SCHIAVI E SERVI DI BANCHE E ‘BANCHISMO’ PER FORZA

La Caripit delle Piastre
La Caripit delle Piastre

PISTOIA-MONTAGNA. Dunque, è ufficiale: la Caripit, quella che un tempo era la Banca della città e che offriva i suoi servizi all’intera collettività provinciale, chiude i battenti in due zone della nostra Montagna – Le Piastre e Piteglio – secondo una logica di profitto e di interesse che umilia il concetto di stato sociale e impone la preminenza dell’economia e delle sue leggi sulla politica e non (come dovrebbe essere) il suo esatto contrario.

Qui non c’è destra né sinistra, qui c’è solo l’affermazione arrogante di un potere bancario che osa talvolta anche definirsi etico e, come dice una certa pubblicità, vicino alla gente.

Qui non ci sono aree metropolitane, comuni unici e aggregazioni politiche di vario genere e natura: ci sono solo consorterie banditesche che si possono permettere di dirigere la nostra esistenza secondo i loro capricci e i loro numeri. Perché la Politica è morta.

La Politica muore perché attraverso le leggi dell’economia che la dirigono, quando ci obbliga a “tracciare” i nostri soldi e i nostri risparmi se solo ci permettiamo di staccare un assegno che supera i mille euro, ma non ci consente di usufruire dei servizi in maniera corrispettiva e decente, allora, noi, gli schiavi di questa eurocrazia, abbiamo il diritto e il dovere di difenderci. In tutte le maniere.

Ci fanno soffrire gli interventi di alcuni giovani politici che danno per scontato il nostro, ma soprattutto il loro, finale: una globalizzazione e una mondializzazione, gestita dai poteri bancari, che tutto ingloba e tutto rende sfumato nel tempo: dai piccoli Comuni che si vuole fare scomparire con le loro anime e le loro tradizioni, fino alle città come la “vigliacca” Pistoia con un futuro nell’area metropolitana, altrimenti si perdono soldi…

La Caripit di Piteglio
La Caripit di Piteglio

Qualcuno ha presente Pompei? Cominciò essendo un piccolo nucleo urbano, divenne città, si sviluppò metropoli divenendo per quei tempi una megalopoli. Finì necropoli sotto un mare di ceneri e lava.

Vi dicono niente Roma, Milano, Napoli? Dovrà essere questo l’ineludibile finale o ancora ci potrà essere posto per quelle leggi naturali e quegli assembramenti a misura d’uomo ai quali, per salvarci, possiamo solo ritornare?

Fantasia, utopia, mancanza di senso del reale e della realtà? Può darsi, ma dalle grandi utopie sono nate le grandi rivoluzioni delle quali il Cristianesimo è l’esempio più lampante.

Allora, perché non poter credere in un altro mondo più giusto, più sano, più a misura d’uomo e non delle banche e del denaro?

Solo perché ce lo dice qualche professore delle banche che, scimmiottando quel bluff che è stato Monti, si fa grande così?

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