
PISTOIA. L’assemblea regionale del Pd sabato 10 gennaio ha votato il regolamento per le primarie di partito 2015 per la presidenza della regione Toscana.
Il 15% di firme di iscritti del 2013 in 15 giorni. Sì, avete letto bene.
Questo significa: 9000 firme da raccogliere fra il 12 ed il 27 gennaio 2015 in tutti i territori provinciali e con sbarramento del 30% come tetto massimo per ogni singolo territorio, vale a dire circa 1000 firme per Provincia.
È stato rigettato l’emendamento presentato dai sostenitori del candidato Luciano Modica, con il quale si chiedeva di attenersi alle regole statutarie ed al testo quadro di regolamento: il 15% del totale di iscritti nell’anno precedente le elezioni a cariche istituzionali monocratiche.
L’anno di riferimento non poteva che essere pertanto l’anagrafe degli iscritti al 2014.
Il regolamento nazionale sul tesseramento prevede la chiusura al 31 dicembre dell’anno in corso, ma una circolare, spedita dai dirigenti del Pd regionale alle federazioni territoriali, due giorni prima dell’assemblea plenaria, ha stabilito – e solo per la Toscana (guarda caso!) – la deroga per la certificazione degli iscritti 2014 al 16 febbraio 2015.
Solo con questo espediente si è potuta giustificare la motivazione dell’impossibilità ad oggi di certificare il numero degli iscritti e si è voluto evitare di utilizzare come quorum necessario per le firme l’anagrafe del 2014.
Molti, circa la metà degli iscritti nel 2013, non hanno rinnovato la tessera nel 2014. Ma per il Pd Toscano poco conta la realtà dello stato delle cose. Ha contato produrre un regolamento per le primarie che fosse il più possibile capestro per chiunque volesse aprire un confronto.
Cavilli e machiavellici espedienti regolamentari sono stati messi in campo con protervia, per ovviare a un problema politico.
In Toscana il Pd compatto, da renziani doc a sinistra dem, vuole il secondo mandato dell’attuale presidente Enrico Rossi, senza se e senza ma, altro che primarie sempre e comunque.
A niente sono servite le pur numerose critiche ascoltate durante gli interventi in assemblea e provenute da più parti sulla gestione della regione in questo primo quinquennio.
Non si vuole che questo passaggio verso il Rossi-bis venga intralciato da primarie di partito e men che meno di coalizione (di fatto negate nel regolamento approvato) e dall’apertura di un confronto franco e diretto sui temi regionali anche scottanti.
Questi sono i fatti. Ero lì.
[*] – Membro dell’Assemblea Regionale Toscana Pd, ospite
Sarebbe interessante conoscere, a questo punto, nomi e cognomi di quelli che hanno votato a favore di questa sconcezza di regolamento.
E poi, sarebbe altresì utile capire come mai, e non da ora, il nostro caro Granduca Rossi goda di un così vasto ed immeritato consenso ed appoggio mediatico anche fuori Toscana. (Sabato scorso, ad es, faceva bella mostra di sè collegato alla trasmissione Ambiente Italia, che va in onda da Torino; è stato, forse più di una volta, gradito ospite di Lilli Gruber a Otto e Mezzo; gode di spazio sul mensile di Legambiente e chissà da quante altre parti).
Compreso questo, sarebbe il caso, con forti argomentazioni di merito, cominciare a “smontarlo” in maniera assai più incisiva di come si è fatto finora.
Piero Giovannelli