serravalle. AMMINISTRATIVE 2022, IL PD: “C’ERANO LE CONDIZIONI PER RESTARE TUTTI UNITI MA RIFONDAZIONE E COMUNISTI HANNO FATTO UN’ALTRA SCELTA”

Il comunicato stampa integrale in risposta alle dichiarazioni di Giulia Romani candidata Sindaco di Rifondazione e Comunisti

 

Sandro Cioni

SERRAVALLE. Non era nostra intenzione polemizzare con Giulia Romani, candidata sindaco di Rifondazione e Partito Comunista: per noi, l’avversario da battere non è lei ma la destra. Tuttavia, le sue dichiarazioni, riportate su “Il Giornale di Pistoia” dell’ 08 Aprile, ci obbligano ad intervenire per consentire agli elettori di valutare sulla base dei fatti.  

Il confronto con Rifondazione è iniziato il 03 Luglio dello scorso anno quando gli abbiamo esposto i “capisaldi politici e programmatici” che intendevamo proporre a loro e a tutte le forze di centrosinistra. Il confronto è andato avanti fino a Gennaio producendo, con il contributo di tutti, un programma per Serravalle condiviso anche da Rifondazione, fatta eccezione per alcune questioni, non chiaramente definite dal livello regionale dei Partiti, tra cui l’ipotesi di far confluire in un’unica società la gestione dei servizi pubblici in Toscana, (multiutility rifiuti, acqua, gas ecc.).

Riguardo al candidato a Sindaco lo scorso Gennaio, a precisa domanda del PD, il segretario locale di Rifondazione rispose che non c’erano riserve nè su Silvano Barbasso, nè su Sandro Cioni allora candidati alle “primare del PD” indette dopo che Rifondazione e gli altri Partiti presenti al tavolo di trattativa, ci dissero di non avere candidati da presentare ad eventuali “primarie di coalizione” e di non condividere quel metodo per decidere la candidatura a Sindaco.

Quindi, sul programma ed il candidato a Sindaco, nessun problema, l’unica vera difficoltà per Rifondazione, era la presenza di Italia Viva che a livello nazionale, su alcune questioni, aveva posizioni diverse dal resto del centrosinistra.

Il 03 Febbraio, per superare lo stallo, sottoponemmo alla firma dei Partiti un “accordo di coalizione” nel quale, tra l’altro, si legge : “… pur essendoci tra noi, a livello nazionale idee diverse su vari temi, nell’esclusivo interesse dei cittadini di Serravalle, intendiamo collaborare, su un piano di pari dignità, per definire il programma ed una lista qualificata e in discontinuità con le Giunte del passato; i nostri Partiti condividono i valori della Democrazia nata dalla Resistenza ed affermati nei primi 12 articoli della Costituzione e per questo, si impegnano una volta eletti, a revocare la cittadinanza onoraria a Mussolini e a promuovere la memoria degli avvenimenti e di quanti contribuirono alla Resistenza e alla liberazione; i nostri partiti si impegnano per uno sviluppo ambientalmente e socialmente sostenibile, efficiente e produttivo ma nel rispetto dei diritti dei lavoratori e con l’obbiettivo del superamento della precarietà, per la sicurezza del lavoro e nel posto di lavoro”.

La presentazione della candidatura Romani

Insomma impegni chiari e di sinistra ma, nonostante questo, alla vigilia della firma, i vertici di Rifondazione Comunista ci informarono che forse avrebbero sottoscritto l’accordo superando “il problema Italia Viva”, a condizione che il PD gli garantisse un posto da assessore.

La risposta scontata fu che in caso di vittoria, il Sindaco, nella scelta degli assessori avrebbe considerato gli eletti di Rifondazione sullo stesso piano di tutti gli altri, tenendo conto della competenza e delle preferenze ottenute.
Questi sono i fatti, documentabili.
Il resto è noto: Rifondazione ha deciso di “uscire” e presentare una propria lista, mentre Partito Democratico, Articolo1, Europa Verde-Verdi, Partito Socialista Italiano, Italia Viva e Movimento 5 Stelle hanno scelto di formare la coalizione “Insieme Centrosinistra per Serravalle” con Sandro Cioni candidato Sindaco.

A nostro avviso, ma a giudicare saranno gli elettori di sinistra, c’erano le condizioni per restare tutti uniti, ma Rifondazione ha, legittimamente, fatto un’altra scelta.

Quello che non è accettabile è il voler motivare quella decisione travisando i fatti e perfino entrando nel merito della vita interna del nostro Partito parlando di “vergogna” ed emarginazioni inesistenti.
Il Partito Democratico ha fatto un percorso partecipato, lineare e trasparente di cui andiamo orgogliosi, dalla stesura del programma, alle “PRIMARIE” per scegliere il candidato a Sindaco alle quali, per Statuto, possono concorrere tutti, iscritti ed elettori. Siamo quindi un Partito aperto, che “include” e non “emargina”, nè i giovani, (il 20% dei nostri candidati ha meno di 35 anni e 1 su 3 ne ha meno di 45), nè nessun altro.

Ci fa piacere che Giulia Romani apprezzi Simona Querci, una nostra iscritta che è ai vertici del PD provinciale e regionale, che poco più di un anno fa è stata candidata a consigliera Regionale risultando la prima dei non eletti e se, come ci auguriamo, Federica Fratoni vincerà le elezioni comunali di Pistoia, tra pochi mesi sarà la prima serravallina a sedersi in Consiglio regionale.

Una compagna che ha avuto il privilegio di rappresentarci per molti anni in ruoli istituzionali importanti e che per noi è e rimane una risorsa importante.

In conclusione il PD, per la scelta di Rifondazione, è dispiaciuto ma non preoccupato, perchè ha fiducia nella capacità degli elettori di sinistra di saper distinguere tra chi vuole unire e chi dividere in un Comune dove si vota a turno secco senza ballottaggio, tra chi, come la Romani, ora è candidata con Rifondazione mentre nel 2017 era candidata con Lunardi e noti esponenti di Fratelli d’Italia e Forza Italia e chi come Cioni si è candidato sempre col Centrosinistra, tra chi ha la possibilità di vincere riportando il Comune al Centrosinistra e chi non ne ha.

[corsini —pd serravalle]

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