Berlusconi ha salvato il paese dalla sovietizzazione certa. Fino al 2015 era un idolo anche del Sindaco Pedrito Benesperi ma poi, in seguito, (sob!) quest’ultimo è stato guastato dal consociativismo e dai medici compiacenti che hanno certificato malanni inesistenti per le sue deliranti querele. Tutto torna, come disse il Vivarelli!
PISTOIA. Cari lettori schleiniani e non, (queste sono le moderne categorie della politica nazionale) ha sicuramente ragione il teologo Vito Mancuso sul Corriere del 13 giugno: del resto il popolo è come un gregge di pecore che chiede una “guida della strada” e lui, Silvio Berlusconi, ce la ha data!
Dunque è condivisibile la severa critica di cotanto autorevole studioso, all’amato Silvio: un esame apprezzabile, in quanto genuinamente ordinato alle note della recente realtà.
Diciamo che Berlusconi si è un poco satrapizzato nell’andare, ma lo avrei fatto anche io, ma chiunque, anche di voi lettori.
Probabilmente il processo è spontaneo, indotto dal necessario potenziamento dell’autostima, che è nella natura umana.
Esso è proporzionato dal carico di responsabilità connesse alle funzioni di governo. In questo senso è stato davvero “il Presidente” del Bel paese, che già era non donna di provincia ma di bordello (Dante Purgatorio c-VI).
Però, dobbiamo fare un passo indietro per comprendere il “fenomeno sociale Berlusconi”, che potrà essere qualificato nella sua autentica portata generale/storica e socio/culturale solo partendo dalle sue origini quale imprenditore puro, ancora intonso e non inquinato dalle inevitabili corruzioni- infezioni (in senso epistemologico/politico), indotte dall’azione di governo.
Di grande valenza è per questo scopo, la sua conferenza stampa estera del 1993 (e state attenti, che estera è un marchio di qualità, per come non dopata dalle corporazioni che ancora oggi snaturano la stampa italiana, ampiamente piddizzata come dimostrano le vicende locali con la chiusura del quotidiano Linea Libera richiesta dall’Ordine dei giornalisti della Toscana).
Ascoltatèla quì: dura 1 h e 22, ma li vale tutti.
Grazie Presidente Berlusconi!
Alessandro Romiti