AGLIANA. Una serata indimenticabile per chi – come chi scrive – è appassionato di questo lavoro, un lavoro pericoloso, che si fa per il “giornalismo”.
Prima, incontriamo il potente Francesco Mazzetti che, con il grembiule di chef, è impegnato allo stand della festa della birra e ci raggiunge per una protesta accesa per le nostre inchieste. Inchieste sacrosante, sulla buvette gestita da accoliti del Betti nel palazzo comunale; Francesco è da sempre stato protagonista alla corte di don Ferdinando Betti e ci redarguisce in malo modo: dichiarandosi una “persona per bene” lui (ma – sob – non chi scrive) e prosegue con tanto di minacce.
Afferma infatti di avere un dossier pronto sulla famiglia di chi scrive. Lo abbiamo consigliato a “usarlo”: a noi che della verità facciamo regola costante, i dossier non fanno paura, ma intanto ci sorprende che la pagina Fb del Mazzetti non sia più disponibile alla consultazione. Guasto tecnico o oscuramento prudenziale del noto immobiliarista piddìno?
Poi, in piazza Gramsci, sguarnita delle tradizionali bancarelle di dolciumi come annunciato dalle interviste raccolte ieri dai commercianti, veniamo informati dal lettore Alfiero Biagini, del rientro del Puparo Paolo Magnanensi, componente della locale segreteria Pd, già colpito da Daspo politico e non riconoscibile per causa di una barba a santone-guru che comunque gli dona, perché lo rende più autorevole: di questi tempi, l’autorevolezza serve e nel Pd, ce ne vorrà tanta al posto dell’autoritarismo imperante di vari capetti e commissari.
Ci ha contestato che non ne “poteva più” dei nostri pezzi; esordendo con un “Romiti… ora basta… tu hai rotto… falla finita, non voglio essere ripreso: chiaro? Ti proibisco di fotografarmi…”.
Ha ragione; la débâcle del Pd aglianese lo avrà seriamente stressato e comprendiamo il suo bisogno di sparire: quello che non riusciamo a capire è perché mai questi campioni di trasparenza e democrazia vadano subito in crisi se, dal momento che sono personaggi pubblici, qualcuno li prende per la giacca, li tira e fa loro delle domande, alle quali peraltro non rispondono mai. Mistero buffo democratico, direbbe oggi Dario Fo.
Si dice che Magnanensi abbia avuto uno scontro pesante con Eleanna Ciampolini, una specie di purga reciproca tra i protagonisti della disfatta del 9 giugno: lui le avrebbe contestato di avere rovinato tutto con la ridicola apertura in favore dell’accoglienza ai migranti che ha fatto perdere almeno 10 punti di elettorato; e lei, gli avrà contestato di avere sputtanato il partito con la storia delle primarie taroccate che voleva organizzare in favore di Vannuccini, collegato alla cordata delle lobbies denunciate dal Mangoni. Mica poco? De resto, però, anche gli amori più grandi e travolgenti finiscono, prima o poi, per andare in frantumi…
Una lite appena trafilata dagli spiragli delle finestre del Packy bar, dove è avvenuta la più drammatica edizione della riunione della segreteria del Pd Agliana, quella post 9 giugno con la nomina a segretario all’ex-assessore Alfredo Buscioni. Una bella gatta da pelare per chiunque… E Alfredo riceva per questola nostra piena solidarietà .
Insomma, ieri sera al popolo di Agliana, deluso per la mancanza della tradizionale sagra del pesce, privato dei chicchi e dei mandorlati, è stata consegnata la più ipnotica musica dell’Isola di Uait con la partecipazione – al basso acustico – del più famoso puparo pistoiese, ricomparso infine ad Agliana.
In questo caso, invece di “Buona la prima” sarà il caso di dire: «Buona l’ultima, Paolo!»
Alessandro Romiti
(alessandroromiti@linealinea.info)
2 thoughts on “scambi di ruolo. DOPO IL 9 GIUGNO DA DIRETTORI D’ORCHESTRA A MUSICANTI”
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