SERRAVALLE. Dopo aver esaminato gli atti richiesti riguardo alla cosiddetta questione delle “Rocchine”, ossia alla realizzazione – regolata da convenzione urbanistica – dell’ormai noto complesso turistico-alberghiero sulle colline del Montalbano, all’interno del comprensorio comunale di Serravalle Pistoiese, siamo rimasti piuttosto perplessi prendendo atto di due deliberazioni di Giunta del 2013, di cui il Consiglio Comunale ci risulta non sia mai stato informato.
Si tratta delle delibere n. 48 del 13/04/2013 e n. 95 del 6/07/2013. La prima consiste nell’adozione della variante al Piano Particolareggiato per la realizzazione della struttura turistico-ricettiva “Parco delle Rocchine”, su proposta avanzata dalla stessa Soc. Le Rocchine Spa in data 13/03/2013 per un intervento a stralcio che modifichi “esclusivamente i tempi intermedi di realizzazione e utilizzo dei fabbricati ricettivi e di servizio”, lasciando inalterati i tempi complessivi di ultimazione e le caratteristiche tecniche e architettoniche dell’intervento.
Con il secondo documento la Giunta, dopo il tempo previsto per le osservazioni, approvava la variante e lo schema di integrazione alla convenzione urbanistica stipulata dall’amministrazione comunale e la succitata società in data 26/05/2010.
Il testo della convenzione è stato quindi modificato secondo la variante approvata e di nuovo sottoscritto dalle parti il 6/08/2013, all’insaputa del Consiglio Comunale, che aveva adottato il Piano Particolareggiato in questione con delibera n. 3 del 6/02/2009 e che poi lo aveva approvato unitamente allo schema di convenzione con delibera n. 52 del 9/10/2009.
L’integrazione allo schema di convenzione non è quindi stata sottoposta al voto del Consiglio – l’organo che per sua propria competenza aveva approvato in origine lo schema stesso – come sarebbe stato logicamente e politicamente corretto.
È vero che la legge 106/2011 di conversione del Decreto Sviluppo (art. 5, c. 13), anche se controversa e variamente interpretata, ha attribuito alle giunte municipali l’approvazione dei piani urbanistici attuativi, ma è altrettanto fuor di dubbio che in questo caso l’approvazione della variante al Piano Particolareggiato da parte della Giunta di Serravalle ha comportato la modifica di un documento precedentemente deliberato dal Consiglio.
Inoltre non si capisce perché nel mese di ottobre 2011 e poi nel mese di settembre 2012, quindi dopo l’entrata in vigore della nuova normativa, siano stati sottoposti al voto del Consiglio l’adozione e l’approvazione dei Piani Particolareggiati relativi alle frazioni di Serravalle Capoluogo, Castellina e Vinacciano.
Non si tratta dello stesso tipo di provvedimento citato dalla legge 106/2011 e per cui valgono le nuove disposizioni? E qui non sono in gioco nemmeno modifiche a testi di convenzione. Allora perché due pesi e due misure?
Il Sindaco potrebbe fornirci adeguate spiegazioni? O forse la procedura seguita per la vicenda de “Le Rocchine” manifesta ancora una volta la volontà politica della Giunta non solo di prevaricare sul Consiglio Comunale ma anche di tenerlo all’oscuro circa le proprie decisioni?
Chiediamo scusa per le numerose domande ma l’incoerenza e la disparità del comportamento degli amministratori serravallini contraddicono nostro malgrado la loro tanto decantata trasparenza.
Elena Bardelli
Consigliere Comunale Fdi-An
«L’È TANTO CHE LA BOLLE…»
A UN CARNEVALE di Prato, quello che precedette l’entrata in guerra dell’Italia, uno dei carri che sfilavano aveva una grossa pentola su cui campeggiava la scritta “L’è tanto che la bolle…”. Poi la notizia della dichiarazione di guerra.
Qui sono giorni che sentiamo fischiare nelle orecchie un avviso di avvisi in arrivo.
Prove non ne abbiamo. Ma di quel che fischia il vento si potrà parlare o si dovrà tacere, come piacerebbe ai più politicamente corretti che osannano un presidente del consiglio che nessuno ha votato? Specie se, come in questo caso, attraverso quest’intervento della Consigliera Bardelli si viene a scoprire che la Giunta serravallina ha agito, almeno in due casi, motu proprio, o magari con poteri per così dire controversi.
Ma il vento sibila anche altro. Aggiunge, a tutti i problemi delle Rocchine, anche quello di un filone di indagini per varianti che avrebbero snaturato destinazioni e caratteristiche dei chiacchierati edifici realizzati sul Montalbano.
Non resta, a questo punto, che aspettare l’ebollizione della pentola: se, staccando il bollore, l’acqua darà di fuori, vedremo se le voci erano attendibili. E magari vedremo anche delle belle scottature.
Altrimenti – come direbbe il Manzoni – abbiate pazienza e pensate “che non s’è fatto apposta”…
l.f.