AGLIANA. A norma Del Fante | a onor dei piddìni | io canto il cantante | con versi divini! In verità Renato Fucini (ovviamente ignoto a chi è cresciuto nelle scuole postsessantottine della Cgil e della Fedeli) diceva diversamente, ma ogni età ha il suo stile e oggi, di stile, non c’è rimasto niente, come sul culo spelato e rosso delle scimmie.
Alessandro Romiti, quando scrive di Agliana e manda in bestia tutti, parla spesso di revenant, fantasmi; e poiché oggi, proprio oggi, compio 72 anni (ma con la mente ancora sveglia e non annebbiata dalle scorregge di cui parla Malaparte in Maledetti Toscani, suonate per corno e trombone e che, fatte su un sacco di farina, fanno nebbia per un mese), ho deciso di dedicare la massima attenzione ai democratici e a tutte quelle sinistre che, mentre i grillini gridano «onestà», continuano a soffiare nei loro ottoni ossidati e opachi, la solita vecchia solfa: «coerenza, questione morale».
Sta per arrivare lo [s]ballottaggio del 9 giugno, e il cuore va in fibrillazione. Ma il cuore, come dice il Manzoni, quante cose ci fa dire che poi finiscono in vacca! Il compagno Del Fante e il suo amico Tissi (che vuol tenere lo spartito, ma cambiare il cantante) esulteranno di democrazia nel vedere che anche il Guercini, dopo sputi e stupri e anatemi contro il Pd di Agliana, ha fatto autodafé e si è messo a sedere sul rogo in attesa di fare la fine di Fra’ Gerolamo Savonarola in piazza Signoria, sotto il cinci del Biancone: arrostito sui carboni ardenti come San Lorenzo, e ripassato in barbecue di sopra e di sotto.
Brutto revenant anch’io 72enne e «vecchia zitella inacidita» (come mi dissero i socialisti del Psi prima di conoscermi e di accogliermi fra loro: era il 1978), mi viene in mente che il prefisso telefonico di Agliana è 0574, come se si trattasse di una terra di Prato. E a Prato il primo vescovo, monsignor Pietro Fiordelli, predicando in duomo e parlando di due conviventi, li definì pubblici concubini in quanto non sposati in chiesa. Fu un bello scandalo.
Stavolta, elettori democratici di Agliana – Del Fante, Dei Fanti, Tissi e Vissi, e perché no?, Bartoletti & Bartolini, mamme, nonne e poi cugini –, dovreste ricevere una bella tirata d’orecchie in chiesa, domenica, alla messa dei belli, da parte del proposto: per primo Guercini che, dopo aver dichiarato che non si sposa con il Pd di Vannuccini, eccolo tutto impegnato a realizzare una bella “unione civile”. Invita tutti a andare al ballottaggio (o sballottamento di… marroni?) e ad appoggiare i suoi “compagni meno degni e meno puri”: non ci si sposa, col Pd, ma ci convive e quindi… «pubblico concubino» anche lui!
Ma faglielo capire, ai mononeurali piddìni, che questa è cacca o che cacca è questa! Faglielo capire che non si può sputare addosso al Pd a raffica e poi, all’ultimo momento, «inciuciarcisi» ben bene come se niente fosse e… «concubinarsi» insieme. Guercini (e tu ascolta bene, Del Fante: e impara, se puoi) non ti fa senso rinnegare te stesso? Mi ricordi tanto una preside del liceo classico di Pistoia, una certa Rita Flamma, sempre sorretta da mamma Cgil con una sorta di falange macedone o di testuggine romana, che, molti anni fa, durante un collegio presentò una proposta e, al momento della votazione, votò contro alla proposta e, quindi, a sé, suscitando ilarità e derisione, se non rabbia, in tutti (Pci, all’epoca, esclusi!).
Già! Perché certa sinistra (e nella fattispecie l’illuminato Pd, che ci dà di antidemocratici e che ci vuole chiudere come faceva il Partito Nazionale Fascista quando gli antifascisti, anziché combattere, si rifugiavano nell’ombra e nelle fogne e magari prendevano anche la tessera del Pnf; o come fece la Merlin con i casini nel dopoguerra), certa sinistra incarna, purtroppo, il cane biblico, animale disprezzato perché – come dice la scrittura – ha il vizio di vomitare e di tornare a mangiare il proprio vomito. Che schifo, eh?
Lo so perfettamente di essere polemico, aspro e forte nelle immagini e nelle metafore, ma pensereste mai di cancellare l’opera di un Seneca Filosofo solo perché ha deciso, spesso e volentieri, di parlare con immagini brute ed estremamente realistiche? O un Dante dell’Inferno (tanto caro al compagno Benigni) che sta sempre a parlare di merda, liquami, scorregge («del cul fece trombetta») e simili spurghi?
Gentile sinistra aglianese, qualcuno di voi ha mai detto, almeno una volta nella sua vita, quel che davvero pensava? Una volta sola. E qualcuno di voi è rimasto fedele, una volta almeno, alle sue idee e posizioni? Io non credo, non mi sembra di averne prova diretta. E non so, onestamente, come si possa festeggiare la Resistenza e poi lasciare il cervello sul comodino (o, peggio, in bagno) ogni volta che si esce di casa.
Oggi la vera Resistenza la fa non chi è iscritto all’Anpi e osanna i partigiani, ma quei combattenti umili, sempre soli e sempre pochi, che non corrono dal Pd per un piatto di lenticchie, ma che per decenni, insultati dai benpensanti di sinistra e dalle «caccole di Capalbio», tengono il cervello al loro posto, cioè nella capa; non sono mononeurali e non si preoccupano di essere aggrediti e svillaneggiati da chi, al Pd, ci si rivolge con la bava alla bocca perché hanno visto che in pentola sta bollendo un minestrone di lenticchie di Colfiorito. Di cui potranno, domani, abbuffarsi.
E dunque ciucciatevi la coerenza del signor Alberto Guercini, primo a dar fuoco al Pd e primo (come di solito fa il piromane) a srotolare gli idranti per spengere le fiamme insieme ai vigili del fuoco!
Auguri, Agliana, perché ne hai davveroo bisogno! E ne hai estremo bisogno perché, se non vedi (perché non li vuoi vedere) i documenti che abbiamo pubblicato per te, sei né più né meno identico e compare di quei signori che, a guerra finita, hanno sostenuto con foga che i nazisti non avevano ammazzato neppure un ebreo e che Auschwitz era una favola!
E allora todà la El! Rendiamo grazie a Dio. È cosa buona e giusta…
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
La verità non si tiene
[è un po’ come la diarrea]
3 thoughts on “[s]ballot[t]aggi. GUERCINI: NON SPOSI DEL PD, MA CONCUBINI”
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