PISTOIA. Recupero ex Ospedale del Ceppo e partecipazione. Essendo questo un intervento che cambia il volto della città, ci preme sottolineare che Sel partecipò attivamente alla stesura del programma del Sindaco, e siamo qui oggi a rivendicare di aver ripetutamente chiesto e fatto inserire nel programma un capitolo sulla partecipazione dei cittadini.
In questi anni più volte ciò è stato richiamato, richiesto e scritto persino sulla stampa locale, perché purtroppo in questa città, addirittura nell’attuale mandato amministrativo, i progetti di democrazia partecipativa sono stati assai pochi e spesso l’amministrazione è stata criticata per questa assenza; nello specifico notiamo una totale mancanza anche nel progetto di rigenerazione dell’area ospedaliera del Ceppo.
I percorsi partecipativi devono essere informati, strutturati, delineati in modo da precedere le decisioni e permettere a tutte le persone, le realtà associative ed i comitati della città di conoscere le questioni e le relative (se ci sono) controdeduzioni. Altrimenti sono assemblee d’informazione e discussione, quali per esempio i due convegni durante “Leggere la città” e uno promosso da un associazione, su come e cosa realizzare.
Comunque in parte ci sarà un momento partecipativo aperto, ma solo per una pezzo del Ceppo, per la “Casa della città” e “Urban center”. È stato finanziato dalla Regione un progetto di partecipazione al riguardo e due esperti “facilitatori”, scelti tramite bando pubblico, tra alcuni giorni, condurranno questo percorso.
Altra cosa se (come avevo scritto lo scorso anno) avessimo discusso, preliminarmente, di tutta l’area che andremo a recuperare, ivi incluse funzioni, modalità e finanziamenti in un libero e ampio confronto su tutta l’area interessata.
Dal programma di mandato 2012-2017 del Sindaco Samuele Bertinelli “la città di tutti” “Gli strumenti della partecipazione”, pag. 28: “Partecipare significa stabilire rapporti qualificati di comunicazione che presuppongono rispetto e ascolto reciproco, circolazione delle informazioni e trasparenza. Processi che devono avvenire prima che le decisioni siano prese e i cui risultati devono pesare nelle decisioni, attenendosi a uno stile di governo che faccia dell’ascolto la propria cifra caratteristica, e utilizzando per questo tutti gli strumenti, dai più tradizionali a quelli offerti dalle nuove tecnologie della comunicazione”.
Costruire un percorso virtuoso per riallacciare i legami più che mai lacerati tra politica ed istituzioni e cittadini è una volontà che deve essere dimostrata nella contingenza materiale delle scelte, non solo in documenti che, per quanto significativi nelle loro indicazioni di principio, rischiano di rimanere lettera morta. Se l’amministrazione ha realmente questa volontà lo dimostri non a noi, ma a Pistoia ed ai pistoiesi.
Lascia perplessi (per le attuali difficoltà sul mercato immobiliare) che molte delle cifre sulle risorse per recuperare le aree in questione, chr si basano su vendite di immobili sul mercato, siano di proprietà Usl, che servono per finire di pagare il nuovo San Jacopo. Identica modalità sarà adottata dal Comune di Pistoia (attraverso dismissioni sul libero mercato di immobili di proprietà dell’Ente) da destinare al recupero degli immobili che saranno concessi in uso gratuito per 35 anni dalla Regione.
Inoltre suscita perplessità e contrarietà che si destini una buona parte del monumentale monastero a destinazione commerciale per il piano terreno dell’ex Convento di Santa Maria delle Grazie, e più precisamente come previsti nel R.U. per esercizi commerciali di vicinato e di mantenere per le altre parti le destinazioni d’uso già previste dagli strumenti urbanistici sopra richiamati, e più precisamente destinazione d’uso direzionale per il primo piano dell’ex Convento.
[*] – Sel Pistoia, ospite