del paziente.

Fantasia? Mah…

[Felice De Matteis]

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Intervento di critica e commento ai sensi dell’art. 21 della Costituzione che per ora non sarà smembrata…

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One thought on “san[t]ità. UN CLISTERE DI SPILLI O CHIODI, ALLA BISOGNA…

  1. Amici di Roma, cittadini romani!!! se questo arriva da voi la prioma cosa che fa vi chiude il Policlinico Gemelli. chiudere ospedali e’ la sua fissazione

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