PISTOIA. Anche il Sap di Pistoia, con un pullman che si è unito ad altri 3 provenienti dalle città della Toscana, e a molti colleghi, che hanno raggiunto Roma con mezzi propri, è sceso ieri mattina a manifestare in Piazza Montecitorio per chiedere il rinnovo del contratto scaduto nel 2009.
Oltre al Sap (Sindacato Autonomo di Polizia), hanno aderito alla giornata di protesta il Sappe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria), il Sapaf (Sindacato Autonomo Polizia Ambientale e Forestale) il Conapo (Sindacato Autonomo Vigili del Fuoco) e gli altri sindacati autonomi di polizia Coisp, Consap, Cotipol.
Nella Capitale eravamo davvero tanti a denunciare le nostre indecenti condizioni di lavoro e a chiedere, a gran voce, ma in modo civile, solo quello che ci spetta: il rinnovo del contratto a cifre dignitose e non una elemosina, come 10 euro lordi.
Il Sap Pistoiese è sceso in Piazza anche per evidenziare alla classe politica governante e ai politici che abbiamo incontrato, il fortissimo malessere degli operatori di polizia e dell’intero “Comparto Sicurezza”, causato dalle gravi condizioni in cui siamo costretti a lavorare e ad operare, che ci vedono rappresentare lo Stato in condizioni disdicevoli.
Sono inaccettabili tagli agli uffici, al personale, alle divise, ai mezzi e alle strutture che giorno dopo giorno stanno indebolendo il sistema, riducendo al collasso l’apparato sicurezza.
È di ieri la notizia che, nonostante le assicurazioni, a distanza di oltre un anno dalla segnalazione del Sap, non saranno assegnati ai poliziotti della provincia di Pistoia i caschi per la tutela nei servizi di ordine pubblico; lo stesso vale anche per le uniformi. Tutto ciò è assolutamente incredibile ed inaccettabile. I rappresentanti dello Stato non possono essere “scaricati” dallo Stato stesso. È necessario che la politica trovi risorse per i poliziotti e per il sistema sicurezza. Continuando in questa direzione, per noi sarà sempre più difficile difendere i cittadini.
Andrea Carobbi Corso
Sap Pistoia