PISTOIA. Ieri sera, mentre spippolavo il telecomando della tv, mi sono imbattuto nella trasmissione Canto al Balì. Si discuteva, erano circa le 22, dei famosi dehors (!), insomma dei tavoli che occupano la Sala e dintorni.
Stava parlando il consigliere Sforzi, uno dei partecipanti, insieme a maggioranza e opposizione consiliare. Garbato, deciso, comprensibile, un poco pretesco, forse troppo vicino al conduttore che si chiama Luigi Bardelli.
Lo conosco, Luigi Bardelli, come lui conosce me: fortunatamente per lui e per me non ci siamo mai frequentati, anche per un motivo molto semplice: lui è un catto-comunista con l’obbiettivo di fare del bene all’umanità e ha saputo conciliare questa sua tendenza donando il suo tempo libero dal lavoro, che non ho mai saputo quale fosse perché non me ne frega niente e perché non gioco al lotto, con la misericordia verso i deboli e l’accoglienza verso i bisognosi . Se non vado errato, anche la televisione che conduce, nata da azioni misericordiose di alcuni benemeriti pistoiesi a favore dell’Aias, è un suo personale strumento di bene senza fine di lucro. In tempi come questi meriterebbe la cittadinanza onoraria.
Il contorno era di ottima qualità, in quella trasmissione. Ho compreso perché , ascoltando i consiglieri Patanè e Celesti, la politica rispetto ai miei tempi sia così cambiata e perché, oggi, maggioranza e opposizione siano così in sintonia e gradevolmente l’un l’altro compiacenti.
Perché, come ci ha spiegato il capogruppo Pd al Consiglio comunale che si chiama, mi sembra, Sarteschi, con la legge Bassanini i politici sono di fatto immuni da decisioni e determinazioni che, al contrario, fanno carico ai dirigenti amministrativi, che – e questa mi è rimasta in mente –, sono lì perché vincitori di concorso (per l’etimo leggere l’Enciclopedia Treccani)!
Insomma per farla breve, il casino creatosi sulla Sala e dintorni è colpa degli uffici amministrativi e non dei politici che sono rimasti al regolamento del 2011 e non lo hanno ammodernato.
È colpa anche dei pompieri e dei regolamenti sull’uso delle bombole a gas e dei relativi funghi, sempre secondo questo Sarteschi.
Tutto può essere, come può anche essere che in questi pochi interventi, una cosa sia chiaramente emersa: la politica non conta più niente e l’ultimo vigile urbano, con tutto il rispetto, conta molto di più di un rappresentante del popolo più o meno liberamente eletto.
Dimenticavo l’intervento del consigliere o consigliera (se ha sposato la grammatica boldriniana) Anna Maria Celesti: un intervento corretto nella forma e da signora, quale è conosciuta e qual è.
Purtroppo la politica vera che dovrebbe essere dura, anche se contenuta e cortese (quando gli altri non fanno i furbi) è divenuta solamente un’ostentazione verbale perché, come diceva il compagno Sarteschi, c’è la legge Bassanini e il politico ha le sue guarentigie, alla faccia del Papa-Re.
Devo dire che il Sarteschi capogruppo Pd mi fa un po’ ridere: forse sarà per l’età. Ho provato a raffrontarlo con i vecchi compagni della mia generazione. Il Sarteschi ha iniziato il suo intervento parlando di cinguettio di uccellini e altre bucoliche amenità mentre ricordavo il viso serioso, aspro e scavato dal manuale lavoro proletario, dei vari omologhi Toni, Bardelli (non Luigi, quell’altro), Chiti, etc.
Attenzione, anche un fazioso anti catto-comunista come chi scrive si rende conto che “a quei tempi” i cinguettii di oggi del Sarteschi erano i cigolii dei carri armati dell’Unione Sovietica che portavano la libertà ai “paesi fratelli” e i soldi al referente dei rapporti con l’estero, Giorgio Napolitano: e li portavano in dollari, non in rubli.
Insomma, il tempo cambia ma certi raffronti si devono “ancora” fare; altrimenti Pistoia resterà ciò che è: un sarcofago – come scrive il direttore – puzzolente.
Dovere di cronaca, anche se non sono un giornalista, imporrebbe che trattassi anche degli interventi degli altri Consiglieri presenti alla discussione e che ho riconosciuto: Billero, Semplici e Bartolomei.
Non posso farlo perché non ho avuto la possibilità di ascoltarli. La Luna (il mio cane) reclamava la sua passeggiatina “liberatoria”.
Voi cosa avreste scelto?
[Felice De Matteis]
Mi come sono “furbi” questi politici, o forse pensano che gli altri siano stupidi
Gli uffici amministrativi seguono le indicazioni, quando legittime, della politica, che sono contenute nei Regolamenti. Questo dice la Bassanini e successive.
Allora, andiamo con ordine: Legge 267/2000:
> art.7 Regolamenti
1. Nel rispetto dei principi fissati dalla legge e dello statuto,
il comune e la provincia adottano regolamenti nelle materie di
propria competenza ed in particolare per l’organizzazione e il
funzionamento delle istituzioni e degli organismi di partecipazione,
per il funzionamento degli organi e degli uffici e per l’esercizio
delle funzioni.
> art.42 Consiglio comunale
1. Il consiglio e’ l’organo di indirizzo e di controllo
politico-amministrativo.
2. Il consiglio ha competenza limitatamente ai seguenti atti
fondamentali:
a) statuti dell’ente e delle aziende speciali, regolamenti salva
l’ipotesi di cui all’articolo 48, comma 3, criteri generali in
materia di ordinamento degli uffici e dei servizi;
> art.107 Funzioni e responsabilta’ della dirigenza
1. Spetta ai dirigenti la direzione degli uffici e dei servizi
secondo i criteri e le norme dettati dagli statuti e dai regolamenti.
Questi si uniformano al principio per cui i poteri di indirizzo e di
controllo politico-amministrativo spettano agli organi di governo,
mentre la gestione amministrativa, finanziaria e tecnica e’
attribuita ai dirigenti mediante autonomi poteri di spesa, di
organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo.
2. Spettano ai dirigenti tutti i compiti, compresa l’adozione degli
atti e provvedimenti amministrativi che impegnano l’amministrazione
verso l’esterno, non ricompresi espressamente dalla legge o dallo
statuto tra le funzioni di indirizzo e controllo
politico-amministrativo degli organi di governo dell’ente o non
rientranti tra le funzioni del segretario o del direttore generale,
di cui rispettivamente agli articoli 97 e 108.
Ricapitolando:
I Regolamenti li approva il Consiglio comunale, che è risaputo è composto da “politici”; i Regolamenti sono materialmente scritti dai dirigenti sulla base degli indirizzi della “politica”, semprechè legittimi. Normalmente la procedura è che la bozza è approvata dalla Giunta che propone il Regolamento al Consiglio.
Quindi i politici hanno potere, eccome se ne hanno.
Gli uffici amministrativi, poi, applicano il Regolamento che i “politici” hanno approvato.
Se il Regolamento non va bene, si cambia. Se è troppo restrittivo, lo si allenta, ma questo lo fa la politica, non i tecnici. E lo devono fare prima che ci siano i problemi, scorciatoie non sono ammissibili.
Quindi, lor Signori, non ci prendano in giro, scaricando la colpa agli uffici amministrativi come se loro fossero avulsi dal contesto.
Nè si pensi che la politica possa prendere scorciatoie a secondo del momento. La strada da seguire è chiara ed ognuno se ne assuma la responsabilità
Se i “politici” non sono in grado di approvare Regolamenti “ragionevoli”, facciano altro.
Il tutto a prescindere dal colore di chi amministra considerato che questi problemi ci sono in tutti gli enti di qualunque colore.
mi sorge una domanda…non è che qualche consigliere comunale di maggioranza o di opposizione abbia interessi privati nei locali della sala? quindi avrebbe tutto l’interessa a rallentare tali decisioni in merito a questi dehors? sono due settimane che tutta l’attenzione pistoiese è concentrata su questa cosa…..ufffffffffff