sei un avvocato? NESSUN PROBLEMA, PER ACCEDERE ALLA PROCURA DEVI SOLO PRENDERE L’APPUNTAMENTO

L’Italia è una Repubblica in-democratica, fondata sul lavoro dei pochi e i vantaggi dei molti. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione, troppo spesso interpretata ad hoc e contro la «gente comune»


Tra le vane speranze e il van dolore, ove sia chi per prova intenda amore…

E PRIMA DELLA FINE

DOMANDA IN BOLLO?


 

È sempre più famoso l’ultimo Pm sbarcato a Pistoia e intervistato da Massino Donati del Tirreno il 28 dicembre del 2019; quello che aveva promesso che avrebbe lavorato per aiutare la gente comune.

Ora sembra che, per aiutare anche altre categorie sociali (gli «avvocati comuni»), abbia deciso di adottare sistemi – come dice lui – adatti a valorizzare l’efficienza del servizio che dovrebbe essere garantito dall’amministrazione della giustizia a Pistoia.

Evidentemente il concetto di razionalizzazione nelle intenzioni del dottor Coletta s’identifica in un istituto non previsto all’interno del nostro disarmonizzato ordinamento.

Come Tom Col nega l’estrazione di copia dei fascicoli di cui i suoi sostituti chiedono l’archiviazione (è famosa la sua famigerata circolare interdittiva), pare che ultimamente il Pm abbia deciso di regolare, per gli avvocati, il “flusso e riflusso per la porta di dietro” (o incolti, è citazione del Goldoni della Bottega del caffè!) lassù nei suoi uffici del Terzo Piano, con l’adozione non della semplice esibizione della tessera professionale di avvocato, ma con la fissazione di un formale appuntamento. Parrebbe d’essere dal dentista.

Se si continua di questo passo, dove andremo a finire? A dover presentare formalmente domanda di udienza dal re scritta su pergamena e con il sigillo di Bonifacio VIII?

«Ma allora non lo vuoi capire che io la sorella di Luca Turco non la intercetto!»

A Pistoia, dall’arrivo dell’ultimo Pm, è tutta una corsa a ostacoli sempre più impegnativa. E lo sarà ancor più perché – stando a ciò che lui stesso ha detto in pubblico su Tvl-Bardelli al Canto al Balì – Coletta non si lascia prendere dal vortice delle sue «prossimità sociali» (eccezion fatta pe la sorella del suo superiore fiorentino Luca Turco).

Noi di Linea Libera siamo convinti che se la Camera Penale di Pistoia non soffrisse della “sindrome del suddito”, ogni volta che il Pm introduce certe “novità migliorative” di questo genere, essa si presenterebbe a Alboino come Bertoldo nel famoso libro di Giulio Cesare Croce: camminando all’indietro con le terga verso il re, per non chinarsi dinanzi a lui.

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


Schema Bertoldo

 

Se il generale Vannacci istiga all’odio razziale e finisce sotto inchiesta, cosa dovremmo fare a chi, lì per servire con disciplina e onore il paese (che non c’è più), viola per primo, gratuitamente e senza pudore, i diritti umani di uguaglianza e libertà di opinione con l’avallo di Csm e Cassazione?


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