sepolcri&sarcofaghi. MA CHIEDERE LA CERTEZZA DEL DIRITTO A PISTOIA DEVE ESSERE NECESSARIAMENTE REATO?

Una domanda da rivolgere ai vertici del nostro tribunale, dal presidente Maurizio Barbarisi, al capo della procura Tommaso Coletta, sotto il cui sigillo la giurisdizione sembra essersi irragionevolmente inasprita sul nulla…


Nella città di Vanni e di Cino chiedi la legge e ti tocca il confino


OVE TUTTO VA BENE ED È PERFETTO

TU DEVI SOL TACER RESTANDO A LETTO


 

 

Stamattina leggo due o tre sprìzzoli di notizia. Come ogni mattina.

Mi sembra di capire che il non-presidente, capo dell’opposizione alle truppe (fin troppo allineate) della pavidissima Meloni, perché il muto bianco è più comunista della Schlein dal momento che è anche cattolico, da qualche parte ha citato Manzoni.

È roba da tempi nostri: il muto è, infatti, un classe 41 (23 luglio), narciso come di solito i leoni – o altrimenti non starebbe lì a fare da argine alle destre, se responsabilmente capisse che se è non-presidente 2 per legittimità, ma solo per lo sfacelo della sua repubblica tradìta da lui stesso. Napolitano, almeno, se ne tirò dignitosamente fuori.

Un altro sprìzzolo me lo prendo in faccia da Il Messaggero, giornale per il quale seguivo lo sport (serie D, Umbria-Toscana-Sardegna), quando ancora il discutibile/discusso sostituto Claudio Curreli non era ancora nato (anni 60). Quel rigido inquisitore che, nonostante i danni inflitti alle sue vittime (penso a padre Fedele Bisceglia), ha l’ardire di insegnarmi come si fa il “giornalismo montanelliano”, proprio lui che non sa fare – mi avvalgo, qui, del diritto dell’art. 21, che gli è ignoto come molti altri, del resto…) neppure il proprio mestiere. E ben si vede.

Il giornale romano di via del Tritone mi parla di concorsi truccati in magistratura. Una segnalazione (scrive il quotidiano) svela l’inciucio e succede un po’ di cosiddetto casino. Accidenti! Ma i magistrati (specie quelli delle procure, come a Pistoia) non erano tutti santi per definizione?

Terza sollecitazione. Il mio solito lettore rompipalle, che sta sul pezzo da mattina a sera e che mi fa da segretario personale perché, come una balena con i fanoni, mi filtra tutta l’acqua sporca della nostra disgustosa provincia aperta a varie esperienze di corruzione, mi invia le immagini della cerimoniosa Tvl di Luigi Egidio Bardelli, con le quali la “guardia medica del penale pistoiese” (leggi procura) celebra la strage di Capaci.

È ovvio che misi rizzino i capelli pur se sono calvo. Ho la stessa reazione che proverei nell’ascoltare un conclamato prete pedofilo che mi parlasse del peccato della «bambinorum inculazionem».

La notizia del Messaggero

Per chi faceva la toelettatura ai cani prima di dedicarsi alla difesa degli stronzi in aula, chiarisco che l’espressione è latina sì, ma maccheronica. Quindi satiricamente corretta. Chi ha “sventole” per intendere, intenda (o in tenda, se studente universitario con problemi di affitto).

Mi viene in mènte – diceva sempre la mia collega di dottorato Emilia, sicula, ma nata in Sardegna –, mi viene in mènte una mia esperienza di cui sto per parlarvi.

Intanto, nel 1999, la procura pistoiese era stata allertata sul concorso fasullo del mai-comandante Nesti. Ma nessuno mai fece niente: non si interviene con un collega, sia pur non togato, come il dottor Adrea Alessandro…? Eppure il pronostico era chiarissimo: e non eravamo certo stati noi di Linea Libera a scrivere quella segnalazione!

Qualche lustro dopo – siamo già nel 2015 – da perfetto imbecille, stalker, delinquente seriale, aggressivo, fascista pericoloso qual sono stato definito dalla “congrega al potere”, da indubitabile spregiatore delle «autorità costituite» e perciò sgradevole alla Gip Patrizia Martucci, seriamente impegnata a sbagliare ogni tre per due, arriva a Pistoia Paolo Canessa e, dando segni di cambiamento (poi regolarmente aborted) rispetto alla procura del “Del Danno” (posso fare una battuta, F.F. Grieco?), gli invio alcune decine di segnalazioni di promozioni nell’Usl, territorio pistoiese, tutte rigorosamente ad personam. Perché se io già so prima chi sarà promosso, è ovvio che i colloqui destinati a promuovere sono viziati dal puzzo di truffa. Ai danni del popolo lavoratore, che non conta secondo la definizione del Marchese Del Grillo.

Ha avuto séguito questa cosa? Una volta Paolo Canessa me ne parlò, pregandomi di mandargli tutte le ulteriori segnalazioni. Poi non so che sia successo: il parto è andato a finire in un aborto.

Del resto in procura a Pistoia sanno tutti benissimo – per esempio – di decine di incidenti e infortuni in ambito Asl (con prognosi di oltre 40 giorni), ma il F.F. Grieco l’ha a noia se glielo ricordiamo.

E Curreli & C. non sanno, forse, che a Vicofaro ci sono almeno 130 clandestini, ma niente fanno per l’applicazione delle norme di legge, e si perdono dietro all’unico clandestino che tale non è (me in persona), mentre la procura manda gente ai domiciliari proprio là, pur sapendo che tutto, a “casa” di don Biancalani, è fuori delle regole di dio e degli uomini?

Gente sull’orlo di una crisi di sonno. 1

Perciò nessun effetto mi fa se, per ricordare Capaci e la mafia e gli alti valori della legalità, si impegna a parlare un sostituto famoso (oltre che per la sua fede per il Napoli calcio) per avere ottenuto la residenza in una casa senza porte e senza finestre per motivi scolastici suoi personali, noti a tutti e da tutti taciuti. Non lo ritengo onorevole, dottor Boccia! Proprio lei che sognava di essere un paladino fino dalla più tenera età (scarica Pdf da qui).

Nessun effetto mi fa se a Pistoia giunge un procuratore capo che rovina un maresciallo della finanza e favorisce la protezione della dottoressa Lucia Turco, sorella del procuratore aggiunto di Firenze, Luca Turco, perché il sangue non è acqua e – come diceva un mio maestro del liceo Forteguerri – la razza padrona si permette di fare quello che vuole.

Nessun effetto mi fa se a Pistoia il sostituto Curreli – che non era ancora nato quando io già seguivo la serie D per Il Messaggero di Roma, girone tosco-umbro-sardo – fa i comodi suoi a fianco della consorte Nicoletta Maria Curci sua collega (non ammissibile) nello stesso tribunale, e difende, con un accanimento, a mio avviso molto più che sospetto, gente che vanno da amministratori a funzionari, a dirigenti, a mai-comandanti, a mogli di mai-comandanti etc. etc. etc., utilizzando il proprio potere (è una mia opinione, ma non del tutto infondata, credo) non per fini di legalità, ma per obliqui, inconfessabili interessi. Io lo scrivo e nessuno mi denuncia: dico, allora, la verità o no?

Gente sull’orlo di una crisi di sonno. 2

Se qualcuno vuol farmi tacere su questi temi – che insultano molti altri magistrati che lavorano «con disciplina ed onore» anche a Pistoia – ha un solo modo per farlo: una fucilata, come detto dall’avvocata Pamela Bonaiuti in aula, per il riesame del sequestro di Linea Libera il 18 maggio scorso. Ma se mi accadesse qualcosa, sapete – lo ripeto e lo sottolineo – a chi pensare, a chi rivolgervi. Per il resto la giustizia a Pistoia non può che fare una sola impressione. E non delle più confortanti.

Sicché occorre fare con essa come con i campi sfruttati a coltura intensiva: dobbiamo lasciarli riposare un po’ spostando le semine altrove. Danda est aliqua pueris remissio, ai ragazzi occorre dare un qualche attimo di pausa rispetto alla scuola (Quintiliano). Ai pistoiesi occorre dare un po’ di respiro rispetto a questa desolante congerie di provvedimenti giudiziari che portano solo guai costruiti ad hoc e per giunta senza logica e senza cervello.

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


Forse nei prossimi giorni, se Curreli & C. non tenteranno ancora di distruggere questo libero giornale, pubblicherò l’intera corrispondenza con Paolo Canessa. Con anche i nomi dei promossi da direttore generale dottor Roberto Abati, uno dei protettori della non-giornalista Daniela Ponticelli, peraltro prediletta dall’attuale presidente dell’ordine, Giampaolo Marchini.
Se il giornale sparisce di nuovo, venite a cercarmi al carcere dello Spielberg.


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