PISTOIA. Siamo sicuri che le telecamere poste sul Viale Adua e sul Viale Matteotti, nei pressi di alcuni semafori, creino solo l’effetto positivo di indurre gli automobilisti a rispettare il codice della strada?
La domanda sorge spontanea quando nasce l’incertezza delle modalità della loro funzione.
Spieghiamo meglio: quelle telecamere “alte”, a differenza degli autovelox, immortalano le macchine quando viene bucato il rosso o quando, pur essendo giallo, la macchina arriva da lontano.
Il punto è che se è chiaro a tutti che col rosso ci dobbiamo fermare, nel caso in cui si accenda il giallo l’automobilista non può certo valutare la distanza dal semaforo a cui si trova, con la sola conseguenza di inchiodare ogni qualvolta, pur essendo in prossimità dell’incrocio e con le altre macchine che giungono da dietro, scatti il giallo.
È stato infatti inserito un terzo colore, oltre al verde e al rosso, per evitare lo stacco secco tra la marcia e la frenata, così da evitare eventuali tamponamenti. È però evidente che se viene sanzionato anche il passaggio col giallo, come in questo caso, tale misura di sicurezza viene meno.
Ed è il solito, esatto caso, che abbiamo già posto sotto i riflettori, riguardante le decine di nuovi dissuasoridi velocità installati in città, comprese alcune strade completamente buie, come la via Montalese.
Anche in questo caso non importa che l’autovelox non sia segnalato e che quindi non dovrebbe funzionare, poiché l’automobilista, trovandoselo sulla destra all’ultimo momento, tenderà a frenare improvvisamente.
Le sanzioni per le infrazioni del codice della strada sono dovute: ma c’è una sostanziale differenza tra sanzionare comportamenti scorretti e istituire, di fatto, una nuova tassa occulta e che genera dei seri rischi per gli sventurati che decidono di mettersi alla guida.
Insomma, è noto che a Pistoia (ma anche altrove) gli automobilisti non abbiano vita facile: se ne sono lamentati anche i Vigili Urbani.
[Lorenzo Zuppini]
