Tutto è partito dalla ex Movimenti Thun Spa. Gorbi: “Ora partirà la fase di bonifica”
SERRAVALLE. Nella falda della zona di via del Redolone a Casalguidi è stata accertata da Arpat a seguito delle varie campagne dei campionamenti effettuati dalla stessa agenzia, nel periodo intercorrente tra il dicembre 2018 ad oggi, la contaminazione della suddetta falda da CVM) e da 1,2 Dicloroetilene (DCE).
In merito all’origine ed alla localizzazione della contaminazione, Arpat ha fin da subito ipotizzato che la tipologia di contaminazione secondaria da CVM e da DCE riscontrata nelle acque dei pozzi oggetto delle diverse campagne di campionamento svolte dalla medesima Agenzia, sia stata prodotta dalla degradazione di solventi clorurati quali Tricloroetilene/trielina (TCE) e/o Percloroetilene (PCE). Tali sostanze, infatti, sono comunemente utilizzate nell’industria tessile e metalmeccanica, al contrario del CVM e del DCE che hanno impieghi industriali molto circoscritti e poco frequenti. Una degradazione così marcata a partire dal TCE e/o DCE per arrivare al CVM e DCE è un fatto piuttosto raro.
Tuttavia, le condizioni necessarie perché questa degradazione possa avvenire, acque con un potenziale redox negativo, sono proprio quelle tipiche della falda in questa zona e la comparsa di Cloruro di Vinile quale ultimo prodotto di degradazione di accumuli passati di TCE/PCE in falde in condizioni redox riducenti, com’è il caso della presente.
I dati analitici raccolti da ARPAT durante le varie campagne di campionamento delle acque dei pozzi, mostrano questa contaminazione da CVM già ampiamente sviluppata nel 2010, così come testimoniato dalla stazione MAT‐P281 (Pozzo 1 Redolone) che ha i primi dati utili risalenti al 2010, per cui l’andamento dei rapporti tra CVM ed il suo precursore DCE porta ARPAT a collocare temporalmente la fonte iniziale/originaria della contaminazione causata da TCE ben prima di un decennio fa e, addirittura, agli anni ’80‐’90.
La dispersione del contaminante originario, visti i dati Arpat e le indagini MIHPT eseguite, è certamente avvenuta a partire dall’ex stabilimento della Movimenti THUN spa.
Il campione d’acqua prelevato in MIHPT1 rappresenta, infatti, il termine più primitivo e prossimo alla fonte di contaminazione da TCE individuata presso le vasche a servizio dello stabilimento della ex Movimenti THUN spa a causa di un originario sversamento di Tricloroetilene/trielina (TCE) avvenuto negli anni di attività dello stabilimento ex Movimenti THUN compresi tra il 24/06/1974 (data inizio attività) ed il 21/07/1984 (data di cessazione dell’attività per trasferimento in altra provincia).
“Spesso in silenzio ma non ci siamo mai fermati nemmeno un giorno – afferma l’assessore all’ambiente, Federico Gorbi – Dopo mesi di analisi, verifiche e studio, con Arpat abbiamo finalmente individuato l’origine dell’inquinamento da cloruro di vinile nella zona di Ponte Stella avvenuta a partire dalle vasche dell’ex stabilimento della “Movimenti Thun Spa”. Come assessore all’ambiente posso quindi annunciare che ora partirà la fase di bonifica per riportare i valori della falda acquifera alla normalità. L’attenzione verso l’ambiente e la salute pubblica si dimostra con i fatti, con la serietà e con l’impegno concreto, senza nascondere nulla”.
Per il procedimento di individuazione del soggetto responsabile della contaminazione finalizzato alla contestuale adozione dell’ordinanza ai sensi dell’art. 244 comma 2 D.Lgs. 152/2006 è stato comunicato anche alla Sant’Andrea Società immobiliare e di partecipazione Spa in quanto è la società che per effetto dei successivi passaggi societari è subentrata a titolo universale nel complesso dei rapporti giuridici, attivi e passivi, riferibili in ultimo alla San Pietro srl e, prima ancora, alla Movimenti THUN Spa.
[innocenti – comune di serravalle]