SERATA TRIP HOP CON I MORCHEEBA

I Morcheeba
I Morcheeba

PISTOIA. La pioggia e l’improvviso irrigidirsi di una temperatura afosa e fastidiosissima terrà forse qualcuno lontano da piazza del Duomo stasera, dove va in scena la terza serata del Festival Blues, notte targata reggae e ragamuffin con il padre spirituale di tutta la cultura centroamericana della musica, Lee Scratch Perry, un quasi ottantenne per nulla spaventato dagli eventuali flop e dal sicuro incedere del tempo.

Domani, la falsa riga dell’esaltazione di culture jamaicane sarà puntellata di nuovo dal concerto dei Morcheeba, che sono la pietra miliare della serata di domenica. Gruppo trip hop, con il trascorrere degli anni si è modificato parecchio, senza in compenso perdere l’anima dub, che avvicinata alle tecnologie sint e diavolerie al seguito, ha definitivamente esaltato la formazione come una delle band di maggior respiro e rispetto nel mondo soul dell’elettronica.

La voce poi, di Skye Edwards, è una di quelle che si dimenticano con molta difficoltà e tempo permettendo (è lo spettro dei live, la bizzarrìa atmosferica), la domenica del dì di Festival si profila parecchio easy.

Anche domani, come le tre precedenti serate, il cartellone dell’evento di piazza del Duomo contempla, in scaletta, l’esibizione di una delle band vincitrici delle Selezioni alla quale seguiranno gli artisti assoldati alla bisogna, che sono, in ordine di apparizione, JJ Viannelo Confidential Swing & Soul Orchestra e la Fantomatik Orchestra, le due band che apriranno il palcoscenico e la voglia di seguire ritmicamente il sound dei Morcheeba.

E visto che per tirare le somme, tra gradimento e incassi, c’è ancora l’altra metà del Festival da consumarsi, si può invece fare un piccolo briefing sulla sicurezza e la civiltà. Per la prima, al di là di un massiccio dispiegamento di agenti, civili e militari, nulla sembra destare preoccupazione, né far paventare impennate di disordini; per la seconda invece, al di là dei buoni propositi della macchina organizzativa comunale che ha progettato un meccanismo che potrebbe anche funzionare, non si può dire altrettanto, ma quasi tutto per colpa della demenza senile che prende in ostaggio parecchi, troppi giovanotti repressi

Dopo l’esibizione dei Negramaro, al battesimo e quella di Robert Plant, ieri sera, a casse acustiche scollegate e riflettori spenti ci siamo immersi tra il popolo della notte del centro, registrando, con pietoso e commovente disappunto, alcune isteriche esternazioni di ragazzotti che sembrano essere usciti, da poche ore, da case di correzione: è la cultura delle curve degli stadi, dove i vandali restano impuniti o al massimo, rischiano il daspo.

Qui da noi, però. Altrove, invece, per il terrore di pagare un fio spropositato, ma educativo, in relazione all’innocenza delle loro demenze, gli stessi idioti tacciono, o preferiscono addirittura non uscire di casa.

Perché in pubblico, gli imbecilli, fuori da questo paese (la p è minuscola per forza, don Matteo) pagano tasse altissime!

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