LIBERA NOS A MALO, liberaci, o Signore, da quello squinternato della politica sanitaria che da venti anni, fin dalla sua nomina a Assessore alla Sanità toscana, ci ha ridotto all’attuale stato
con la complicità di veline compiacenti che scrivono a comando fino ai vertici del settore che sono stati messi lì perché di provata attitudine all’obbedienza cieca e assoluta.
Adesso si è inventato il problema dei costi dell’intramoenia e rispolverando mummifiche e veterocomuniste asserzioni di uguaglianza e di lotta al privato, ci viene a dire che questo servizio è scandaloso e va ridotto a più miti consigli: anzi va addirittura soppresso.
La logica di questo “poveraccio” è che il servizio prestato in collaborazione con la Sanità, alla quale va una percentuale non irrilevante delle parcelle, deve tramutarsi in servizio interno nella struttura di provenienza.
Non si avvede il “poverello” di Firenze (ma d’origine pontederina o giù di là…) che il problema unico e essenziale sono le liste di attesa che, attraverso anche la soppressione di presìdi ospedalieri, si sono allungate in maniera enorme.
Neppure si avvede, il furbastro, che i mali della Sanità non si risolvono facendo diventare le Oss medici e i necrofori chirurghi. Lo sa il “poverello” che mentre l’indice nazionale di posti letto è di 3,77 per mille abitanti, in Toscana siamo al 2,44? E lo sanno, questo, i giornalisti toscani che non scrivono una parola per denunciare questa situazione?
Tagli “lineari” alla spesa dal 2011 al 2015: pari a 56 miliardi di euro; altri 16 miliardi sono previsti per il 2016. A scapito di chi? Anche di chi lo vota? Ben gli sta!
Questo “capoccione” non ha compreso che il cittadino è costretto a rivolgersi a strutture para-private se ha necessità di cura. Perché se il signor Granduca Rossi può permettersi di ottenere una visita psichiatrica nel giro di un’ora, il cittadino di serie inferiore – ma anche i suoi elettori: e ben gli sta! – può finire di ammattire nell’attesa di una visita programmata dopo mesi, se non anni.
Questo la velineria ufficiale della Sanità non lo dice e non lo scrive, mentre l’acquisto di Villa Ragionieri, come polo unico dell’oncologia senologica in quel di Sesto Fiorentino, viene sbandierato come una grande conquista. È una conquista, effettivamente, ma soprattutto per Unipol, proprietaria dell’immobile e dei servizi.
Quando c’è odor di dinero, l’Unipol dei compañeros è sempre presente – come una volta il Monte dei Paschi a Siena.
Dice Stefania Saccardi: “Sotto il profilo tecnico-amministrativo questo è il primo passo per poi andare a mettere in piedi tutte le procedure necessarie per intavolare una trattativa con la proprietà. Da tempo abbiamo deciso questo percorso, iniziato molti anni fa, un punto fondante del programma del governatore Rossi che oggi comincia la sua concretizzazione” […]. “Sorgerà un centro per l’oncologia della donna, in particolare modo la “breast-unit” sia dell’azienda ospedaliero-universitaria di Careggi sia dell’Asl Toscana Centro. Questo è anche il primo segno dell’integrazione fra azienda territoriale e azienda ospedaliero-universitaria e, quindi, riguarderà tutta l’area fiorentina e pratese in prima battuta, successivamente abbiamo in programma l’area dell’empolese e di Pistoia” […]. “L’azienda ha in piedi una convenzione onerosa con Villa Ragionieri, e questa operazione porterà sicuramente risparmi, così come consideriamo che avere in un unico questa competenza e tutta questa specialistica nella materia del tumore alla mammella, comporterà sicuramente un risparmio al sistema. La formula più probabile è quella del rent to buy: un affitto annuale che si trasforma in acquisto”.
E dire che il 29 gennaio 2014 Marroni, l’uomo che parlava ai trattori, predecessore della Saccardi, rispondendo a una interrogazione del consigliere Chiurli, affermò pubblicamente che la Regione non stava comprando Villa Ragionieri. Che facce da… carrozzerie Fiat (voluntas vestra)! Compreso adesso che gente circola nell’ambito sanitario?
E le eccellenze già esistenti a partire da Pisa, Empoli, etc. che fine faranno?
Secondo il metodo applicato nella costruzione dei quattro eco-mostri ospedalieri che ci costano annualmente 19 milioni di euro ciascuno, anche in questo caso si ricorrerà all’affitto oneroso che si tramuterà in acquisto nel tempo, sembra di quasi cinque milioni di euro l’anno.
Queste cose la velineria ufficiale le sa, ma non le dice – oppure non ha avuto ancora l’ordine d scriverle?
Si scriverà a cose fatte, come per l’Ospedale Pacini di San Marcello che – veniva scritto – sarebbe stato potenziato mentre il giorno precedente, alla chetichella, venivano caricate sul camion attrezzature, letti e quant’altro? È questa la partecipazione popolare ai progetti e alla spesa pubblica del rosso-Rossi?
Esiste un modo per “neutralizzare” questi barbari della salute? Ce ne viene in mente uno solo: auguriamo al “poverello” della sanità toscana di vincere la corsa a segretariio del P[artito] D[istruttore] e di levarsi di torno – e se mai dovesse avere bisogno di cure, traslochi a Roma.
Al Verano. Che è un ospedale, mi sembra. O no…?
[Felice De Matteis]
Per capire bene il tema e il problema:
2 thoughts on “san[t]ità & veline. PAROLA DI ROSSI: «SE TUTTO VA MALE È COLPA DEGLI “INTRAMOENIA”»”
Comments are closed.