sequestro discarica. IL COMITATO NO CASSERO AI “POLITICANTI DI MESTIERE”

Casalguidi. I sigilli alla discarica del Cassero

SERRAVALLE. Sul sequestro della discarica del Cassero interviene oggi il Comitato No Cassero:

Sabato 4 marzo, a otto mesi esatti dall’incendio colposo che il 4 e 5 luglio si sviluppò alla discarica del Cassero provocando una nube tossica che per circa 20 ore si diffuse su una vasta area, anche oltre il Montalbano, il Tribunale di Pistoia, al termine della propria indagine, ha decretato il sequestro della discarica con la denuncia del presidente e del direttore generale di PistoiAmbiente.

A nessuno è venuto in mente di analizzare le motivazioni, ossia che tale provvedimento si è reso necessario per porre termine al prosieguo di un reato in essere.

I nostri politicanti di mestiere hanno utilizzato tutta la retorica di cui sono maestri per cercare di pulirsi le mani sporche che sanno bene di avere.

Il signor Patrizio Mungai, sindaco di Serravalle Pistoiese, si era consociato con l’azienda coprendo la loro scientemente falsa ipotesi di dolo dell’incendio, sostenendo tutte le loro bugie sui rifiuti accolti nell’area interessata dall’incendio, non volendo imporre le visite di controllo di esterni (compreso la commissione consiliare della sua amministrazione).

Al signor Mungai, se conosce la dignità e la coerenza, consigliamo di volersi autodenunciare per concorso morale in disastro ambientale. In quanto ha coperto in ogni maniera l’azienda.

Casalguidi. Fuoco alla discarica del Cassero

Come Parte civile si presenteranno i tredici cittadini che hanno firmato l’esposto, che ha portato la Procura ad indagare oltre le indagini “d’ufficio”; si presenteranno i 1.800 cittadini che hanno firmato la petizione che chiedevano la chiusura della discarica; cittadini che il sindaco ha ignorato e che adesso non può affermare di rappresentare.

Alla signora Fratoni Federica, assessore all’Ambiente della Regione vogliamo dire che la politica non la si fa con la retorica ma con i fatti, le azioni, la pratica. E i suoi fatti e la sua pratica ci dicono che ad appena un mese dall’incendio colposo della discarica lei ne ha autorizzato la riapertura.

Ritenendosi dispensata dall’attendere le risultanze delle indagini della Procura. Indagini che oggi contraddicono il suo operato ma soprattutto smentiscono i tecnici della sua agenzia (intesa: regionale), ossia l’Arpat di cui lei ancora sostiene il maldestro operato.

Anche lei, signora Federica Fratoni, se conoscesse la dignità e la coerenza, si autodenuncerebbe per concorso morale in disastro ambientale.

Lei, non solo ha coperto i reati commessi dall’azienda, ma ancor peggio ha riaperto la discarica nonostante le indagini ancora in corso. E questo, forse, non rappresenta un reato?

LA DISCARICA DEL FOSSO DEL CASSERO

Casalguidi. La discarica del Cassero

In venti anni di vita: due incendi colposi; il coinvolgimento in una indagine nazionale (con arresto e successivo licenziamento del Direttore del tempo) per un traffico illecito di rifiuti pericolosi; tre sequestri operati dall’autorità giudiziaria; diversi altri inizi di incendio, per fortuna immediatamente domati dal personale della discarica; diversi altri incidenti “minori”; fuoriuscita, ben documentata, di polveri e maleodori; licenziamento di un operaio responsabile di aver diffuso foto di un incidente interno; titolari dell’azienda condannati per vari reati legati alla loro attività imprenditoriale.

Ed è una discarica di rifiuti speciali industriali, non un laboratorio di zoccoli.

Cari signori Mungai e Fratoni, non vi sembra che ci siano tutti i presupposti per chiudere definitivamente la discarica del Cassero?

Vogliamo ricordarvi:

Decreto Legislativo 13 gennaio 2003 n° 36, art. 12 (procedura di chiusura) – c) sulla base di specifico provvedimento conseguente a gravi motivi, tali da provocare danni all’ambiente e alla salute, ad iniziativa dell’Ente competente per territorio.

Comitato No Cassero

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