Questa rinuncia libererà risorse pari a circa 3 milioni di euro, che la Regione investirà per il prolungamento di 6 mesi della campagna per la vaccinazione contro il meningococco C.
Entrambe le misure sono state approvate dalla giunta. “Ringrazio i direttori che hanno fatto questa scelta in controtendenza – è il commento dell’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi –. Con questa rinuncia, hanno dato prova di sobrietà e solidarietà, soprattutto in un periodo di difficoltà in cui la crisi economica ha imposto sacrifici e tagli a tutti”. L’indennità di risultato è una cifra dovuta, prevista dal contratto; nei nuovi contratti, questa voce non sarà più prevista.
La rinuncia a una parte dell’indennità di risultato è stata fatta dalla quasi totalità dei direttori generali, sanitari e amministrativi delle aziende sanitarie e degli enti del Servizio sanitario regionale (96 persone; un direttore ha rinunciato al 100% della propria indennità di risultato).
L’importo medio annuo per l’indennità di risultato si è così ridotto, passando da circa 12 mila euro netti a circa 6 mila euro netti per anno. Calcolando anche gli oneri riflessi, per gli anni che vanno dal 2011 al 2014 questa scelta comporta un risparmio di circa 850 mila euro.
Se si considera poi il totale degli accantonamenti maturati per premi aziendali contabilizzati nei bilanci delle aziende sanitarie e degli enti del Ssr, e che non costituiscono più un’uscita finanziaria a fronte di questa scelta dei direttori, si liberano nel sistema risorse pari a circa 3 milioni di euro.
Le risorse liberate grazie a questa rinuncia, appunto 3 milioni di euro, verranno utilizzate dalla Regione per prolungare di altri 6 mesi (fino al 30 giugno 2016) la campagna straordinaria contro il meningococco C, che prevede la vaccinazione gratuita delle persone da 20 a 45 anni che hanno frequentato la stessa comunità, o comunque che risiedono nella stessa Asl in cui si è verificato un caso di meningite da meningococco C.
[zambelli – toscana notizie]
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ROSSI CHE NON SANNO ARROSSIRE
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CI SAREBBE di che arrossire, ma sarebbe necessario che la politica non avesse ridotto tutto in una macchina per creare dirigenti d’oro da una parte e ladri di Stato dall’altra.
Pensate a quanti quattrini se ne vanno – oltre agli stipendi d’oro – in questo mondo depredato da chi dovrebbe pensare al bene pubblico e non alle proprie tasche.
Ma il problema è che tutto continua come se niente fosse, mentre al popolo lavoratore – che si ostina a votare come vota – si taglia e si toglie anche l’aria che respira.
Da «mani pulite» in poi, quante vittime in nome della rettitudine e dell’onestà! E quante più angherie a tutti, mentre in pochi colano grasso dalle tasche.
Ci dica Francesco come fa a esistere Dio. E ce lo dimostri senza tanti discorsi, magari chiedendolo a Bertone o all’Abate di Cassino…
Amen!
Linee Future
Leggi anche: https://www.linealibera.it/meningite-vaccinazione-straordinaria-fino-al-30-giugno/
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[Intervento di critica e commento ex artt. 21 Costituzione e 10 della Convention européenne des droits de l’homme]
2 thoughts on “san[t]ità. VERTICI ASL: MA COME SONO BRAVI, MADAMA DORÈ…”
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