SERRAVALLE. Lunedì sera si è svolta la seduta del Consiglio Comunale per discutere e votare il Bilancio di Previsione 2016.
L’Assessore Fedi durante la sua relazione ha sottolineato l’enorme difficoltà incontrata quest’anno per i notevoli tagli applicati ai trasferimenti da parte dello Stato e della Regione, soprattutto nel settore del Sociale e della Pubblica Istruzione.
È la stessa lamentela ormai ripetuta all’infinito negli ultimi anni, che ha un oggettivo riscontro nel malgoverno a livello regionale e nazionale e che però ci si guarda bene dal contrastare, assumendo all’occasione solo l’espressione del disappunto e della costernazione.
Fedi informa che, per affrontare l’emergenza , si è resa necessaria un’opera di razionalizzazione delle spesa, per evitare tagli ai servizi e l’aumento di tasse e tariffe. E in che cosa consisterebbe questa ottimizzazione? Nella rinuncia alla pulizia dei locali pubblici e alla manutenzione: quindi i cittadini di Serravalle quest’anno vivranno nella sporcizia, nell’incuria e nella mancanza di sicurezza.
Di contro però il Comune risparmia quest’anno la somma di 44mila euro del Sociale (cosa che naturalmente si è omessa di riferire), perché alcuni servizi agli anziani e ai disabili sono stati trasferiti alla Società della Salute e la Giunta, nonostante la riduzione della spesa, cancellando il vecchio progetto di inserimento dei disoccupati nel mondo lavorativo per la sua inutilità (da noi a suo tempo ampiamente criticato, senza trovare ascolto), non ha attivato nessuno intervento sostitutivo a favore dei cittadini senza lavoro.
Tutti i servizi quindi non sono stati mantenuti. Non solo. Lo stesso Assessore si è detto preoccupato per le minori entrate (circa 75.000 euro) dovute all’addizionale Irpef, che in maniera evidente fotografano una situazione di progressiva povertà nel nostro territorio, e per il forte aumento della somma destinata al fondo Crediti di dubbia esigibilità, richiesto per far fronte al fatto che i cittadini di Serravalle non riescono a pagare le tasse; tuttavia, nonostante il quadro allarmante, i tagli della razionalizzazione delle spese non hanno minimamente toccato il settore Cultura, che anzi registra maggiori uscite. Le spese per gli eventi culturali – come ha sottolineato con vanto e fierezza l’assessore Querci – avrebbero finalità socio-educativa: servirebbero a far sorridere e a donare un po’ di serenità soprattutto a quei bambini che non possono permettersi molti svaghi a causa della crisi economica.
Ma che logica è questa? In qualità di assessore non si è preoccupata piuttosto di alleggerire alle famiglie il peso della crisi, diminuendo per esempio tasse e tariffe, che risultano per molti eccessivamente alte? Noi abbiamo più volte proposto – in sede di assestamento di bilancio, di rendiconto finanziario e di previsione – di utilizzare la parte di avanzo di amministrazione libera da vincoli (ultimamente circa 300.000 euro) proprio per abbattere le tasse e il costo delle tariffe, ma tutti i momenti per la Giunta risultavano sbagliati per prendere in esame la proposta, ritenuta anche tecnicamente inattuabile; perché non dire che non c’è mai stata e non c’è nemmeno adesso la volontà politica di farlo?
Meglio continuare a far sorridere i bambini lasciando piangere però i genitori che non arrivano a fine mese.
Elena Bardelli
Consigliere Comunale Fdi-An