In provincia di Pistoia sarebbero necessari ulteriori 70 bus per garantire il servizio di trasporto. “È doveroso dare risposte alle tante famiglie in attesa”
PISTOIA. “Siamo ormai all’alba della riapertura delle nostre scuole, con una ripartenza minata da dubbi, dalla assenza di regole, e misure, dai banchi alle mascherine ( si/no), con relativi danni “socio pedagogici” compresi, ai quali si aggiunge anche l’allarme trasporti.
Copit, da tempo cerca di progettare la migliore forma di trasporto a garanzia agli studenti, adeguandosi all’ultimo Dpcm del 7 agosto, oggi reso ancor più difficile dalla gara del trasporto pubblico locale, vinta da Autolinee Toscane entrata “ufficialmente” in sella dal 1° agosto ma, di fatto, al momento fuori da tutto.
7000 studenti e 105 corse circa, questi i numeri dello scorso anno scolastico, per la nostra Provincia, prima dello stop alle attività didattiche. Oggi, con il DPCM di Agosto ancora in vigore, viene imposta una riduzione del 40% della capienza nei bus, cioè circa 2800 posti in meno.
Come sarà possibile, dunque, garantire agli studenti di poter raggiungere le proprie scuole, quando sarebbero necessari ulteriori 70 bus per poter garantire il servizio?
A due settimane dal suono della campanella le famiglie ancora non sanno come potersi organizzare per la frequenza dei figli a scuola.
Per poter dare loro una risposta certa, data la grave situazione, e date le misure anticovid, sulle garanzie in merito al trasporto scolastico, occorre come minimo raddoppiare la corse, o pensare ad entrate differenziate.
Tutto ciò con quali mezzi, con quale sostegno? Ad oggi la Regione toscana non garantisce alcun supporto nè risorse aggiuntive.
Approssimazione e tanta confusione che fanno presagire un possibile rinvio dell’apertura dell’anno scolastico.
Il rimpallo di responsabilità, a partire dal Governo, per passare dalle Regioni, le Province, ed i Comuni, nonché le direzioni didattiche, mette in luce l’assenza di una visione d’insieme, e di politiche che per un ambito così importante, come lo è la Scuola, avrebbero dovuto avere alta attenzione e la preminenza su tutto.
A nome del mio gruppo politico Forza italia, mi attiverò nelle sedi opportune e chiederò ufficialmente chiarezza e risposte in merito, perché doveroso è dare risposte alle tante famiglie in attesa.”
Patrizia Manchia