SERRAVALLE. Nell’ultima seduta consiliare la giunta ha proposto una variazione di bilancio per far fronte alle minori entrate dovute agli oneri di urbanizzazione e ai proventi della discarica, e per far decollare il progetto di riqualificazione dell’area impianti scolastici e sportivi – comunemente detto “progettone – che prevede l’alienazione di sei immobili comunali (villa Montaletto; la ex scuola elementare di Cantagrillo; la piccola palestra in via del Comune; gli spogliatoi di via Bucigattoli, a servizio del vecchio campo sportivo; l’asilo nido “Il Bruco”; la palestra comunale di via Montalbano) per finanziare la realizzazione di altrettante opere di interesse pubblico (un nuovo asilo nido nelle vicinanze del Polo Scolastico; un campo sportivo sussidiario, nei pressi del campo sportivo principale di via Forti; una palestra polifunzionale con nuovi spogliatoi a servizio del campo sportivo principale e del sussidiario; un parcheggio e sistemazione a verde nel vecchio campo di calcio; interventi di arredo urbano nei pressi di queste opere).
La manovra finanziaria prevista è pari a 440 mila euro prelevati dall’avanzo di amministrazione disponibile per sopperire alla diminuzione degli introiti nella parte investimenti e a 420 mila euro per accendere un mutuo che possa permettere la progettazione inerente alla riqualificazione urbana, suddivisa in tre lotti, per la quale si prevede la spesa complessiva di circa 7 milioni e 300 mila euro in tre anni.
Il nostro voto è stato decisamente contrario per entrambe le operazioni.
Per quanto riguarda gli oneri di urbanizzazione abbiamo sempre sostenuto che queste somme costituiscono sempre entrate molto incerte, legate alla crisi economica e all’andamento del mercato del “mattone”, sulle quali non si può assolutamente costruire un bilancio; siamo stati sempre stati contestati, ma purtroppo i fatti ci danno ragione.
La diminuzione dei proventi della discarica è stata causata da un evento fortuito e imprevedibile – l’incendio dello scorso luglio – ma il dato di fatto deve indurci a riflettere: Serravalle Pistoiese è un comune virtuoso solo grazie alla attività dell’impianto del Cassero; per questo, anche in vista della futura cessazione, è arrivata l’ora di iniziare a rendersi economicamente indipendenti.
Riguardo al “progettone” non nascondiamo i nostri dubbi e le nostre perplessità; pur riconoscendo l’utilità dell’opera pubblica, l’investimento ci sembra assolutamente scriteriato.
Infatti, se l’accensione del mutuo non incide nel patto di stabilità di quest’anno andrà però sicuramente a pesare su quello dell’anno prossimo: e allora la realizzazione delle opere già programmate per il 2017 e 2018, come per esempio anche le pensiline del Polo Scolastico, subirà un ulteriore slittamento?
L’amministrazione poi è sicura di poter effettuare in un tempo ragionevole la vendita degli immobili per poter sostenere la realizzazione dell’intero progetto? E se non riuscirà a venderli cosa accadrà? La somma di 420 mila euro più la quota degli interessi dovrebbero essere restituite in cinque anni: si tratta di cifre non indifferenti, dell’ordine di decine di migliaia di euro da pagare ogni anno, che graveranno esclusivamente sulle spalle dei cittadini.
Il funzionario contabile del comune è intervenuto segnalando l’incertezza normativa in cui questa scelta viene effettuata e l’incremento di spesa corrente per gli anni successivi al 2016 derivante dagli oneri per la restituzione del prestito.
Quali sono le misure che l’Amministrazione intende adottare per la copertura delle maggiori uscite? Procederà ad aumentare le tasse oppure a tagliare dei servizi alla persona? O in quale altro modo intende provvedere a tale difficoltà?
A queste domande né il sindaco né gli assessori hanno risposto. Si sono limitati a dire che occorre fare una scommessa. È facile però scommettere con i soldi che non sono nostri.
Non si tratta di una scommessa, ma di un salto nel buio con il denaro della collettività, ancora una volta a danno e beffa dei contribuenti.
Elena Bardelli
Consigliere Comunale Fdi-An
Some times they come back
Ma cosa volete costruire se non fate manutenzione a quello che avete già costruito!
vogliono costruire tutta questa roba???? Con quali soldi? Sono sicuri che troveranno qualcuno disposto a comprarli, in questo tempo di crisi nera?
Personalmente poi Villa Montaletto non la venderei, ma la ristrutturerei. Potrebbe servire per convegni, incontri, e ospitare uffici comunali. È un gioiello.