SE QUALCUNO SI COMPORTA CORRETTAMENTE, RISCHIA DI PASSARE DA BISCHERO

Federico Gorbi
Federico Gorbi

SERRAVALLE. Il consigliere Gorbi ci scrive:

“Alla televisione hanno detto che il nuovo anno porterà una trasformazione, tutti quanti stiamo già aspettando” recitava Lucio Dalla.

Sarà vero?

Il 2014 si è chiuso con lo scandalo della politica invischiata con la mafia romana e il 2015 si è aperto con lo scandalo, sempre a Roma, dei vigili urbani assenti la notte di capodanno.

Due casi identici, non perché si siano concentrati nello stesso luogo, ma perché dimostrano la bassezza alla quale è giunta la società italiana.

Chi si scaglia contro i politici corrotti dovrebbe infatti prima farsi un bell’esame di coscienza.

I politici corrotti, incapaci, birboni, arruffoni, spreconi e ladri esistono, anzi abbondano, ma sono il frutto di questa società.

A parti invertite, i vigili romani, dai banchi di Montecitorio o di qualche consiglio regionale, ruberebbero milioni di euro, si farebbero corrompere dalle varie mafie, chiederebbero il rimborso per spese illecite, si farebbero comprare la casa con vista sul Colosseo, ovviamente “a propria insaputa”!

E i politici, con indosso la divisa dei vigili urbani capitolini, manderebbero il certificato medico per capodanno, Natale e Santo Stefano.

Ognuno ruba per quello che può, secondo la posizione che la sorte gli ha dato.

Mi dispiace dirlo, ma sbaglia chi pensa che siano casi lontani da noi.

Anche nella nostra provincia, in qualche comune, c’è chi presenta certificati medici con una “certa regolarità”.

Le visite fiscali attestano che “il malato” è in casa e la cosa si chiude lì. Sì perché la visita fiscale deve solo verificare che si è in casa, non si viene affatto visitati dal punto di vista medico. Quindi è davvero molto semplice prendersi qualche giorno di riposo. Non è rubare?

Non è approfittare della posizione che si occupa?

Non è corruzione dell’anima come per i nostri politici?

La verità è che abbiamo perduto il senso dell’etica sociale, non ci interessa più nulla di quel bene comune, come lo definiva il filosofo Jaques Maritain, che non è la sommatoria di beni individuali ma è un bene di natura sociale, un bene che è bene per me ma anche per tutti.

Per questo non basta la lotta alla corruzione, della quale non vogliamo negare l’importanza, ma se avviene in modo isolato, potrebbe diventare un sottile alibi per evitare di entrare nel dibattito della critica alla realtà così com’è.

Sbaglia chi pensa che possa bastare la punizione per i corrotti, rimanendo in pace con la propria coscienza, senza mettere in questione i fondamenti della società in cui viviamo.

Sarebbe solo moralismo, sarebbero i discorsi da bar per i quali i politici sono tutti uguali, tutti ladri, salvo subito dopo correre al proprio posto di lavoro per approfittare della propria posizione per diventare ladri di polli sì, ma sempre ladri!

E allora ecco l’evasione fiscale nel settore privato (che si sente vittima rispetto ai tanti diritti di chi lavora nel pubblico), i super-stipendi di nullafacenti dipendenti pubblici (che però dicono che pagano le tasse mentre nel privato si evade), le raccomandazioni (perché “la spintarella per il figlio la chiedono tutti”), i concorsi truccati (perché “sì sono bravo ma se non faccio così mi fregano”), i sindacati difendi-fannulloni, le coop malandrine, gli incarichi agli amici degli amici, le cattedre universitarie regalate ai figli imbelli, la mediocrità fatta regina.

In tutto questo non c’è nemmeno la speranza che si possa cambiare strada, perché se qualcuno si attenta a redimersi, comportandosi correttamente, rischia di passare da bischero.

E allora giù, tutti ad arraffare quanto più possibile.

Ma siamo ad inizio anno, si annuncia una trasformazione, per dirla sempre con Lucio Dalla, ognuno ha certamente fatto dei buoni propositi e allora occorre essere ottimisti… almeno fino al prossimo scandalo.

Federico Gorbi

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